Le linee ferroviarie

UNA FERROVIA MAI NATA: 
LA ARIANO - GROTTAMINARDA - TAURASI

di Rosario Serafino

 

Sono tanti i progetti di collegamenti ferroviari mai realizzati in Campania. Si trattava di opere talvolta dettate dal politico di turno, desideroso di mostrare l'interesse per la propria terra agli elettori. Altre volte si trattava di collegamenti di nessuna utilità pratica se non per l'interesse di un piccolo gruppo. In altri casi il progetto, se realizzato, sarebbe stato di importanza strategica per consentire il collegamento di zone altrimenti irraggiungibili.

Quest'ultimo caso ben si addice ad un progetto che riguardava l'Irpinia, terra afflitta dalla cronica mancanza di strade di collegamento veloce, almeno fino ad una decina di anni fa: la realizzazione di una ferrovia che collegasse l'arianese con il capoluogo Avellino. Un tale collegamento avrebbe anche consentito di raccordare l'area industriale di Flumeri a partire dagli anni '70, alleviando il trasporto delle merci su gomma. Invece, nonostante i diversi progetti e le innumerevoli varianti, nessuna opera è mai stata realizzata.

E così oggi Ariano Irpino e tutta l'area della provincia di Avellino che gravita sull'arianese non ha un collegamento ferroviario diretto con il capoluogo, affidando di fatto l'intero pendolarismo al trasporto su gomma.

Già dalla metà dell'800, si cominciò a progettare collegamenti ferroviari attraverso l'Irpinia per ovviare alla mancanza di strade che affliggeva il territorio, fino ad allora tagliato fuori da ogni traffico commerciale. Uno dei primi progetti prevedeva la costruzione di una ferrovia che collegasse Napoli a Brindisi attraverso Pomigliano D'Arco, Mercato San Severino, Avellino, Taurasi, Grottaminarda, Ariano Irpino, Troia, Foggia e Bari (1855). Ma non fu facile mettere d'accordo enti locali, comitati di cittadini e parlamentari. Ognuno infatti richiedeva che la ferrovia toccasse il proprio territorio. Alla fine prevalse un tracciato che da Caserta, ove la ferrovia era già giunta alcuni decenni prima, toccò Benevento prima di giungere ad Ariano Irpino, Foggia e Bari.

Quando la ferrovia giunse ad Apice (1879), furono nuovamente avanzate diverse richieste per ottenere almeno una diramazione per la Valle dell'Ufita, ma ancora una volta i progetti si persero fra innumerevoli dispute locali. Nel 1884 venne pubblicato un nuovo progetto dell'Ing. Giulio Melisurgo relativo alla "Ferrovia Trajana", un tracciato che da Avellino doveva giungere ai confini della Campania con le Puglie passando per la Valle dell'Ufita e quindi per Grottaminarda.

Il progetto sembrò avviarsi ad una rapida realizzazione pratica, quando si formò un comitato formato da sindaci e parlamentari della Valle dell'Ofanto che richiedevano il passaggio della ferrovia attraverso i propri territori. Alla fine, complice anche il versamento di "tangenti" per corrompere i ministeri, prevalse questa seconda ipotesi e così nel 1888 si diede inizio alla costruzione della Avellino - Montella - Lioni - Ponte Santa Venera (poi diventata Rocchetta Sant'Antonio - Lacedonia) che venne ultimata nel 1895. Restò però aperta la questione di collegare velocemente centri popolosi come Ariano Irpino e Grottaminarda con il proprio capoluogo di provincia (Avellino) senza essere costretti a lunghi giri, passando per Benevento.

Il Consiglio Provinciale di Avellino richiese in più occasioni la possibilità di costruire un tronco di collegamento fra le due ferrovie (la Benevento-Foggia e la Avellino-Rocchetta) che consentisse di avvicinare l'arianese ad Avellino. Fra i vari progetti il più accreditato risultava essere il collegamento fra Taurasi e Pianerottolo d'Ariano attraverso Calore, Pianopantano, Passo di Mirabella, Grottaminarda e Flumeri. Ma ancora una volta non si diede seguito alle richieste locali.

Nel 1913 si creò un nuovo movimento che richiedeva la costruzione di una ferrovia di collegamento veloce fra Napoli ed Avellino, alternativa all'esistente ed estenuante percorso via Cancello o via Nocera-Codola  per il quale erano (e sono) necessarie diverse ore di viaggio. A questo movimento si appoggiarono anche enti locali e popolazioni della Valle dell'Ufita per richiedere il prolungamento della Napoli - Avellino lungo l'Ufita fino a Bari. Le insistenze del movimento portarono alla progettazione del tracciato e tutto sembrava filare liscio quando scoppiò la prima guerra mondiale.

Si ritornò a parlare di progetti nella zona nel 1927 quando venne progettata una tramvia fra Benevento e Lioni con un percorso che attraversava anche Taurasi, Mirabella Eclano, Grottaminarda e Gesualdo. Inutile dire che il progetto rimase sulla carta nonostante diversi interventi a favore e l'emissione di diverse varianti al progetto originario.

La seconda guerra mondiale interruppe nuovamente ogni proposito di nuove linee ferroviarie. Nel 1950, nella seduta della Camera dei Deputati del 16 giugno, l'allora ministro Aldisio comunicava l'approvazione del progetto di massima per una ferrovia che collegasse la Valle del Sele con la Valle dell'Ofanto. Nuovamente si mise in moto la macchina della progettazione con diversi enti locali che chiedevano il transito della ferrovia per le proprie terre. Ma dopo l'iniziale entusiasmo ancora una volta il progetto rimase nei cassetti.

Per sentire parlare nuovamente di ferrovie in zone fu necessario attendere la metà degli anni '70: il progetto stavolta riguardava un collegamento fra Ariano e l'area industriale di Flumeri. Era il cosiddetto progetto speciale 21, rientrante nel piano poliennale di ammodernamento delle Ferrovie dello Stato, che, fra gli interventi previsti, incluse la costruzione di una linea a doppio binario che collegasse il nuovo insediamento Fiat di Flumeri con la linea Napoli-Foggia seguendo la direttrice Apice-Grottaminarda. Da Grottaminarda, inoltre, erano previste due linee delle quali si sarebbe dovuto valutare la fattibilità: un ramo per Taurasi, sulla linea Avellino - Rocchetta, un altro ramo per Lioni e Contursi, sulla linea Battipaglia - Potenza. In tal modo si sarebbe migliorato notevolmente il collegamento con l'Alta Irpinia. Stavolta sembrava cosa fatta, considerando oltretutto che erano presenti anche dei fondi per iniziare le opere, ma ancora una volta la volontà politica fu quella di lasciare l'Irpinia nell'isolamento ferroviario. 

Nessun nuovo progetto venne avanzato da allora. In qualche occasione si sono rispolverati i vecchi progetti di collegamento fra Ariano e Taurasi, ma mai da parte delle ferrovie o del governo.

 

Planimetria dell'area citata nell'articolo con evidenziate le due stazioni di Ariano Irpino (sulla Caserta - Foggia) e di Taurasi (sulla Avellino - Rocchetta Sant'Antonio).

IL FUTURO

E' difficile che un giorno si decida di realizzare il collegamento fra l'arianese (e quindi la ferrovia Benevento-Foggia) con l'area ofantina (la Avellino-Rocchetta) e la valle del Sele (la Salerno-Potenza). Invero, con la creazione di una fitta rete stradale e con la linea ferroviaria Avellino-Rocchetta ormai ridotta al lumicino, non sembrano esserci le premesse per qualsiasi possibile realizzazione.

Una possibilità potrebbe essere quella di realizzare un'alternativa veloce alla Ariano - Benevento - Caserta con una variante che, partendo da Pianerottolo d'Ariano, potrebbe raggiungere Avellino e Napoli, ma questa sarebbe una linea completamente nuova e non avrebbe più a che fare con le motivazione che volevano far nascere una linea trasversale irpina.

Alcune notizie storiche sono tratte dal libro "AVELLINO ROCCHETTA S.A. - CON DE SANTIS UNA RETE PER IL SUD" di Antonio Panzone.

 Articolo inserito il 27 luglio 2005

 

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