LA FERROVIA MACOMER - BOSA

La stazione di SINDIA

La stazione di Sindia si trova in pieno centro abitato, in prossimità dell’arteria principale che attraversa il paese. Il fabbricato viaggiatori presenta la tipica architettura delle stazioni di III classe sulle linee delle SFSS realizzate alla fine del XIX secolo in Sardegna, con tre ingressi al pianterreno sulla facciata rivolta verso il piazzale interno della stazione e le tre corrispondenti finestre al piano superiore. Sopra l’ingresso centrale è ancora presente la targa con la scritta SALA D’ATTESA; le diciture sulle altre targhe sono invece ormai scolorite al punto da essere illeggibili. Tra la sala d’attesa e l’ufficio del capo stazione si trova il complesso delle leve di controllo che azionano gli scambi sui binari in stazione. Sul lato est del fabbricato viaggiatori ove campeggia in alto la scritta SINDIA è posta l’area del piano caricatore, con il relativo tronchino, su cui riteniamo fossa posta in origine la tettoia con pensilina e relativo deposito merci, di cui però oggi non vi è traccia alcuna che ne riveli la presenza. Sul lato ovest vi è invece il doppio ingresso delle ritirate. Quasi di fronte al fabbricato viaggiatori, sul lato opposto dei binari provenienti da Macomer, si trova il vecchio serbatoio dell’acqua a cassone su piedestallo con ingresso, destinato in origine al rifornimento delle locomotive a vapore.

Situazione del sito sono ancora presenti in stazione il fabbricato viaggiatori (in buone condizioni, ma inaccessibile e impresenziato), l’attiguo piano caricatore con il tronchino ed il serbatoio dell’acqua


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Indirizzo Via Stazione - Sindia (NU)
Zone servite Sindia
Altitudine 510 metri s.l.m.
Distanza da Macomer km. 13+318.63
Distanza da Bosa Marina km. 32+566.37
Numero binari esistenti 2 per il servizio passeggeri, più il tronchino del piano caricatore
Accessibilità ottima
Parcheggio auto piazzale in loco
Altri mezzi pubblici in loco autolinee FdS per Macomer, Bosa e altri centri limitrofi
Notizie su Sindia

Il territorio di Sindia fu abitato fin da epoca assai antica, in quanto vi si conservano ai nostri giorni numerosi nuraghi ed altri monumenti di notevole interesse storico, tra cui va menzionato il complesso archeologico di Furrighesu di cui fanno parte una tomba dei giganti, un dolmen ed i resti di un nuraghe. Il borgo è invece di probabile origine punica; durante la dominazione romana in Sardegna era attraversato dalla strada Cornus - Molaria. In epoca medievale (XI secolo) fece parte della curatoria della Planargia, compresa nel Giudicato del Logudoro. A partire dal XII secolo, una porzione del territorio di Sindia fu affidata in dotazione all’Abbazia di Santa Maria della Corte, fondata dai monaci Cistercensi di Citeaux in Francia, inviati nel 1147 in Sardegna da San Bernardo su richiesta del Giudice Gonario I. Nel 1255, dopo la fine del Giudicato, Sindia passò sotto il dominio dei Malaspina; successivamente, nel XIV secolo il borgo fu incorporato nel Giudicato di Arborea e, dopo la battaglia di Sanluri (1409), divenne possedimento degli Aragonesi. Concessa in feudo nel 1464 ai Villamarina, Sindia fu in séguito compresa (XVIII secolo) nel Marchesato della Planargia. Su concessione dei Savoia, l’abitato divenne feudo dei Palliaccio che lo mantennero fino all’abolizione dei feudi in Sardegna, decretata nel 1839.
Tra i monumenti di maggior interesse presenti a Sindia, oltre ai nuraghi vanno ricordati gli edifici religiosi eretti verso la metà del XII secolo in forme proto-cistercensi di impronta romanica ma con elementi che preannunciano la nascita del gotico. In primo luogo citiamo la chiesa di San Pietro Apostolo, che si compone di una sola aula con abside coperta da volta a botte. L’abside è decorata esternamente da una serie di archetti pensili, tipici delle architetture romaniche. Di grande semplicità è la facciata che presenta una lunetta sovrastante l’architrave del portale d’ingresso. L’Abbazia di Santa Maria della Corte è un monumento grandioso, benché nel corso dei secoli sia stato purtroppo in buona parte mutilato; di esso rimangono il presbiterio, la sagrestia e parte del transetto che conservano tuttavia l’originaria imponenza. I rari elementi decorativi denotano caratteristiche dell’architettura gotica.
Al 1668 risale invece la chiesa di San Demetrio, la cui facciata, inquadrata da lesene angolari, è suddivisa su due ordini sovrastati da un frontone timpanato. Nell’ordine inferiore si apre il bel portale con timpano impostato su colonne affiancate; nell’ordine superiore è invece presente il rosone di notevole fattura. All’interno dell’edificio si conserva un artistico retablo con pregevole polittico.
Rinomata per il suo gran pregio è la produzione casearia sindiese, che si avvale di materia prima da allevamenti selezionati.

Le immagini

Foto della stazione di Sindia, ripresa dal Sig. P. Gregoris il 31-03-1973; sul primo binario (proveniente da Bosa) si nota la locomotiva Breda FCS n° 5 “Sulcis”, utilizzata dalla fine degli anni ’90 per il Trenino Verde della Planargia, mentre sul secondo binario è il locomotore diesel Isotta Fraschini LDe 607 in testa ad un convoglio. Particolare interessante della foto è dato dal fabbricato viaggiatori, che all’epoca presentava ancora la colorazione rosa originaria delle SFSS e le tracce della tettoia sul piano caricatore (Archivio Salvatore Fiori - per gentile concessione)

La locomotiva Breda FCS n° 5 “Sulcis” in sosta nella stazione di Sindia, ripresa dal Sig. Salvatore Di Martino il giorno della riapertura al traffico della linea Macomer - Bosa Marina avvenuta in data 28/07/1995 (Foto Salvatore Di Martino - per gentile concessione)

Veduta della stazione di Sindia, con i binari in direzione di Bosa Marina

Il fabbricato viaggiatori ed il piano caricatore della stazione di Sindia; sulla sinistra si nota il serbatoio dell’acqua

Il fabbricato viaggiatori della stazione di Sindia, visto dal lato est, su cui campeggia ancora la targa con la dicitura SINDIA appena leggibile

Ancora il fabbricato viaggiatori della stazione di Sindia, ripreso presso il serbatoio dell’acqua

Il fabbricato viaggiatori della stazione di Sindia visto dal lato ovest, su cui si nota il doppio ingresso delle ritirate

La stazione ripresa con i binari in direzione di Macomer; da sinistra a destra del piazzale si notano il tronchino del piano caricatore, il binario 1 (al centro) e il binario 2 oltre la piazzola

Dettaglio del tronchino che dava l’accesso al piano caricatore in stazione

Il serbatoio dell’acqua in stazione, tuttora abbastanza ben conservato

Altra veduta del piano caricatore con il tronchino e del fabbricato viaggiatori dal lato est

Primo piano del vecchio scambio che controllava l’accesso al tronchino del piano caricatore

Le catene del comando centralizzato degli scambi in stazione, con la botola metallica di copertura

Dettaglio del sistema di azionamento degli scambi, con le catene passanti sotto la massicciata in stazione

Automotrice ADe ex FMS in sosta davanti al casello 12 al km 16+349.36, situato sul tratto tra la stazione di Sindia e quella di Tinnura (Collezione Sig. Salvatore Sechi - per gentile concessione)

Planimetria della stazione di Sindia (Archivio Salvatore Fiori - per gentile concessione)

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