LA FERROVIA AVELLINO - LIONI - ROCCHETTA SANT'ANTONIO LACEDONIA

Il raccordo ferroviario della Italsil nell'area industriale di Pisciolo (PZ)

La ferrovia Avellino - Rocchetta ha attraversato dall'inizio della sua storia territori aventi vocazione quasi esclusivamente agricola. Per questo fino agli anni settanta, nonostante la lunghezza della tratta, non vi erano raccordi ferroviari di tipo industriale. Nel 1971 venne realizzato un breve raccordo per la cava della Italsil a Pisciolo, mentre nel dopoterremoto venne costruito un raccordo per alcuni opifici della zona industriale di San Mango. 

Il raccordo Italsil di Pisciolo

A metą degli anni sessanta, venne concessa alla Italsil lo sfruttamento di una cava di sabbie silicee, ubicata nel territorio di Melfi nella localitą denominata "Pisciolo" ad una decina di chilometri dal centro abitato. La sabbia, di elevata purezza, sarebbe poi servita per la realizzazione di vetro, attivitą che era svolta nello stabilimento di Chieti della stessa societą. Per il trasporto delle sabbie dalla cava di Pisciolo al sito produttivo di Chieti, la Italsil ottenne la costruzione di un raccordo ferroviario specifico che si immetteva sulla ferrovia Avellino - Rocchetta alla progressiva chilometrica 111+302, a meno di 700 metri dalla fermata di Pisciolo in direzione Rocchetta. Il raccordo, entrato in funzione nel 1971, era costituito da un binario interno alla zona di carico che si biforcava in tre binari di sosta per i carri in direzione Sud. Per la movimentazione dei carri era presente un piccolo automotore Badoni. Non abbiamo notizie circa il traffico che ha sviluppato tale raccordo: sicuramente venne utilizzato fino alla fine degli anni ottanta per essere poi dismesso.

Le immagini

La zona di carico delle sabbie silicee con il binario interno sullo sfondo nel punto in cui aveva origine il raccordo

Nel 2003 era ancora ricoverato un piccolo locomotore da manovra, probabilmente un Badoni, che era utilizzato per la movimentazione dei convogli all'interno del raccordo

Ormai  non pił utilizzati gią da anni,  nel 2003 si scorgevano ancora tra la vegetazione i binari di sosta annessi al raccordo

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