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Stazione di SORSO

Ferrovia Sassari - Sorso

di Luigi Prato

Descrizione del sito

La stazione di Sorso è posta all’ingresso dell’abitato sulla Strada Statale 200 dell’Anglona che collega la cittadina della Romangia con il capoluogo turritano. Inaugurata il giorno 12 maggio 1930 con l’apertura della linea, la stazione presenta il fabbricato viaggiatori suddiviso in due piani, di cui solo il pianterreno è attualmente utilizzato per il servizio ferroviario, con la sala d’aspetto (munita di biglietteria) nel vano centrale e l’ufficio del capostazione affiancato al piccolo scalo merci annesso, mentre la sala sul lato verso l’ex rimessa ospita il bar della stazione aperto sul piazzale esterno. A breve distanza da quest’ultima in direzione est è il fabbricato delle ritirate. Sul lato opposto dei binari rispetto al fabbricato viaggiatori sono ancora presenti un piccolo deposito di materiale ferroviario (tuttora utilizzato), il vecchio serbatoio dell'acqua del tipo a colonna idrica per il rifornimento delle motrici a vapore ed il rudere della rimessa locomotive, attualmente chiusa e inaccessibile in quanto pericolante. Sull’asse estremo della stazione, di fronte alla rimessa è posta la piattaforma girevole che veniva in passato utilizzata per invertire il senso di marcia dei rotabili a trazione unidirezionale. Nessuna traccia rimane invece del tronchino di collegamento con la rimessa locomotive, i cui binari sono stati completamente asportati. Recentemente è inoltre stata rimossa anche la sagoma limite in stazione, ancora presente fino a pochi anni fa.

Le corse del servizio sostitutivo ARST-FdS della ferrovia fanno sosta in Via Cottoni, a pochi metri dalla stazione, dove è presente una fermata di autobus che permette di raggiungere varie località limitrofe.

Nota: si ringrazia vivamente il Sig. Antonio Piras, responsabile addetto alle manovre della stazione di Sorso per aver gentilmente fornito all’autore delle presenti righe notizie sul sito.

Dati tecnici

  • Situazione del sito: sono ancora in funzione il fabbricato viaggiatori con l’annesso scalo merci e le ritirate

  • Centri abitati serviti: Sorso, Sennori (km 2)

  • Altitudine: 139 metri sul livello del mare

  • Distanza da Sassari: km 10

  • Numero binari in stazione: 2 per il servizio viaggiatori, più il tronchino dello scalo merci

  • Accessibilità: ottima

  • Parcheggio auto: piazzale in loco

  • Trasporti pubblici per i centri abitati: autolinee per Sassari, Sennori, Castelsardo e Porto Torres

  • Notizie su Sorso: cittadina di circa 15.000 abitanti, affacciata sul Golfo dell'Asinara, il suo territorio fu popolato fin da epoca preistorica, come testimoniano diversi reperti archeologici, tra cui nuraghi, “domus de janas” (tombe scolpite nella roccia) e i resti di un recinto megalitico. Sotto la dominazione romana, fu compreso nella giurisdizione di Turris Libyssonis (l’attuale Porto Torres) e anche di questo periodo si conservano numerose testimonianze. Dopo che tra il VIII ed il IX secolo il suo abitato si accrebbe con l’arrivo di numerosi profughi provenienti da Porto Torres, nel XI secolo fece parte della curatoria della Romangia, compresa nel Giudicato del Logudoro. Nel 1255, dopo la morte di Adelasia di Torres, l’abitato passò dapprima alla signoria dei Doria e successivamente (XIV secolo) nel dominio del Giudicato di Arborea, sotto il quale Sorso si trovò coinvolto nelle guerre contro gli Aragonesi, ai quali fu ceduto nel 1417 da Guglielmo III, visconte di Narbona. Trascorso un breve periodo, nel 1430 fu concesso in feudo a Gonario Gambella. Al tempo delle incursioni barbaresche, Sorso fu sottoposto a frequenti assalti, spesso coraggiosamente respinti con grande energia dai suoi abitanti. Nel 1527, tuttavia, l’abitato fu occupato e saccheggiato da un corpo di spedizione comandato da Andrea Doria. All’epoca della guerra di Successione Spagnola, Sorso si schierò nel 1705 dalla parte dell’Austria; successivamente i suoi abitanti parteciparono attivamente nel 1795 al movimento capitanato da Giovanni Maria Angioy, uomo politico di Bono, contro il sistema di potere feudale nel Logudoro. L'attuale nome di Sorso, che è stato riportato per la prima volta in un documento redatto presso il monastero di San Pietro di Silki a Sassari nel XI - XIII secolo, pare abbia avuto origine dal sardo “josso” (derivato a sua volta dal latino deorsum, deorso) che vuol dire basso, con probabile riferimento alla posizione di Sorso rispetto a quella sopraelevata del vicino paese di Sennori. Fra i monumenti, spicca la chiesa parrocchiale di San Pantaleo, patrono della città, che fu edificata nel 1836 dall’architetto sassarese Antonio Cano nello spazio ove sorgeva una più antica parrocchiale, di cui furono riutilizzati i materiali. L’edificio, che si ispira a canoni neoclassici, presenta pianta centrale con ampia cupola emisferica, un tempo piastrellata in maiolica policroma ed oggi ricoperta di lastre di rame. Agli angoli dell'edificio vi sono quattro cupolette ellissoidali, mentre nell’area del presbiterio trova spazio un'altra cupola emisferica. All'interno dell'edificio in alcuni nicchioni sono collocate statue in stucco raffiguranti gli apostoli, che furono realizzate nel 1858 dall’artista Salvatore Demeglio. Grazie alle numerose spiagge e alla bellezza del suo mare, Sorso rappresenta nel periodo estivo una frequentata meta di villeggiatura balneare. Rinomata e apprezzata in tutta la Sardegna per il suo notevole pregio è la produzione vinicola locale (Cannonau, Vermentino, Moscato) che ha guadagnato a Sorso un meritato posto nel novero delle città del vino in Italia.

Le immagini

Una foto datata 1981, con un treno in sosta sul binario 1 nella stazione SFS di Sorso, formato da rimorchiata pilota RPm (in primo piano) e automotrice diesel ADm, prossimo a partire per Sassari; si noti come dal binario 2 si dipartiva il tronchino che portava alla rimessa locomotive, oggi totalmente rimosso (Collezione Sig. Salvatore Sechi - per gentile concessione)

Stazione di Sorso: il fabbricato viaggiatori e lo scalo merci visti dal piazzale esterno

Le ritirate in primo piano e il fabbricato viaggiatori  come appaiono dal piazzale esterno

Primo piano della stazione di Sorso vista dal piazzale interno

Dettaglio della facciata del fabbricato viaggiatori

Il serbatoio dell’acqua e la rimessa locomotive visti dal piazzale interno della stazione

La sala d’aspetto con lo sportello della biglietteria

L'ex scalo merci in primo piano e il fabbricato viaggiatori

Altra veduta dello scalo merci con il tronchino e il fabbricato viaggiatori

Veduta dei binari provenienti da Sassari; a sinistra della piazzola è il tronchino dello scalo merci

L’asse estremo della stazione

La piattaforma girevole nei pressi della rimessa locomotive

L’asse estremo della stazione e la piattaforma girevole visti dalla staccionata metallica di protezione sul lato dell’area ferroviaria che si affaccia in Via Porto Torres

...ma quando arriva?

Automotrice ADm in arrivo da Sassari

Planimetria della stazione

Planimetria originale della stazione di Sorso, in cui compare il tronchino della rimessa locomotive, oggi completamente rimosso (Archivio Salvatore Fiori - per gentile concessione)

Cartolina d’epoca della stazione SFS di Sorso, probabilmente risalente agli anni ’30 nel primo periodo di attività della ferrovia; da sinistra a destra si riconoscono il deposito merci, il fabbricato viaggiatori e le ritirate. Dietro la staccionata in stile tipico delle Ferrovie Reali che delimitava l’area ferroviaria (ora non più presente), si intravede un convoglio proveniente da Sassari con in testa una locomotiva Breda del tipo in uso sulle linee delle Strade Ferrate Sarde

Un’altra immagine d’epoca della stazione di Sorso, anch’essa probabilmente risalente agli anni ’30, ripresa dal piazzale esterno. Dietro gli alberi si riconoscono il deposito merci (a sinistra) ed il fabbricato viaggiatori (Archivio Salvatore Fiori - per gentile concessione)

Foto d’epoca della stazione di Sorso, con un convoglio in attesa di partire per Sassari formato da locomotore diesel LDe Isotta Fraschini e vetture passeggeri Breda SFS. Sulla destra si intravede la sagoma limite presso il piano caricatore, ora non più presente (Archivio Salvatore Fiori - per gentile concessione)

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