Le linee ferroviarie |
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LA FERROVIA DELL'IRNO FRA SALERNO E MERCATO SAN SEVERINO di Rosario Serafino con la collaborazione di Enzo De Domenico |
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Ha avuto una storia non facile la ferrovia Salerno - Mercato San Severino, denominata la "ferrovia dell'Irno". Doveva servire a collegare alla rete su ferro le industrie della vallata dell'Irno, ma solo nel 1902 si riuscì ad inaugurarla, quando ormai il polo industriale era decaduto. Rimasta in funzione per 65 anni, venne poi chiusa nel 1967 perché considerata "ramo secco" quando si iniziava a progettare la nascita del secondo polo universitario della Campania proprio nella Valle dell'Irno. Fu proprio la creazione dell'Università a Fisciano, il motivo trainante per la riapertura della linea, avvenuta nel 1990 dopo i necessari lavori di ripristino. Da allora si progetta di collegare l'Università direttamente alla linea in questione. Oggi la linea presenta un buon traffico viaggiatori, soprattutto studenti, che rende roseo il futuro di questa sfortunata ferrovia. Indice |
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Planimetria della linea con indicazione delle stazioni |
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La Valle dell’Irno è un territorio attraversato dall’omonimo fiume che si estende delle pendici delle colline di Forino e Montoro fino a Salerno ove l’Irno sfocia. E proprio il fiume ha da sempre condizionato la storia del territorio a causa del suo regime torrentizio che spesso provocava inondazioni che rendevano paludosa la pianura circostante. Anche gli insediamenti umani, fino al 1800, erano di limitata estensione. Tutto questo fino al 1830 quando alcuni imprenditori svizzeri decisero di sfruttare l’impetuosità delle acque dell’Irno per produrre energia a servizio di un opificio. Sorse così un grande stabilimento industriale per la lavorazione del cotone. A questo fecero seguito altre industrie tra cui uno stabilimento per la lavorazione della tela, uno per la lana ed un’altra grandiosa fabbrica per la filatura del cotone. La nascita di questo polo industriale portò alla richiesta di costruzione di una strada ferrata che consentisse il collegamento degli opifici con Napoli: all’epoca era già in costruzione la linea per Salerno (nel 1844 la ferrovia da Napoli era giunta a Nocera e nel 1866 giungerà a Salerno) e quindi sembrava semplice prolungare tale tratta alla Valle dell’Irno. Nella realtà, per avere un progetto davvero concreto bisognò attendere il 1886 quando le industrie della zona, complice anche la caduta del regno borbonico e l’arrivo dei piemontesi, erano già decadute come tante altre realtà industriali del mezzogiorno. Il progetto, quindi, prese in esame una ferrovia che, oltre ad attraversare la Valle dell’Irno, congiungesse Salerno con Avellino, passando per Mercato San Severino (ove la ferrovia era già arrivata nel 1861 ed era stata prolungata su Avellino nel 1879). I lavori per la costruzione ebbero inizio nel 1888 con la tratta tra Salerno e Capezzano, completata nel 1893 con molto ritardo a causa della costruzione della galleria elicoidale di Fratte, importante opera di ingegneria ferroviaria, ma che sembra fosse di dubbia utilità tanto da generare polemiche e sospetti che indussero l'ingegnere svizzero progettista al suicidio. Si diede quindi seguito ai lavori per la tratta rimanente che riguardavano anche l’ampliamento della stazione di Mercato San Severino che, da semplice fermata sulla Cancello-Avellino, divenne nodo di interscambio fra le due linee. La linea fu pronta agli inizi del ‘900 e comprendeva quattro stazioni (Fratte, Pellezzano, Baronissi e Fisciano) oltre ai due capolinea. L’inaugurazione avvenne il 14 gennaio 1902 ed il servizio prevedeva quattro coppie giornaliere di convogli di prima e terza classe che coprivano il percorso in circa 50 minuti. La trazione era ovviamente quella a vapore. La ferrovia incontrò subito il favore della gente tanto che il numero di corse giornaliero aumentò progressivamente. L'introduzione di elettromotrici diesel comportò la diminuzione dei tempi di percorrenza (minimo 26 minuti) e l'aumento fino alle 11 coppie del 1938.
L'orario della linea nel 1938 La seconda guerra mondiale provocò lievi danni alla linea che riprese il servizio dopo un’interruzione di pochi anni. Nel frattempo venne creata una fermata tra Pellezzano e Baronissi, presso il cimitero di quest’ultimo paese: la fermata venne denominata Acquamela. Tra la fine di ottobre e gli inizi di novembre del 1954 una grossa alluvione colpì il salernitano determinando l’interruzione di alcune tratte tra le quali la Nocera – Salerno a causa di una frana fra Cava e Vietri che distrusse un ponte. Si rese così necessario deviare i treni su itinerari alternativi. In particolari molti convogli furono costretti ad essere deviati attraverso il percorso Nocera – Codola – Mercato San Severino – Salerno. Ovviamente la linea, a semplice binario e non elettrificata, non era adatta ai lunghi convogli che collegavano il Nord con il Sud e si rese così necessario l’impiego di diverse locomotive a vapore (dei gruppi 735 e 740), spezzando i convogli in diversi tronconi che poi venivano ricomposti al termine della deviazione, accumulando notevoli ritardi. Gli anni cinquanta comportarono anche l'introduzione di servizi diretti tra Salerno ed Avellino e Benevento.
L'orario della linea nel 1955 Alla metà degli anni sessanta, la linea venne inserita fra i “rami secchi” che le Ferrovie dello Stato intendevano smantellare perché scarsamente remunerative. Fu così che nel 1967 la linea venne chiusa e le corse sostituite dagli autobus dell’INT. Vennero introdotte 13 coppie di autocorse sostitutive in partenza dall'esterno della stazione di Salerno e che, percorrendo la Statale 88, toccavano le stazioni di Fratte, Baronissi, Fisciano e Mercato San Severino ov'era il capolinea. Trovandosi lontano dalla statale, la stazione di Pellezzano restò fuori da tale percorso automobilistico: in un primo momento vennero istituite un paio di corse di autobus specifiche tra tale stazione e Salerno. Poi gli utenti che dovevano raggiungere Pellezzano vennero deviati sulle autocorse dell'ATACS fra Salerno e Coperchia e viceversa. La situazione delle autocorse sostitutive rimase inalterata fino al 1990. Ma la chiusura della ferrovia non passò inosservata: diverse furono le proteste da parte degli enti locali e dei cittadini. La protesta crebbe soprattutto quando si iniziò a parlare della creazione del secondo polo universitario campano proprio nei pressi di Fisciano, non lontano dalla ferrovia. Ma tali proteste non sortirono alcun effetto e la ferrovia restò chiusa, sebbene mai ufficialmente soppressa.
Il primo orario dell'autoservizio sostitutivo nel 1967 (in alto) che prevedeva anche due corse apposite per Pellezzano. Due anni dopo, nel 1969 (in basso), l'orario delle autocorse sostitutive era rimasto praticamente inalterato e tale si manterrà fino al ripristino della linea, ma per Pellezzano gli utenti potevano servirsi delle autolinee dell'ATACS (oggi CSTP) nel tratto Coperchia - Salerno. Nel 1981, anche a seguito della costruzione dell’università salernitana a Fisciano, il governo erogò un primo finanziamento di dieci miliardi di lire per ristrutturare ed ammodernare la ferrovia, anche in previsione della costruzione di una bretella per il polo universitario. Ovviamente la chiusura, che si protraeva da 14 anni, impose la sostituzione dell’armamento, ormai vetusto ed inservibile, e la ristrutturazione di tutti gli impianti che, in alcuni casi, erano in stato di degrado. Nello stesso anno iniziarono i lavori che durarono quasi dieci anni. Fu così costruita una nuova stazione, denominata Salerno Irno, appena oltre il ponte salernitano sul fiume omonimo. In tale stazione venne installato il Dirigente Centrale Operativo (DCO) che avrebbe consentito, alla riapertura della linea, un esercizio del traffico di tipo economico e centralizzato (CTC). La riapertura della linea avvenne il 30 settembre 1990 con somma soddisfazione soprattutto dei pendolari scolastici ed universitari che videro diminuire notevolmente i tempi per raggiungere le scuole e l’università di Fisciano rispetto alle percorrenze in autobus, soprattutto nelle ore di punta. La ferrovia si rivelò così subito ad alta frequentazione, tanto da spingere le FS ad allungare i convogli, generalmente affidati a coppie di Aln668, portando a 4 il numero di automotrici per ciascun convoglio nelle ore di punta. Con la riapertura della linea si iniziò subito a progettare il modo migliore per raggiungere in ferrovia l’Università di Fisciano (attualmente è a circa 4 km dalla stazione). Uno dei progetti iniziali più accreditati era quello di costruire una bretella dalla stazione di Fisciano, creando quindi un servizio a spola fra questa stazione e l’università. Negli anni successivi però prese piede un progetto diverso, ossia quello di deviare la linea tra Fisciano e Mercato San Severino facendola passare all’interno del campus universitario, consentendo in tal modo di utilizzare i treni già esistenti con la creazione di una nuova stazione. Il progetto attualmente è fermo. Alla riapertura del 1990 le coppie giornaliere di convogli lungo la linea furono circa 17-19 (ridotte nei giorni festivi): tale numero rimase pressoché invariato per alcuni anni. Tra fine dicembre 1993 ed inizio gennaio 1994, la linea rimase chiusa per la posa di un ponte prefabbricato a Fratte. Nel 1997 venne inaugurato il servizio della “Circumsalernitana”, ossia di una sorta di metropolitana intorno a Salerno passando per Cava Dei Tirreni, Nocera Inferiore, Codola e Mercato San Severino. Tale servizio, unito a servizi diretti per Avellino e Benevento, consentì la realizzazione di un orario cadenzato lungo la tratta in questione che sembrò rispondere alle reali esigenze dei viaggiatori, considerando comunque che la tratta era (ed è) ad unico binario e che gli incroci si potevano realizzare solo in quattro stazioni (Fratte, Pellezzano, Baronissi e Fisciano). Il numero di corse giornaliere salì così ad una trentina di coppie nei giorni feriali. Dal 2005, per consentire un maggiore confort per i pendolari, entrarono in servizio anche treni Minuetto a trazione diesel in affiancamento alle ALn 668. Il 21 marzo 2006 venne inaugurata una nuova fermata a Fratte, denominata Fratte Villa Comunale, più centrale rispetto alla stazione già esistente. Dal 2010 l'orario è stato ridimensionato anche a seguito di tagli alle corse locali imposte dalla Regione Campania: attualmente sono in orario una ventina di coppie feriali e sette coppie nei giorni festivi con alcuni collegamenti diretti verso Avellino e Benevento, verso Codola e Nocera Inferiore e verso Eboli e Buccino. Tutti i convogli effettuano fermata a Salerno Irno, Fratte, Pellezzano, Baronissi e Fisciano, mentre a Fratte Villa Comunale e ad Acquamela alcuni convogli non fermano. |
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Regionale Mercato San Severino - Salerno composto da ALn 668.1872 e 1820 sta lasciando il binario 3 della stazione di Fisciano ad agosto 2012 transitando sotto il portale semaforico |
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La ferrovia ha inizio da Salerno nei pressi dell'imbocco della Galleria Santa Lucia dove si stacca il binario singolo che imbocca la Galleria del Cimitero di m. 691,47. Con un'ascesa costante la linea esce dalla galleria per attraversare il fiume Irno con un ponte metallico di m. 40, prima di giungere alla stazione di Salerno Irno al km. 1+407. La linea prosegue poi sempre in ascesa costante fino alla fermata di Fratte Villa Comunale al km. 2+985, oltre la quale è la breve Galleria Citro (m. 112,78) alla cui uscita è la stazione di Fratte al km. 3+420. All'uscita della stazione di Fratte si imbocca l'opera più importante della linea, la Galleria elicoidale di Fratte che ha una lunghezza di m. 2395,25 che con un percorso a spirale consente di superare in pochi chilometri un forte dislivello. Dall'uscita della galleria la linea si inoltra in una zona verde che conduce alla stazione di Pellezzano al km. 9+456, alla periferia dell'abitato. Continuando sempre l'ascesa si prosegue toccando in breve la fermata di Acquamela, al km. 10+752, nei pressi del cimitero di Baronissi. Ancora un breve percorso e la linea entra nella stazione di Baronissi al km. 12+206. Al km. 13+370 si giunge al culmine dell'ascesa della linea da dove poi si inizia una lieve discesa toccando la stazione di Fisciano al km. 13+953. Usciti da Fisciano, la linea scende lievemente verso Ovest per poi immettersi con una larga curva nella stazione di Mercato San Severino, col binario affiancato a quello che giunge da Codola, al km. 17+627. |
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Minuetto diesel MD021 in servizio sul regionale Salerno - Mercato San Severino - Nocera Inferiore il 6 aprile 2005 |
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Riguardo al futuro della linea, da anni si parla di raddoppio ed elettrificazione della linea, ma al momento tutto è solo allo stato di prima progettazione. Come già detto, si attende invece la realizzazione della deviazione che consenta di raggiungere l'Università di Fisciano, aumentando in tal modo il numero di pendolari studenti che si servono del treno. E' ovvio che tale realizzazione dovrà, in qualche modo, portare ad un aumento della frequenza dei treni negli orari in cui gli studenti si servono della ferrovia. Un ulteriore sviluppo della ferrovia può venire dalla realizzazione di altre fermate lungo la tratta: una, tra Salerno Irno e Fratte, è stata già inaugurata il 21 marzo 2006. Di altre fermate (come a Capezzano, fra Fratte e Pellezzano), se ne è parlato in più occasioni, ma al momento non vi sono progetti esecutivi. |
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Regionale Salerno - Mercato San Severino composto da ALn 668.1872 e 1820 in transito poco dopo l'uscita dalla galleria elicoidale di Fratte |
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Regionale Salerno - Mercato San Severino - Nocera Inferiore composto da ALn 668.1861 e XXXX in sosta nella stazione di Fratte |
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Di seguito vengono riportate le schede di ciascun sito rilevante della ferrovia con notizie e documentazioni, nonché immagini d'epoca e attuali. |
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Regionale Salerno - Mercato San Severino composto da ALn 668.1853 e 1848 in arrivo a Fratte Villa Comunale dopo una salita |
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Per la stesura del presente articolo si ringrazia di cuore Enzo De Domenico (Al Paçio) che ha collaborato ai testi ed ha fornito diverse fotografie. Si ringrazia altresì:
Nota: abbiamo controllato scrupolosamente il testo e le foto, ma se dovessero risultare inesattezze o fonti errate, preghiamo i nostri lettori di comunicarcelo a info@lestradeferrate.it |
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