Le linee ferroviarie

IL RACCORDO TORRE ANNUNZIATA CENTRALE - TORRE ANNUNZIATA MARITTIMA

di Rosario Serafino

Si tratta di un breve raccordo di circa un chilometro e mezzo che consentiva di raggiungere il porto di Torre Annunziata dalla stazione Centrale. Utilizzato con continuità soprattutto per il trasporto del grano, trasbordato dalle navi ai treni, iniziò il suo declino alla fine degli anni sessanta fino alla sua chiusura alla fine degli anni settanta.

Indice

LA STORIA

Il raccordo fra Torre Annunziata e il suo porto venne aperto agli inizi del 1886, poco dopo l'arrivo della ferrovia da Napoli nella stazione di Torre Annunziata Centrale. Si trattava di un raccordo che aveva una grossa importanza visto il folto traffico marittimo del porto in questione, soprattutto per le granaglie provenienti dal Nord ed Est Europa. L'importanza di tale raccordo è testimoniato anche dall'imponenza della stazione terminale: generalmente le stazioni marittime non erano dotate neanche di un vero e proprio fabbricato, mentre in questo caso la stazione era composta da un grosso fabbricato con annesso fabbricato merci con pianale di carico e da ben nove binari tronchi di cui due alle spalle dei fabbricati. Vi erano inoltre due binari che proseguivano oltre la stazione fino al molo di levante così da consentire il trasbordo delle merci direttamente dalle navi ai treni.

Il raccordo funzionò in maniera continua fin dalla sua nascita. Un grave episodio avvenne nel gennaio del 1946. La sera del 20 gennaio giunse nella stazione marittima un lungo convoglio merci composto da ben 27 carri merci carichi di munizioni: si trattava di materiale proveniente dagli arsenali di guerra in fase di smobilitazione che, per volontà del Comando delle Forze Alleate di concerto con le Autorità italiane, sarebbe dovuto essere affondato al centro del Golfo di Napoli. Nella realtà tali materiali venivano spesso affondati troppo vicino al litorale, con grave pericolo per gli abitanti delle zone interessate. Anche per questo, i materiali bellici in questione venivano spesso portati presso scali portuali in attesa di nuovi ordini. Il convoglio giunto nella stazione marittima rimase inspiegabilmente incustodito. Fu così che il giorno successivo avvenne un terribile scoppio che causò ben 54 vittime innocenti e la distruzione di numerosi edifici dei dintorni compresi i granai sul molo del porto che contenevano quasi 8000 quintali di grano. La deflagrazione fu talmente forte che dal convoglio in questione si staccarono gli ultimi 12 carri giungendo, fortunatamente incolumi, nella stazione di Torre Annunziata Centrale. Fu la più grave sciagura che la città abbia mai conosciuto.

Nel dopoguerra il raccordo continuò ad essere utilizzato con una certa continuità. Il declino iniziò alla fine degli anni sessanta quando le merci cominciarono ad essere inoltrate con mezzi su gomma. Il raccordo venne così utilizzato con frequenza sempre minore fino a quando le tradotte per il porto scomparvero del tutto. Contemporaneamente, all'incirca a metà del raccordo, si provvide ad installare un binario che consentiva l'inoltro di convogli all'interno di un'officina FS: il binario venne perciò elettrificato da Torre Annunziata Centrale fino a tale officina.

Agli inizi degli anni novanta, la stazione marittima, ormai inutilizzata, venne destinata per qualche anno a parcheggio per rotabili in attesa di bonifica dall'amianto, operazione che veniva realizzata nelle vicine Officine Grandi Manutenzioni di Santa Maria La Bruna. Nel frattempo la risistemazione del vicino molo di levante comportò la rimozione dei due binari che raggiungevano tale sito.

A metà degli anni novanta, l'area si presentava completamente abbandonata, ma non utilizzabile a causa dell'inquinamento provocato dall'amianto. Solo tra il 1998 ed il 1999, dopo innumerevoli denunce, si provvide alla bonifica totale di tutte le aree, asfaltate e non, della ex stazione che portò all'eliminazione di oltre 3600 tonnellate di materiali contenenti potenzialmente amianto.

Da allora l'area è rimasta nell'abbandono: gli edifici superstiti sopravvivono solo nella struttura esterna, mentre il fascio binari resiste sebbene scollegato dal raccordo. Nell'area sono ancora presenti due automotori (210.012 e 211.066) ormai semidistrutti.

Va notato che, a differenza di altri raccordi portuali, questo non è mai stato utilizzato per servizi viaggiatori, neanche a carattere sperimentale.

Planimetria del raccordo in una vecchia pianta dell'IGM

IL PERCORSO DEL RACCORDO

Il raccordo partiva dalla stazione di Torre Annunziata Centrale, parallelamente ai due binari per Napoli, dal lato del mare. Con un percorso sostanzialmente retto, scendeva fino al litorale ove entrava nel piazzale della stazione di Torre Annunziata Marittima.

Il punto in cui ha inizio il raccordo verso il porto di Torre Annunziata (a sinistra) mentre a destra sono i due binari della linea per Napoli

Il raccordo all'altezza dell'officina FS: si noti che l'elettrificazione si arresta in questo punto

Il raccordo nei pressi del passaggio a livello all'altezza del cancello di accesso all'area portuale, oggi sepolto dalla vegetazione e da detriti

Lo stesso punto della foto precedente come si presentava nel 2003, ancora in buona condizioni

LA SITUAZIONE ATTUALE

Il raccordo oggi esiste ed è efficiente, utilizzato come asta di manovra, per circa un chilometro fino all'officina FS. Poco prima di giungere nei pressi del piazzale di Torre Annunziata Marittima, il binario è praticamente sepolto dalla vegetazione e dai detriti. L'area della stazione di Torre Annunziata Marittima presenta ancora i binari ma tutta la zona è abbandonata ed in condizioni degradate. Nell'area sono ancora presenti due automotori (210.012 e 211.066) ormai semidistrutti

La stazione di Torre Annunziata Marittima come si presenta oggi in una vista dall'alto

La situazione della stazione vista dall'alto

Ciò che resta della stazione: a sinistra il fabbricato merci, a destra il fabbricato movimento

Una veduta della stazione dal porto

Il fascio binari con in primo piano i binari in uscita lato porto

Il cancello da cui fuoriusciva il binario che conduceva sul molo

I resti dei binari che conducevano sul molo, oggi asportati per la costruzione di alcuni magazzini

Ancora i resti dei binari che conducevano sul molo, in buona parte scomparsi

DATI TECNICI

Apertura inizi 1886 (15 gennaio o 15 aprile)
Chiusura mai soppresso ufficialmente ma non vede passaggio di rotabili da circa 25-30 anni
Lunghezza 1+475 km
Situazione attuale linea soppressa ma binario esistente per circa un chilometro, utilizzato come asta di manovra
Binari Singolo - nella stazione di Torre Annunziata Marittima i binari erano 9 più 2 che raggiungevano il molo
Trazione vapore e poi diesel (salvo il primo tratto fino all'officina FS che è elettrificato)
Scartamento ordinario
Fermate intermedie nessuna
Esercizio in regime di raccordo merci
Pendenza massima non rilevabile
Province Napoli
Connessioni

A Torre Annunziata Centrale linee per Napoli, Salerno, Gragnano, Cancello (attualmente chiusa)

I resti di due automotori una volta in servizio per le manovre nello scalo. Si tratta di automotori dei gruppi 210 e 211, più comunemente conosciuti con il soprannome di "sogliola" e "sogliolone" sono una realizzazione della fabbrica ABL,Antonio Badoni di Lecco. Prodotti in numero di 24 unità della serie 210 e 55 unità della serie 211 hanno prestato servizio nelle Ferrovie dello Stato fino alla fine degli anni 80.

Ancora i due automotori

RINGRAZIAMENTI E FONTI

Si ringraziano:

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STESURA E AGGIORNAMENTI

Articolo pubblicato il 24 agosto 2010.

Nessun aggiornamento successivo.

 

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