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Le
linee ferroviarie |
LA FERROVIA
MONTI - CALANGIANUS
di Luigi Prato & Antonio Fiori |
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La ferrovia Monti - Calangianus,
breve linea di soli 27 chilometri di tragitto, faceva
originariamente parte di una più lunga rete di collegamento dei
principali centri dell'interno della Gallura, che si spingeva fino
alla cittadina di Tempio Pausania. Finì tuttavia, con il trascorrere
del tempo, per diventare un piccolo tronco a sé stante, con una
limitatissima importanza per il solo trasporto merci, data la natura
del suo percorso che attraversava un territorio pressoché
disabitato, tra i fantastici paesaggi del versante orientale del
massiccio del Limbara. Non a caso, per via del suo traffico
passeggeri assolutamente nullo, fu l'unica delle ferrovie secondarie
sarde del Nord Sardegna a non essersi mai giovata dell'introduzione delle motrici
diesel.
Pur nella brevità del suo percorso, grazie anche ad ingegnose
soluzioni costruttive che adattavano il tragitto alla natura del
territorio, la ferrovia fu considerata tra le più belle della
Sardegna, con un tracciato che si snodava in una sequenza di
panorami straordinari tra i boschi e l'aspra natura granitica del
paesaggio gallurese. Né i suoi pregi paesaggistici, né la natura del
suo tracciato alpestre valsero tuttavia a salvarla dalla
irragionevole pretesa del Ministero dei Trasporti di inserirla nel
generale programma di sostituzione con autoservizi che portò in
Italia allo smantellamento sfrenato di numerose linee ferroviarie.
Fu così che nel 1958, dopo 70 anni di servizio, ne venne disposta la
definitiva chiusura.
Nonostante sia passato ormai più di mezzo secolo, il ricordo ed il
rimpianto per questa ferrovia si conservano nella memoria di coloro
che ebbero la fortuna di percorrerla al traino di un vecchio,
sbuffante trenino a vapore delle SFSS...
Indice
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Il percorso della tratta
(evidenziato in azzurro) in un'immagine del
volume del Touring Club (anno 1918) dedicato alla Sardegna |
STORIA DELLA LINEA
La realizzazione
della linea Monti - Tempio, di cui (come si è già detto) il tratto fino a
Calangianus era originariamente solo una parte, fu opera delle Strade
Ferrate Secondarie della Sardegna (SFSS) alla fine del XIX secolo, allo
scopo di collegare, nell'àmbito del progetto della rete secondaria
dell’isola, la Gallura ed il suo capoluogo storico Tempio Pausania con la
linea a scartamento ordinario Cagliari - Golfo Aranci delle Ferrovie Reali
(oggi Ferrovie di Stato).
Il primo riferimento ad un collegamento ferroviario fra Monti e Tempio
Pausania, passante per Calangianus, risale al 1879 allorquando si
procedette ad elaborare il piano di costruzione delle ferrovie secondarie,
successivamente varato con la legge Baccarini n° 5002 del 29 luglio. Il suddetto piano, il cui
finanziamento ebbe inizio a partire dal 1882, contemplava la
realizzazione di ferrovie secondo criteri di economicità, fra cui appunto
l’adozione dello scartamento ridotto e la riduzione al minimo indispensabile
di opere d’arte quali viadotti e gallerie. L'importanza della linea in
questione si fondava soprattutto su ragioni economiche; si trattava infatti
di facilitare il trasporto e la commercializzazione del sughero, prodotto
ancora ai nostri giorni di importanza capitale per lo sviluppo dell'economia
gallurese, verso il porto di Terranova (oggi Olbia).
Artefice della linea, come delle altre tratte delle ferrovie complementari
sarde realizzate alla fine del XIX secolo, fu l'ingegnere Alfredo Cottrau
(Napoli 1839 - 1898), uno dei maggiori progettisti italiani di strutture per
le stazioni e ponti ferroviari a traliccio, nonché di altre opere di alta
ingegneria in ferro. Nato da genitori provenienti dall'Alsazia, compì gli
studi in Francia dapprima presso il Collegio della Marina Militare a Tolone
e successivamente nella École préparatoire de Marine, Dopo una breve
esperienza lavorativa a Napoli presso uno stabilimento in qualità di
disegnatore meccanico, nel 1858 fece ritorno in Francia trovando impiego in
una delle maggiori aziende transalpine specializzate nella realizzazione di
ponti e tettoie metalliche per stazioni ferroviarie. Collaborò in séguito
alla realizzazione di grandi progetti di ponti e stazioni per le ferrovie
russe nei collegamenti tra San Pietroburgo e Varsavia. In Italia si segnalò
per alcune grandi opere come il ponte sul Po a Mezzana Corti (PV), a doppia
trave per ferrovia e strada, edificato con grande rapidità tra il 1865 e il
1867. Conseguito il titolo di Ingegnere ispettore delle costruzioni
metalliche, continuò ad operare infaticabilmente realizzando il ponte
girevole di Taranto e successivamente nel 1868, per conto della Società
Italiana per le Strade Ferrate Meridionali, il viadotto di Castellaneta (TA)
sulla linea ferroviaria Bari - Taranto. Nel 1870 assunse la conduzione
dell'Impresa industriale italiana di costruzioni metalliche di Castellammare
di Stabia (NA) che fino al 1887 produsse migliaia di differenti lavori. Dopo
aver ottenuto la libera docenza presso la Règia Scuola di applicazione degli
Ingegneri ed Architetti di Napoli, nel 1881 ricevette il riconoscimento
della Medaglia d'oro al merito industriale. La grande esperienza
professionale e la solida preparazione tecnica di Cottrau furono
riconosciute anche all'estero; il celeberrimo progettista Gustave Eiffel
(Digione 1832 - Parigi 1923) fece adottare dal Genio Militare Francese un
ponte militare portatile istantaneo brevettato dall'ingegnere napoletano.
Cottrau fu anche autore di numerosi scritti sulle costruzioni metalliche che
per molti anni fecero autorevolmente testo in materia.
All'epoca in cui ebbe assegnati dal Governo italiano i lavori per la
costruzione delle ferrovie secondarie in Sardegna, il consorzio di cui
faceva parte l'Ing. Cottrau era costituito dalla Banca di Torino, dalla
ditta dei fratelli Ceriana e dall'Impresa costruttrice dei fratelli
Marsaglia, oltre che dall'Ingegnere cagliaritano Antonio Vivanet, impresario
di costruzioni stradali.
Non è qui la sede per occuparsi delle polemiche che accompagnarono
l'assegnazione dei lavori di realizzazione delle linee complementari sarde
al consorzio dell'Ing. Cottrau. Chi è interessato ad approfondire
l'argomento, può utilmente consultare la monografia del Dott. Efisio
Costantino dal titolo “Perché le rotaie sarde non parlarono più inglese”, di
cui si può prendere visione rivolgendosi all'indirizzo web
www.luigiladu.it/piercy/perch%E8.htm.
Da parte nostra, ci limitiamo ad osservare che per quanto alcuni tracciati
siano ritenuti tecnicamente molto inferiori a quelli progettati dall'Ing.
Benjamin Piercy della Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde, non si può
negare l'indiscutibile merito del Cottrau di aver realizzato percorsi che
oggi definiremmo di bassissimo impatto ambientale, con un limitato numero di
opere d'arte e perfettamente inquadrati nelle bellezze paesaggistiche del
territorio. Inoltre, una caratteristica che distinse la Società di Cottrau
fu la sua efficiente organizzazione, la quale permise il completamento delle
ferrovie secondarie sarde in netto anticipo sui tempi previsti dal contratto
di concessione e con grande solidità delle opere; alcuni viadotti colpiscono
ancora oggi per la perfezione tecnica, la solidità e la raffinatezza
estetica. Aggiungiamo poi che la rapida realizzazione della rete ferroviaria
era di vitale importanza per far uscire la Sardegna dalle ataviche
condizioni di isolamento e di arretratezza economica che la ponevano tra le
Regioni più povere e disagiate d'Italia; una considerazione quest’ultima che
valse a troncare ogni polemica negli ambienti politici sardi circa i criteri
di assegnazione al consorzio del Cottrau.
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Il percorso nella sua
interezza fino al capolinea di Tempio Pausania
in un'immagine del volume del Touring Club (anno 1918) dedicato alla
Sardegna |
Per tornare alla
linea Monti - Tempio, i cui 40 chilometri di percorso furono aperti al
traffico il giorno 15 febbraio 1888, va ricordato che essa vanta un
primato: fu infatti la prima linea pubblica a scartamento ridotto ad entrare
in servizio nell'isola, unitamente alla tratta Cagliari - Isili, inaugurata
nel medesimo giorno.
I convogli inizialmente erano composti da locomotive svizzere Winterthur
trainanti carrozze a due assi Castellammare (in cassa di legno e con
terrazzini aperti alle estremità) realizzate dalle officine di Castellammare
di Stabia sotto la direzione dell’Ing. Cottrau, poi affiancate nel
1892 sulle
linee SFSS dalle più
efficienti carrozze a carrelli Miani e Silvestri di Milano e (a partire dal
1913) dalle Bauchiero di Condove (TO) del tipo aperto; queste ultime,
tuttavia, non furono mai utilizzate sulla ferrovia dismessa. A partire dal
1906, fu messo a disposizione per i collegamenti tra Monti e Tempio
Pausania anche un carro bagagliaio delle Officine Meccaniche Reggiane.
Anche per questa linea disponiamo di pochi dati circa il numero delle corse.
Sappiamo che nel 1918 ne erano previste due giornaliere con carrozze di I e
III classe del costo rispettivamente di lire 2,85 e lire 1,65; la durata del
viaggio lungo i 40 chilometri del percorso fino a Tempio era di 2 ore ed
essa, fino alla chiusura della linea, non sarebbe diminuita di molto,
arrivando nel 1958 ad un'ora e tre quarti. Un dato, questo, che si spiega
facilmente con il fatto che la Monti - Tempio, nei 70 anni della sua
attività, fu, come si è visto, l'unica tratta della rete secondaria sarda
nel Nord dell'isola ad usufruire solamente delle locomotive a vapore come mezzi di trazione.
Nel 1921 la linea passò con l'intera rete delle SFSS alla società
delle Ferrovie Complementari della Sardegna (FCS). Il 15 novembre 1921 venne
aperta al servizio viaggiatori la fermata di Telti presso il casello numero
3.
L’appendice n° 5 alla
circolare generale con cui, in data 8 novembre 1921, si provvide a istituire
la nuova fermata di Telti presso il casello 3 al km 4+506.43 da Monti. Il
documento risale al periodo successivo all’incorporazione delle SFSS nelle
FCS (Collezione Prof. Luigi Cabras - per gentile concessione)
Negli anni '20 si
incominciò a progettare la costruzione di una nuova ferrovia a scartamento
ridotto destinata a collegare direttamente Sassari a Tempio e Palau, la
quale avrebbe inglobato il tratto del vecchio percorso compreso fra Luras e
Tempio. I collegamenti Sassari - Tempio e Luras - Palau furono inaugurati
rispettivamente il 16 novembre 1931 e il 18 gennaio 1932 ad
opera di un'altra impresa, la Società anonima Ferrovie Settentrionali Sarde
(FSS), che unitamente alle FCS gestì congiuntamente il tratto comune da
Tempio a Luras, fino al 1933, allorché alle FSS subentrarono le Strade
Ferrate Sarde (SFS). Con l’entrata in funzione della nuova linea, alle
vecchie locomotive Winterthur, alle Schwartzkopff ed alle Breda furono affiancate sulle
tratte secondarie sarde 6 nuove motrici Cemsa (oltre a 3 Reggiane, destinate
alle linee nel sud), anche queste con trazione a vapore; le Winterthur
rimasero comunque quelle in uso per il traino dei convogli sulla ferrovia da
Monti. A partire dal giorno 1 aprile 1935, inoltre, la
vecchia stazione terminale SFSS di Tempio Pausania, con la relativa area
ferroviaria, fu definitivamente chiusa ed il nuovo scalo di riferimento
divenne quello della moderna stazione passante delle SFS, situata più a sud
sul tracciato proveniente da Sassari.
Nel 1939 si procedette a sostituire i vecchi binari da 21 kg/m, con
quelli da 27 kg/m, al fine di consentire l’esercizio promiscuo con la linea
Sassari - Palau; in realtà, dopo l’entrata in funzione di quest'ultima, il
tratto tra Calangianus e la stazione di Monti finì con il perdere
importanza, assumendo i connotati propri di un cosiddetto “ramo secco”, da
includere (come poi fu) tra quelli da sottoporre alla terribile falce
ministeriale.
Nel 1941 la linea passò unitamente alle tratte Sassari - Alghero e
Sassari - Sorso alla società delle Strade Ferrate Sarde, già azionista di
maggioranza delle FCS, nell'ambito di un processo che portò sotto il
controllo delle SFS tutte le ferrovie complementari operative nella
Provincia di Sassari, con l’eccezione della Chilivani -Tirso, facente parte
del compartimento di Macomer delle FCS.
Per tutti gli anni ‘40, la linea continuò il suo ormai modestissimo servizio
in condizioni sempre più difficili, con materiale rotabile antiquato e per
un traffico cronicamente assai ridotto, che nell'ultimo periodo interessava
una media quotidiana di una trentina di viaggiatori e 5 tonnellate di merci
(soprattutto sughero). Non è sorprendente quindi che negli anni ‘50 si
moltiplicassero le voci circa la possibile inclusione della linea nella
lista nera delle ferrovie complementari sarde da sopprimere, voci che
trovarono purtroppo triste conferma il 21 luglio 1958, allorché i
treni a vapore delle SFS viaggiarono per l'ultima volta lungo i binari tra
Monti e Calangianus, mentre il tratto da Luras a Tempio ormai da tempo
faceva parte della linea Sassari - Palau, molto più frequentata. La
motivazione che il Ministero dei Trasporti accampò per giustificare il
provvedimento fu ovviamente, come per le linee chiuse in precedenza, che la
“sostituzione con autoservizi” avrebbe migliorato la situazione sia per i
viaggiatori, sia per la gestione dei trasporti. Ma si trattava di frasi di
circostanza e nulla più. Di ciò se ne ebbe una prova nel corso della seduta
della Camera dei Deputati tenutasi il giorno 16 settembre 1958 (ossia, due
mesi dopo il provvedimento di cessazione di ogni attività di trasporto),
allorché l'On. Giorgio Bardanzellu fece presente come la fine della linea
avesse determinato un grave disservizio alle (sia pur sparute) popolazioni
che vivevano nei loro stazzi presso le falde del massiccio del Limbara. Nel
rispondere, il Ministro dei Trasporti Avv. Armando Angelini avrebbe potuto
dire chiaramente che lo smantellamento della linea era consequenziale alla
logica tenacemente perseguita in Italia dal potere esecutivo, a partire
dagli anni ‘50 in poi, di preferire sempre e comunque il trasporto pubblico
su strada a scapito di quello ferroviario. Sarebbe stato certamente più
sincero e credibile. Preferì invece fornire la seguente risposta, in
perfetto stile “azzecca garbugli”:
«La sostituzione con autoservizi del tronco ferroviario Luras-Monti era
già stata approvata, a seguito del parere favorevole della commissione
interministeriale di cui all'articolo 10 della legge 2 agosto 1952, numero
1221, fin dall'inizio dello scorso anno con decreto ministeriale 17 gennaio
1957, n. 235. D'altra parte il traffico esistente sulla linea non poteva in
alcun modo giustificare il mantenimento della medesima con tutti gli enormi
oneri ad essa relativi. Le popolazioni saranno meglio servite dal servizio
automobilistico sostitutivo con 3 coppie di corse giornaliere, in luogo
delle due ferroviarie soltanto feriali, e con le stesse tariffe ferroviarie,
oltre alle due coppie di corse automobilistiche già esistenti ad
integrazione del servizio ferroviario. Vi saranno col servizio
automobilistico anche vantaggi di percorrenza (un'ora e mezza anziché un'ora
e 45 minuti), di avvicinamento ai paesi (prima, salvo Calangianus, molto
distanti dalle stazioni ferroviarie) e di coincidenza a Monti con le
ferrovie dello Stato. Le zone vicine alla ferrovia che rimarranno lontane
dalla strada percorsa dal servizio sostitutivo, hanno scarsissima
popolazione che non dava pressoché alcun traffico alla ferrovia e quindi il
danno per esse è minimo. Comunque si fa presente che l'assessorato
competente dell'amministrazione regionale ha già chiesto di realizzare sulla
sede ferroviaria una strada ordinaria su cui a suo tempo potrà essere
deviato il servizio automobilistico sostitutivo». |
Il tratto Monti-Calangianus
(evidenziato in azzurro) e quello Luras-Tempio Pausania (evidenziato in
verde), con le connessioni Sassari-Olbia (a sud) e Sassari Palau (a nord) in
un'immagine del volume del Touring Club dell'anno 1940 |
Al di là delle
consuete frasi di circostanza, in realtà il Ministro sapeva benissimo che
“gli enormi oneri” invocati erano in tale occasione solo un pretesto, visto
che l'ultimo ammodernamento delle rotaie risaliva agli anni ‘30, mentre il
materiale rotabile (più che scadente) era in buona misura lo stesso del
secolo precedente, completamente obsoleto e per giunta viaggiante con una
modestissima manutenzione, eseguita il più delle volte riciclando parti da
mezzi ormai fuori uso e fuori produzione. Del pari, era cosciente della
mancanza di prospettive di un servizio per un territorio praticamente
disabitato, il cui scarsissimo bacino di utenza (invocato quale motivazione
per sopprimere la ferrovia!) non sarebbe certo aumentato né sostituendo gli
autobus ai treni, né moltiplicando il numero delle corse su strada.
Ma l’aspetto meno commendevole della vicenda, a nostro avviso, era il fatto
che il Ministro sapeva perfettamente come le popolazioni delle zone
attraversate dalla ferrovia avrebbero avuto dalla chiusura della medesima
solo un danno senza alcuna compensazione, proprio in quanto sarebbero
rimaste lontane dalla strada percorsa dal servizio sostitutivo, come egli
stesso candidamente ammetteva (riconoscendo implicitamente l’assurdità di
una sostituzione che non sostituiva un bel niente). La frase del Ministro
secondo cui le popolazioni sarebbero state «meglio servite dal servizio
automobilistico sostitutivo» aveva perciò il significato di aggiungere al
danno le beffe, una vera presa in giro da parte del Governo. Difatti, chiusa
la linea, per esse non vi sarebbe più stato alcun pubblico servizio di
trasporto utile, non essendo mai stata realizzata una strada ordinaria su
cui deviare gli autobus ai fini del collegamento di quelle zone sperdute
attraversate dal trenino.
Pertanto, l'unica differenza apportata dal provvedimento di soppressione
della ferrovia riguardò solamente il numero delle corse: in luogo delle 2
coppie (solo feriali) ferroviarie semivuote vi sarebbero state 3 coppie
giornaliere su autobus da sommare alle due precedenti; in totale 5 coppie di
corse automobilistiche altrettanto desolatamente semivuote. Tutto qui. Come
questo potesse risultare un affare conveniente per lo Stato, il Ministro si
guardò bene di darne spiegazione. E con ciò si chiuse definitivamente il
sipario.
Il servizio auto-sostitutivo della linea Monti - Calangianus è stato
anch'esso cancellato e oggi non figura più negli orari dei trasporti nelle
tratte automobilistiche delle Ferrovie della Sardegna, a conferma della sua
completa antieconomicità. Alcune corse sulla tratta sono tuttavia esercitate
da autolinee private. |
Una foto d'epoca (anni '10)
della originaria stazione di Tempio Pausania che ritrae una locomotiva
Winterthur proveniente da Monti (per gentile concessione della Direzione di
Sassari delle FdS) |
La nuova stazione di Tempio
Pausania in una foto durante l'eccezionale ondata di neve che nel 1956 colpì
la Sardegna; si noti come due anni prima della chiusura della
Monti-Calangianus, fossero ancora in uso le locomotive Winterthur (come
quella che si vede in immagine) con le quali 70 anni prima era stata
inaugurata la linea. Va peraltro detto come, nel 1956, i paesi sardi
dell'interno si salvarono dall'isolamento proprio grazie a quelle ferrovie
complementari che il Ministero dei Trasporti nel medesimo anno incominciava
a smantellare! (per gentile concessione della Direzione di Sassari delle FdS) |
Elenco
stazioni, fabbricati e progressive chilometriche
Ferrovia Monti - Tempio Pausania
(Collezione Prof. Luigi Cabras - per
gentile concessione)
Tratto Monti - Calangianus (soppresso)
Stazione SFSS di Monti (1°
classe) km 0+000.00
Casello 1 (con cisterna) km 1+414.67
Casello 2 (con cisterna) km 3+194.34
Passaggio a livello S.S. 199 km 3+237.10
Casello 3 poi Fermata di Telti (con cisterna) km 4+506.43
Casello 4 (con cisterna) km 5+877.46
Fermata di Piras (casello 5, con cisterna) km 6+929.11
Casello 6 (con cisterna) km 8+967.45
Casello 7 (con pozzo) km 10+879.24
Casello 8 (con cisterna) km 11+925.86
Casello 9 (con cisterna) km 13+397.98
Fermata Rifornitore (casello 10, con rifornitore d’acqua) km
14+926.42
Casello 11 (con cisterna) km 16+575.11
Casello 12 (con cisterna) km 17+851.71
Casello 13 (con cisterna) km 19+676.57
Passaggio a livello S.S. 127 km 19+681.20
Casello 14 (con cisterna) km 21+079.42
Passaggio a livello S.S. 127 km 22+393.60
Casello 15 (con cisterna) km 22+452.13
Casello 16 (con cisterna) km 24+029.61
Casello 17 (con cisterna) km 25+327.16
Casello 18 (con cisterna) km 26+837.15
Passaggio a livello km 26+866.30
Stazione SFSS di Calangianus (2° classe) km 26+953.16
Tratto Luras - Tempio Pausania (incorporato nella Sassari - Palau
Marina)
Stazione di Luras (1° classe) km
28+257.49
Passaggio a livello km 28+314.90
Casello 19 (con cisterna) km 28+361.54
Casello 20 (con garitta e cisterna) km 28+665.70
Passaggio a livello km 28+709.30
Casello 21 (con cisterna) km 30+249.02
Fermata di Nuchis (3° classe) km 30+311.02
Casello 22 (con pozzo) km 31+441.66
Casello 23 (con cisterna) km 33+418.02
Casello 24 (con cisterna) km 35+152.14
Casello 25 (con cisterna) km 35+974.52
Casello 26 (con cisterna) km 37+002.59
Casello 27 (con cisterna) * km 38+851.63
Passaggio a livello km 38+915.90
Stazione SFSS di Tempio Pausania (1° classe) km 39+149.70
Asse estremo Stazione di Tempio Pausania km 39+264.49
*Nota: il casello 27, noto anche
come “Cantoniera Murino”, è stato demolito in epoca imprecisata,
probabilmente nel corso dei lavori che hanno trasformato il vecchio
tracciato ferroviario dismesso nell’attuale Via Stazione a Tempio Pausania.
Negli ultimi anni di servizio gli fu attribuito il numero 26, in quanto si
procedette a cambiare la numerazione dei caselli con l’introduzione del
numero 19 bis. |
GLI ORARI DELLA LINEA |
Il primo orario della
Monti-Tempio Pausania delle SFSS nel 1888
(per gentile concessione della Direzione di Sassari delle FdS) |
Un altro orario (di epoca
imprecisata) della Monti-Tempio Pausania
(per gentile concessione della Direzione di Sassari delle FdS) |
L’orario del primo novembre
1892 (Collezione Prof. Luigi Cabras - per gentile concessione) |
L’orario del 20 aprile 1895;
si noti come tra le soste figurasse la fermata di Piras ma non ancora quella
del Rifornitore (Collezione Prof. Luigi Cabras - per gentile concessione) |
L’orario del 1898, con ancora
i servizi viaggiatori di I, II e III classe (Collezione Prof. Luigi Cabras -
per gentile concessione) |
L’orario del 3 marzo 1917
(Collezione Prof. Luigi Cabras - per gentile concessione) |
L’orario del 15 maggio 1933; a
oltre 40 anni dall’apertura della linea, il tempo di percorrenza rimaneva
intorno alle due ore a causa del materiale rotabile di trazione obsoleto
(Collezione Prof. Luigi Cabras - per gentile concessione) |
L’orario del 1937; tra le
soste era stata aggiunta la fermata di Telti, al casello 3 sul km 4+506.43
dalla stazione SFSS di Monti, mentre il servizio era limitato alla I e III
classe (Collezione Prof. Luigi Cabras - per gentile concessione) |
Orario del 1938 con due corse
ferroviarie giornaliere |
L’orario del 10 marzo 1944
(Collezione Prof. Luigi Cabras - per gentile concessione) |
Orario del 1954 con due corse
ferroviarie feriali e due corse automobilistiche giornaliere |
Orario del 1959: la ferrovia è
stata chiusa e resta solo l'autoservizio |
IL PERCORSO DELLA LINEA
La linea partiva dalla
stazione di Monti (attualmente Monti-Telti), dove ancora oggi
transitano i treni delle Ferrovie di Stato provenienti da Golfo Aranci e
Olbia diretti a Sassari e Cagliari. Il binario a scartamento ridotto, dopo
un primo percorso serpeggiante in direzione nord, tagliava la Strada Statale
199 al km 0,368, quindi compiva una brusca svolta a sinistra in direzione
nord-ovest attraversando con continue giravolte una vasta estensione tra
vegetazione di cisto e lentisco alternata da sughereti; dopo una serie di
giri e rigiri continui, la linea saliva costeggiando le falde orientali del
massiccio del Limbara fino a giungere alla fermata di Piras, in una
zona popolata da pochi nuclei di famiglie di pastori e contadini. La linea
proseguiva sempre in direzione nord-ovest salendo ulteriormente di quota,
poi, dopo un ampio tratto curvilineo arrivava alla terza tappa del percorso
rappresentata dalla Fermata Rifornitore, cosiddetta in quanto
ospitava lo spazio per il rifornimento e rabbocco delle vaporiere. La
ferrovia continuava il suo percorso compiendo numerosi altri tratti in
curva, poi puntava decisamente a nord attraversando la Strada Statale 127
dapprima all’altezza della cantoniera di Larai (al km 20,7) e
successivamente in prossimità della zona di Campu Spicatoglia (“campo della
lavanda”, in dialetto gallurese), quindi dopo aver descritto un’altra ampia
curva verso ovest, giungeva alla stazione di Calangianus, posta
all’interno del centro abitato.
Dopo Calangianus, la linea nel suo percorso originario proseguiva toccando
altre tre tappe in direzione ovest, ossia la stazione di Luras al km 28 (a
460 metri s.l.m), la stazione di Nuchis al km 30 (a 440 metri s.l.m) e la
stazione di Tempio Pausania al km 40 (a 546 metri s.l.m) che ancora nei
primi anni ’30 costituiva il capolinea della ferrovia, fino alla
realizzazione della tratta Sassari - Palau.
Per dare un’idea della straordinaria bellezza del percorso della linea,
citiamo un passo tratto dalla Guida del Touring Club del 1918 a cura
di L. V. Bertarelli (pag. 184-185), da cui abbiamo ricavato buona parte
delle notizie sulla ferrovia medesima, che così la descrive:
«Questo tronco, anche per un viaggiatore affrettato, è uno dei più
interessanti per il caratteristico paesaggio alpestre attraversato e per la
vista del Limbara e dei suoi contrafforti. Il paesaggio granitico in cui
sono aperte le vallate percorse dalla linea ferroviaria, alternate con belle
conche verdeggianti, ricche di coltivi e di vigneti, ma tutte racchiuse da
una maestosa cerchia di monti di severo e tormentato profilo, presenta una
delle più belle attrazioni naturali del viaggio dell’isola». |
LO STATO ATTUALE DELLA LINEA
Della linea tra Monti e
Calangianus, da tempo totalmente smantellata, rimangono ancora numerose
testimonianze, tra cui buona parte del percorso, fermate, caselli e ponti.
Fino a qualche tempo fa essa era solo in parte percorribile a piedi o in
bicicletta, particolarmente nel tratto compreso fra la Fermata Rifornitore
ed il primo attraversamento della S. S. 199, mentre nel tracciato iniziale
la vegetazione intricata occludeva ogni forma di accesso. |
Sezione della locomotiva
Winterthur in funzione sulla Monti-Tempio Pausania
(per gentile concessione della Direzione di Sassari delle FdS) |
DATI TECNICI
Lunghezza |
km. 27,5 |
Situazione attuale |
soppressa dal 21/07/1958 |
Numero binari |
1 |
Trazione |
vapore (al momento della chiusura) |
Scartamento |
ridotto (950 mm) |
Armamento |
binari da 21 kg/m (da 27 kg/m solo
limitatamente al tratto tra Luras e Tempio Pausania una volta
che questo fu incorporato alla Sassari - Palau Marina) |
Esercizio |
dirigenza unica |
Altitudine
massima |
m 569 s.l.m. (Fermata Rifornitore) |
Altitudine
minima |
m 290 s.l.m. (Monti) |
Pendenza massima |
22 per mille |
Numero
stazioni
intermedie |
2 |
Provincia |
Sassari |
Connessioni |
alla stazione di Luras: linea Sassari -
Palau (in servizio fino a Nulvi; tratta turistica per il
restante percorso) |
Le stazioni |
- Km 0 Stazione di Monti (oggi
Monti-Telti) 290 metri s.l.m
- Km 7 Fermata di Piras 436 metri s.l.m
- Km 15 Fermata Rifornitore 569 metri
s.l.m
- Km 27 Stazione di Calangianus 463
metri s.l.m
- Km 28,5 Stazione di Luras 460 metri
s.l.mù
- Km 31 Stazione di Nuchis 440 metri
s.l.m
- Km 40 Stazione di Tempio Pausania 546
metri s.l.m
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Locomotiva Winterthur n° 19
accanto a un locomotore diesel, in funzione sulle Strade Ferrate Sarde (SFS). |
IL FUTURO DELLA LINEA
Recentemente la linea
ferroviaria è stata oggetto di recupero nel tratto tra Calangianus e Luras
ad opera della Comunità Montana n° 3 della Gallura ed è percorribile a piedi
o in bicicletta dal casello 18 fino al casello 4, a poche centinaia di metri
dall'incrocio con la Strada Provinciale per Telti. Assieme al recupero
dell’ex ferrovia, si è proceduto al restauro di alcuni fabbricati posti
lungo la medesima. È in fase di studio la riapertura come pista ciclabile,
con l’approvazione dell’Amministrazione Comunale di Monti, anche dell’ultimo
tratto inaccessibile che va dal casello 3 alla stazione delle linee
secondarie di Monti, in modo da rendere totalmente percorribile il sedime
della ferrovia soppressa.
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Particolare delle ruote di un
carro merci delle Società anonima Ferrovie Settentrionali Sarde (FSS) (Foto
Gavino Nurra) |
Altra immagine delle ruote di
un carro merci delle FSS (Foto Gavino Nurra) |
LE STAZIONI DELLA FERROVIA
Cliccando sul nome
nella tabella che segue è possibile accedere alle schede.
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RINGRAZIAMENTI E FONTI
Si ringrazia la Direzione di Sassari
delle Ferrovie della Sardegna per la concessione delle foto d'epoca e per il
materiale fornito.
Si ringraziano altresì
-
l'architetto Leonardo Lutzoni per le
segnalazioni
-
il sig. Salvatore Fiori per le
notizie fornite, le numerose foto e le planimetrie
-
il sig. Giuseppe Fiori per le foto
-
il sig. Salvatore Sechi per le foto
-
il prof. Luigi Cabras per le foto e
gli orari forniti
-
Pier Angelo
Marchese.
Nota: abbiamo controllato
scrupolosamente il testo e le foto, ma se dovessero risultare inesattezze o
fonti errate, preghiamo i nostri lettori di comunicarcelo a
info@lestradeferrate.it
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STESURA E AGGIORNAMENTI
Articolo pubblicato il 18 ottobre
2009.
Aggiornamento del 21 novembre 2010
con alcune correzioni dei testi ed aggiunta delle schede sulle stazioni con
nuove foto.
Aggiornamento del 2 aprile 2011
con alcune correzioni dei testi ed aggiunta delle planimetrie delle
stazioni.
Aggiornato il 22 maggio 2011 con
nuove foto del 1979 di Salvatore Fiori
Aggiornato il 28 agosto 2011 con
nuovi testi e nuove foto
Aggiornato il 2 gennaio 2012 con nuovi testi, nuove foto, orari e planimetrie
Aggiornato il 6 luglio 2013 con
piccole correzioni dei testi, nuove foto della stazione di Monti e la nuova
sezione sulla IV giornata delle ferrovie dimenticate
Aggiornato il 5 gennaio 2014 con
foto del sig. Salvatore Sechi della
stazione di Monti
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Per
informazioni e contatti:
info@lestradeferrate.it
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