LA FERROVIA DEL VESUVIO |
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La stazione di CENTRALE ELETTRICA - DEPOSITO (NA) |
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La
stazione della Centrale Elettrica (detta
anche “Stazione Cook”) era l’impianto fondamentale della ferrovia
Pugliano-Vesuvio. Attivata nel 1903 insieme alla linea, nella parte
alta della
frazione di San Vito di Ercolano, era il punto di collegamento tra il
tratto
inferiore a trazione normale e quello superiore a cremagliera. Qui le
elettromotrici venivano accoppiate ad uno spintore che le spingeva
sulla parte
a maggiore pendenza. Era anche l’unico punto in cui potessero avvenire
incroci
tra i convogli. In
base alle notizie rinvenute non era
previsto che la stazione effettuasse servizio viaggiatori, di
conseguenza non
esisteva un fabbricato ad essi dedicato. L’impianto fu realizzato in
quanto,
all’epoca dell’apertura della ferrovia, non esisteva un sistema di
distribuzione elettrica pubblico come avviene ai giorni nostri, per cui
la
ferrovia doveva produrre da se l’energia necessaria per movimentare i
suoi
treni. La
centrale elettrica propriamente detta
era composta da due grandi fabbricati affiancati, al cui interno erano
posizionati
due motori a gas accoppiati con una dinamo di costruzione Brown-Boveri
disposti
in parallelo con accumulati Tudor in modo da fornire una potenza
elettrica pari
a 550 volts. Gli accumulatori fornivano energia nel momento di maggior
consumo,
mentre nei momenti di bassa richiesta essi venivano ricaricati dalla
dinamo o
persino dalle elettromotrici che procedevano in discesa. La centrale
rimase
attiva in questa configurazione fino a pochi anni prima della chiusura,
quando
si rese disponibile l’energia elettrica pubblica. Il fabbricato inoltre
era
utilizzato come deposito locomotive ed officina. Il
fascio binari era composto dal binario
di corsa che qui si sdoppiava per consentire gli incroci, sul quale si
innestavano, attraverso due scambi in sequenza, i due binari di
manovra, che
entravano ed uscivano dal deposito, dotati di cremagliera. L’impianto
rimase attivo come centrale fino
alla dismissione completa della linea, nel 1955, benché il tratto dove
si
trovasse fosse già stato disattivato, per distribuire l’elettricità al
tratto
ancora funzionante. Il
fabbricato della Centrale-Deposito era
costituito da due navate affiancate tra di loro, con tettoie spioventi,
una in
lamiera e l’altra in tegole, con grandi finestre ad arco ed una
terrazza sul lato
che affacciava verso valle, e poggiava su un basamento in pietra lavica
per
livellarne il pavimento, dato che l’area è in pendenza, e come detto
ospitava
anche il ricovero dei mezzi rotabili e l’officina di manutenzione. Da
alcune
foto d’epoca si rivela la presenza, a monte della stazione, di un
piccolo
fabbricato a due livelli, attualmente non più esistente, posto
all’altezza dei
due scambi di manovra, probabilmente si trattava di un casello che
fungeva da
posto di movimento. Sempre sullo stesso lato erano presenti due
cisterne di
raccolta dell’acqua piovana, anche esse scomparse, necessaria al
raffreddamento
dei macchinari. Dopo la dismissione e lo
smantellamento
della ferrovia, l’intero impianto venne praticamente abbandonato a se
stesso e
dimenticato per decenni, con il risultato di un progressivo degrado
degli
edifici. La situazione è rimasta tale fino al 2004, quando l’Ente Parco
Nazionale del Vesuvio acquistò l’edificio e lo restaurò nelle sue forme
originali nel 2007, mentre l’area del fascio binari venne
ripavimentata,
nell’ambito di un tentato progetto di ripristino della parte alta della
ferrovia. Purtroppo ad oggi nulla si è mosso in tal senso, e l’edificio
è
stato, in pratica, nuovamente abbandonato. |
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Le immagini |
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La stazione della Centrale Elettrica in una foto d'epoca: si noti il raddoppio per consentire gli incroci, mentre sulla destra sono i binari di manovra per gli spintori che venivano agganciati qui per affrontare il tratto in cremagliera, ben visibile sul binario che sale sullo sfondo (per gentile concessione Costantino De Vito) |
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Locomotore di spinta all'inizio del tratto a cremagliera in una foto d'epoca (da www.vesuvioinrete.it) |
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Foto d'epoca del piazzale della stazione (per gentile concessione Costantino De Vito) |
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La centrale elettrica oggi, vista dall'alto |
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Il fabbricato della Centrale Elettrica ad aprile 2015, ristrutturato e di nuovo abbandonato |
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La facciata del fabbricato, con la terrazza lato valle |
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Panoramica della vecchia stazione, con l'area del fascio binari |
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L'ingresso del fabbricato, a sinistra vi erano i macchinari elettrici, a destra il deposito-officina |
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Il collettore dei cavi elettrici sul tetto del fabbricato |
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Vista laterale del fabbricato, incustodito e totalmente accessibile |
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La terrazza del fabbricato |
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Panoramica dell'interno del fabbricato, totalmente incustodito e accessibile |
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L'interno del fabbricato, lato deposito locomotori |
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L'interno del fabbricato, dal lato dove erano situate le dinamo |
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Ancora l'interno. Nei punti dove la pavimentazione è diversa c'erano i binari |
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Il piazzale dei binari, oggi ripavimentato |
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Il rudere del vecchio casello |
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Veduta del panorama dalla terrazza |
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La stazione della Centrale Elettrica negli anni '80, ridotta ormai ad un rudere (per gentile concessione Costantino De Vito) |
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Il fabbricato nel 2005, durante i lavori di restauro (per gentile concessione Costantino De Vito) |
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