Le linee ferroviarie |
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LE FERROVIE ISILI - VILLACIDRO e VILLAMAR - ALES di Luigi Prato |
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Con soli 41 anni di servizio, le tratte Isili - Villacidro (km 70) e Villamar - Ales (km 27) condividono il primato negativo della storia più breve nel quadro delle ferrovie secondarie sarde. La vicenda storica di entrambe le linee può essere accomunata, essendo state aperte e chiuse contemporaneamente ed inoltre essendo la seconda semplicemente una diramazione della prima. Le motivazioni circa la loro soppressione non furono certo molto comprensibili; non potevano infatti considerarsi “rami secchi” nel 1956, data la cattiva situazione della viabilità stradale in Sardegna e la scarsità di autoveicoli privati che induceva molti viaggiatori sardi ad usufruire ancora largamente del servizio ferroviario. Né potevano essere ragionevolmente invocati altri pretesti, quali la brevità e/o tortuosità del percorso oppure la scarsità di centri collegati (18 in totale, di cui 12 sulla Isili - Villacidro e 6 sulla Villamar - Ales); entrambe le linee, infatti, della lunghezza complessiva di poco meno di 100 chilometri, percorrevano gran parte del loro tracciato in pianura senza forti pendenze con andamento rettilineo e quasi tutte le stazioni erano molto vicine ai centri abitati in un’area, come il Campidano, tra le più densamente popolate della Sardegna. È assai difficile, anzi impossibile credere che negli anni ’50 altre ferrovie sarde come il piccolo tronco Sassari - Sorso (km 11) o la Macomer - Bosa (km 49, quest’ultima sì assai contorta e con un ridottissimo bacino di utenza!) potessero vantare una migliore situazione rispetto alle due linee soppresse. Inoltre, proprio nel 1956 la Sardegna fu colpita, come altre Regioni d’Italia, da un’eccezionale ondata di maltempo con intense precipitazioni nevose che bloccarono quasi dappertutto il traffico stradale; solo grazie alle ferrovie secondarie sarde molti paesi dell’entroterra si salvarono dall’isolamento completo. Ma il Ministero dei Trasporti aveva le proprie personali vedute e incominciò così la nefasta opera di smantellamento della rete ferroviaria a scartamento ridotto nell’isola, che si sarebbe protratta per quasi un ventennio fino alla metà degli anni ’70 quando all’insensata smania distruttiva fu finalmente posto un sia pur tardivo freno. |
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Indice |
Planimetria delle tratte Isili-Villacidro e Villamar-Ales (Atlante di Selezione dal Reader's Digest, anni ’50) |
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C’è ben poco da raccontare sulla breve storia di queste due linee. La Isili - Villacidro e la sua diramazione da Villamar per Ales furono le prime ferrovie secondarie ad essere realizzate in Sardegna nel XX secolo; la loro progettazione ebbe inizio negli anni ’10 da parte degli ingegneri Gracco Tronci, Stanislao e Dionigi Scano delle Ferrovie Complementari della Sardegna (FCS), in séguito all’approvazione del Regio Decreto n° 684 del 21 marzo 1912. L’intenzione era quella di realizzare un tracciato destinato a collegare il territorio del Sarcidano nel Nuorese all’area del Campidano nel Cagliaritano, con un tratto intermedio passante attraverso la Marmilla. Oltre al collegamento con la linea Isili - Sorgono delle Strade Ferrate Secondarie della Sardegna (SFSS), la nuova tratta si sarebbe unita anche alla rete della Compagnia Reale delle Ferrovie Sarde (ora Ferrovie di Stato) nella stazione di Sanluri Reali (attuale Sanluri Stato), da cui avrebbe poi proseguito fino al capolinea di Villacidro. L’apertura delle due nuove linee FCS avvenne il 21 giugno 1915; il percorso partiva dalla stazione di Isili e da qui si dirigeva fino a quella di Sarcidano, sita in prossimità della vallata del fiume Mannu nel territorio del Comune di Isili (NU) a circa 5 chilometri dal centro abitato, dove transitavano anche i treni delle SFSS nelle connessioni con Sorgono. In tal modo, il tratto Isili - Sarcidano (aperto nel 1889) fu gestito congiuntamente da entrambe le compagnie fino al 1921, anno in cui le SFSS furono incorporate alle FCS. A Villamar (CA) i convogli che partivano dal capolinea di Ales venivano affiancati ai treni provenienti dal Sarcidano, per procedere successivamente in direzione di Sanluri - dove era possibile salire sui convogli delle Ferrovie Reali per le coincidenze da e per Cagliari - e da qui fino all’altro capolinea Villacidro (CA). Allo scalo di Sanluri della Compagnia Reale, le FCS realizzarono un proprio fabbricato, edificato di fronte a quello delle Ferrovie Reali sul collegamento tra Sassari e Cagliari. Poche e frammentarie le notizie in nostro possesso circa il materiale rotabile che incominciò ad operare sulle ferrovie in esame. Risulta che nel 1915 le FCS ebbero a disposizione per dette linee di alcuni esemplari di locomotive fabbricate dalla Breda, con sistema di distribuzione Walschaerts, numerate dalla 1 alla 7 e recanti le seguenti denominazioni:
Per ciò che concerne il materiale trainato, le vetture passeggeri utilizzate in principio erano anch’esse di costruzione Breda, dotate di rivestimento esterno in doghe di legno; di queste, 6 erano dotate di scompartimenti per viaggiatori di I e III classe (numeri di serie 11-12-13-14-15-16) e altre 6 solo per la III classe (numeri di serie 31-32-33-34-35-36). Alle Breda furono successivamente affiancate dal 1921 in poi le vecchie carrozze a due assi tipo Castellammare nonché le vetture a carrelli Miani & Silvestri e Bauchiero, tutte provenienti dal parco mezzi originariamente delle SFSS. Riguardo il numero delle corse, il primo orario di servizio del 21 giugno 1915 prevedeva:
In base a quanto disposto dall’Ing. Stanislao Scano, in qualità di Delegato per l’Esercizio, i treni misti potevano (nei limiti dell’esercizio) eseguire manovre in tutte le stazioni su entrambe le linee; gli accelerati invece nelle sole stazioni di Sarcidano, di Villamar e di Sanluri della Compagnia Reale. Nel 1918, secondo quanto riportato sulla Guida della Sardegna del Touring Club d’Italia (pag. 144), erano invece contemplate:
Va ricordato un particolare di queste ferrovie. Inizialmente, accanto ai primi convogli passeggeri, su di esse viaggiarono di frequente anche le tradotte militari per i soldati diretti al fronte, in quanto proprio in quel fatidico anno 1915 l’Italia era entrata nella prima guerra mondiale accanto alle democrazie occidentali contro gli Imperi centrali. In data 8 novembre 1920, secondo quanto riferisce il Sig. Salvatore Di Martino nella sua pregevole opera di recente pubblicazione intitolata “La Ferrovia della Marmilla”, fu emesso l’Ordine di Servizio n° 7 FCS che disponeva il seguente elenco di stazioni e fermate:
Successivamente, con Appendice n° 6 alla Circolare generale n° 13 del 1902 , fu istituita anche la Fermata di Sini sul tratto tra Baradili e Gonnosnò. Le restanti stazioni di Isili, Sarcidano e Sanluri Reali rimasero in comune con i collegamenti Isili - Sorgono delle SFSS e Chilivani - Cagliari delle Ferrovie Reali. Le stazioni erano tutte dotate di telegrafo, mentre le assuntorie ne erano prive e disponevano di rifornitore d’acqua solo a Las Plassas e a Baradili. Dal 1° gennaio 1921, con l’incorporazione delle SFSS da parte delle FCS, entrambe le linee entrarono a far parte del compartimento di Cagliari delle FCS medesime; in conseguenza di ciò, al materiale rotabile FCS furono affiancati i mezzi in servizio sulle tratte in precedenza delle SFSS, come già sopra accennato. Benché nei 41 anni di attività di entrambe le linee sia stata utilizzata sempre e solo la trazione a vapore, nel 1927 fu tentato un primo esperimento con un locomotore diesel di fabbricazione tedesca della Motor-Lokomotiv-Verkaufs-Gesellschaft Baden GmbH, il quale, come riporta nel suo libro il Sig. Di Martino, raggiunse la velocità, notevole per l’epoca, di 37 km/h; ciononostante la prova non convinse le FCS, con il risultato che il locomotore fu dirottato sulle linee in Cirenaica. Non disponiamo di notizie certe sulle suddette ferrovie in merito alle loro vicissitudini tra gli anni ’30-’40; è indubbio tuttavia che esse seguirono la sorte delle altre linee secondarie sarde per quanto riguarda le difficili condizioni operative durante e immediatamente dopo la seconda guerra mondiale, data la pressoché totale mancanza di nafta e la scarsissima disponibilità di parti di ricambio per il materiale logorato dal prolungato uso o danneggiato dagli eventi bellici. Soprattutto nell’immediato dopoguerra, la situazione per le FCS si era talmente deteriorata da costringere a ridurre il servizio ferroviario sulle due linee della Marmilla ad una sola coppia di corse giornaliere o, addirittura, a corse trisettimanali. Conseguenza inevitabile di tale situazione fu un vistoso calo percentuale dell’affluenza di viaggiatori (anche se le strade restavano pessime in Sardegna), mentre rimaneva buono il parallelo traffico merci su rotaia. Dopo la conclusione della seconda guerra mondiale, verso la fine degli anni ’40 si incominciò ad ipotizzare la realizzazione del collegamento della ferrovia FCS con la linea Siliqua - Calasetta delle Ferrovie Meridionali Sarde (FMS) per mezzo di un prolungamento che da Villacidro sarebbe arrivato alla stazione di Siliqua (CA), nel quadro di un programma di interconnessione tra i vari tronchi della rete secondaria regionale, come del resto era già contemplato nel Regio Decreto n° 2038 del 28 novembre 1926 contenente disposizioni riguardo la costruzione di nuove strade ferrate in Sardegna. Ma già agli inizi degli anni ’50 al Ministero dei Trasporti cominciarono a germogliare idee nuove, volte ad incrementare in Italia i collegamenti pubblici su strada a scapito di quelli ferroviari: fu così che i solerti burocrati del suddetto dicastero iniziarono con metodica tenacia ad individuare i primi “rami secchi” da sottoporre alla mannaia del boia. Una volta trovato l’obiettivo da colpire, tutto il resto non fu che la logica conseguenza; il 24 marzo 1954 entrava in vigore il Decreto ministeriale n° 1356 con il quale si dava il semaforo verde all’attuazione del programma di «sostituzione con autoservizi» sulle tratte delle ferrovie italiane condannate irrevocabilmente alla soppressione. L’ingloriosa fine per le due tratte delle FCS (le prime ad essere sacrificate in Sardegna) arrivò il 1º luglio 1956 con il provvedimento di chiusura di ambedue i percorsi, i cui binari furono presto integralmente rimossi (salvo l’eccezione del brevissimo tratto da Isili a Sarcidano, sul collegamento per Sorgono), mentre il materiale rotabile fu trasferito verso altre linee delle FCS rimaste in servizio (il compartimento di Macomer delle FCS ricevette due locomotive Breda, tra cui la n° 5 “Sulcis”, quest’ultima utilizzata ancora qualche anno fa sulla linea turistica Macomer - Bosa del Trenino Verde delle FdS); di entrambe le ferrovie soppresse rimasero solo i fabbricati, con alcune opere sussidiarie. Il servizio auto-sostitutivo prosegue ai nostri giorni con i collegamenti stradali Isili- Villacidro e Sanluri- Ussaramanna- Gonnosnò sulle Autolinee delle Ferrovie della Sardegna, ma senza aver mai prodotto un consistente aumento del traffico passeggeri. |
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Planimetria della Isili-Villacidro con la diramazione per Ales (Atlante del Touring Club Italiano, 1925)
Planimetria del tratto da Villamar ad Ales (Atlante del Touring Club Italiano, 1925) |
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A) SULLA ISILI - VILLACIDRO La linea partiva dalla stazione di Isili, dove ancora al giorno d’oggi passano i treni delle Ferrovie della Sardegna (FdS) provenienti da Cagliari, nonché i convogli turistici del Trenino Verde diretti a Sorgono. Da qui, con un breve percorso tortuoso, si procedeva in direzione nord verso la stazione di Sarcidano, edificata nella vallata del Mannu, in cui (fino al 1921) sostavano sia i convogli delle SFSS per Sorgono, sia quelli delle FCS per Villacidro e Ales. Il binario di queste ultime deviava verso ovest con andamento dapprima rettilineo, poi gradualmente più sinuoso, descrivendo un’ampia curva a sud e poi risalendo a nord-ovest fino ad arrivare alla stazione di Nuragus, posta all’interno dell’abitato. Lasciata questa, dopo un brevissimo tratto a ovest, la ferrovia cambiava decisamente direzione spingendosi verso sud con andamento quasi parallelo alla strada carrozzabile, fino al casello con passaggio a livello dove i due percorsi si invertivano (con la strada che passava a ovest e la ferrovia a est), a breve distanza del quale era posta la stazione di Gesturi, edificata poco fuori a nord-est del paese. La linea proseguiva in direzione sud-est, poi con una stretta curva continuava a sud-ovest toccando la stazione di Barumini, anch’essa sita a nord-est del borgo. La ferrovia continuava il suo percorso descrivendo un’ampia curva a sud-ovest, quindi, dopo aver attraversato dapprima la strada secondaria per Tuili e poi la Strada Statale 197, si portava nuovamente a est di quest’ultima fino a giungere alla stazioncina di Las Plassas, posta a sud dell’abitato. La linea proseguiva in direzione sud portandosi a ovest della S. S. 197 e con andamento parallelo alla medesima; attraversato un buon tratto in pianura, dopo aver toccato la semplice fermata di Villanovafranca (edificata fuori dall’abitato, nei pressi della S. P. 36), arrivava alla stazione di Villamar, dove era presente lo scalo di smistamento verso la diramazione per Ales. Da Villamar, il binario per Villacidro continuava a sud fino a incontrare la stazione di Furtei, edificata a ovest della carrozzabile ed a breve distanza dal paese. Percorso un breve tratto verso sud, la ferrovia deviava in direzione ovest, quindi, dopo aver attraversato un altro passaggio a livello, giungeva nell’area della stazione di Sanluri, a sud del centro cittadino. Lasciato l’abitato di Sanluri, la linea si dirigeva a sud-ovest fino a giungere allo scalo di Sanluri Reale, in cui il binario a scartamento ridotto si incrociava con le linee delle Ferrovie Reali. Superata quivi la stazione FCS, la linea concludeva il suo tragitto, con andamento in gran parte rettilineo, giungendo al capolinea di Villacidro dopo aver percorso un ultimo tratto in curva. B) SULLA VILLAMAR - ALES Da Villamar la diramazione per Ales iniziava in direzione nord-ovest, con andamento parallelo alla Strada Provinciale 46; superato un passaggio a livello sulla deviazione per Lunamatrona, la ferrovia arrivava alla stazione di Lunamatrona/Pauli Arbarei posta in aperta campagna a ovest della strada ed a breve distanza dall’ingresso per Siddi. La linea continuava in direzione nord mantenendosi vicina alla strada, quindi giungeva alla stazione di Ussaramanna/Turri, anch’essa edificata in piena campagna, in vicinanza del bivio per l’abitato di Turri. Attraversato un secondo passaggio a livello sullo svincolo per Baressa, la ferrovia arrivava dopo un breve tratto alla stazione di Baressa/Baradili, sita all’ingresso sud di Baradili, quindi proseguiva ancora a nord sempre con andamento parallelo alla S. P. 35, verso la semplice fermata di Sini. Superato un terzo passaggio a livello, la linea percorreva una stretta curva a est, poi giungeva alla stazione di Gonnosnò, posta all’ingresso del paese. Da qui la ferrovia mutava nettamente direzione spingendosi a ovest verso la successiva meta rappresentata dalla piccola stazione di Curcuris, all’epoca frazione di Ales. Dopo aver varcato un quarto ed ultimo passaggio a livello sulla S. P. 46 all’uscita dal paese, la ferrovia concludeva il proprio tragitto al capolinea di Ales, posto all’ingresso sud dell’abitato. |
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L'orario della linea Villamar - Ales nel 1938
L'orario delle linee nel 1954, due anni prima della soppressione |
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3. ELENCO FABBRICATI E PROGRESSIVE CHILOMETRICHE (per gentile concessione del Sig. Carlo Meloni, dipendente dell’ARST-FdS) Isili – Villacidro
Stazione di Isili km 0+000 Villamar - Ales
Stazione di Villamar km 0+000 |
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Locomotiva Reggiane, in dotazione tra i mezzi di trazione a disposizione del compartimento di Cagliari delle FCS (per gentile concessione della Direzione FdS di Sassari)
Carrozza viaggiatori Breda, del modello entrato in servizio a partire dal 1915 sulle linee FCS (per gentile concessione della Direzione FdS di Sassari) |
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4. BREVI CENNI SUI FABBRICATI DELLE LINEE FCS DEL 1915 Al pari delle ferrovie secondarie realizzate in Sardegna dalle SFSS tra il 1888 ed il 1894 su direzione dell’Ing. Cottrau, anche sulle due linee FCS aperte al servizio nel 1915 erano presenti diversi tipi di fabbricati oltre alle relative strutture accessorie (come serbatoi dell’acqua, cisterne, piani di carico, gru, piattaforme girevoli, e altro ancora), in ragione dell’importanza della stazione. I fabbricati viaggiatori presentavano dimensioni più o meno grandi in base alla classe delle stazioni, che anche nelle FCS erano distinte in 1°, 2° e 3° classe. Nell’unica stazione di 1° classe di Sanluri Centro (o Sanluri Complementari), di maggior importanza anche per il fatto di essere la sede della Direzione dell’Esercizio delle FCS, il fabbricato viaggiatori presentava grandi dimensioni e sulla facciata rivolta verso il piazzale interno era dotato al pianterreno di 5 ingressi, di cui quello centrale provvisto di tettoia, mentre al primo piano erano presenti 5 corrispondenti finestre. Nelle stazioni di 2° e 3° classe, il fabbricato viaggiatori era di minori dimensioni e presentava solo 3 (anziché 5) ingressi sulla facciata rivolta verso il piano binari (SALA DI I CLASSE, SALA DI III CLASSE, CAPOSTAZIONE E TELEGRAFO) e 3 corrispondenti finestre al piano superiore; sul lato accanto all’ufficio del capostazione era affiancato dal più piccolo edifico a un piano unico del magazzino merci posto sul piano caricatore. I tre ingressi presentavano l’architrave di forma dritta, al contrario delle finestre e delle aperture del magazzino merci che le avevano leggermente ad arco. Sul retro del fabbricato viaggiatori invece vi era un unico ingresso a sommità lievemente convessa, simile a quello delle tre finestre al piano superiore. Diversamente dalle SFSS, le stazioni FCS di 2° classe si distinguevano da quelle di 3° classe non per le dimensioni del fabbricato viaggiatori (che era anzi identico per entrambe), bensì per la presenza della rimessa locomotive, la quale, sempre a differenza delle corrispondenti sulle linee SFSS aveva un solo ingresso ad arco a tutto sesto, anziché due ad architrave leggermente ricurvo. Le assuntorie erano fermate dotate di magazzino merci e piano caricatore con apposito tronchino; il fabbricato viaggiatori era di dimensioni minori rispetto a quello delle stazioni di 2°-3° classe e presentava al pianterreno due soli ingressi recanti le diciture SALA DI III CLASSE e CAPO FERMATA (quest’ultima sull’ingresso adiacente al magazzino merci), cui corrispondevano due finestre al primo piano. Le fermate (come quella di Sini) disponevano unicamente di un piccolo fabbricato viaggiatori a un solo piano, con singolo ingresso e due finestre ai lati sulla facciata rivolta verso il binario unico di corsa. Delle ritirate in stazione manchiamo purtroppo di dati precisi, in quanto malauguratamente i relativi edifici sono stati quasi ovunque distrutti, salvo il rudere ancora presente nella stazione di Ussaramanna/Turri, in pessime condizioni di conservazione. I caselli ferroviari erano di dimensioni più ampie rispetto ai corrispondenti edifici delle SFSS; suddivisi in due piani, presentavano un singolo ingresso sulla facciata rivolta verso il binario con finestra al primo piano. Su entrambi i lati vi erano due finestre (una al pianterreno, l’altra al primo piano), oltre alla targa con il numero del casello e la progressiva chilometrica. Sul retro del fabbricato vi era invece un’area a unico piano, nella quale probabilmente era situato il forno per la cucina del casellante e dei suoi familiari. |
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Fabbricato viaggiatori da stazione di prima classe FCS: rappresentazione schematica (Elaborazione grafica di Pucci Prato)
Fabbricato viaggiatori da stazione di seconda/terza classe FCS con magazzino merci (a destra della rappresentazione schematica). Si noti come, a differenza delle SFSS, al posto della semplice tettoia poggiante su pali sopra il piano caricatore vi fosse un magazzino merci chiuso con tre ingressi, di cui uno su ciascuna delle fiancate e uno sul lato verso il piano inclinato (Elaborazione grafica di Pucci Prato)
Fabbricato viaggiatori da stazione di seconda/terza classe FCS con magazzino merci (a sinistra della rappresentazione schematica), visto dal retro rivolto sul piazzale esterno (Elaborazione grafica di Pucci Prato)
Fabbricato viaggiatori con magazzino merci (a destra della rappresentazione schematica) da assuntorie FCS (Elaborazione grafica di Pucci Prato)
Casello ferroviario sulle due linee FCS del 1915, visto di lato (in alto) e dalla facciata rivolta verso il binario (in basso) (Elaborazione grafica di Pucci Prato) |
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5. LO STATO ATTUALE DELLA LINEA Del tracciato ferroviario di entrambe le linee ormai rimane assai poco, essendo stato in gran parte trasformato in area coltivata o strada secondaria. Solo un breve tratto del percorso tra la stazione di Sanluri Stato e Villacidro ospita oggi i binari di un raccordo a scartamento ordinario, attivato il 25 ottobre 1986 e della lunghezza di 8 chilometri, collegante la zona industriale villacidrese con la Dorsale Sarda |
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Locomotiva Breda n° 2 “Trexenta”, originariamente destinata proprio alle due linee FCS di cui sopra, inaugurate nel 1915 (Collezione Sig. Gavino Dessì - per gentile concessione)
Locomotiva Winterthur n° 8 “Alghero”, anch’essa facente parte del parco rotabili a disposizione del compartimento FCS di Cagliari (Collezione Sig. Gavino Dessì - per gentile concessione)
Locomotiva Winterthur n° 45 “Palestro” del compartimento FCS di Cagliari, del tipo utilizzato sulla Isili - Villacidro e sulla Villamar - Ales dopo il 1921, anno in cui le FCS incorporarono le SFSS con il relativo materiale rotabile (Collezione Sig. Gavino Dessì - per gentile concessione) |
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Il 26 maggio 2006 è stato inaugurato il primo tratto di pista ciclabile, alla presenza dell’Assessore ai Trasporti della Provincia di Cagliari Ing. Marina Cattina, della lunghezza di 6 chilometri tra Isili/Sarcidano e Nuragus, primo lotto di un’opera complessiva che nei progetti dovrebbe arrivare fino a Barumini. È inoltre in fase di studio, ad opera degli ingegneri Alessandra Scalas e Ilaria Giovagnorio, il progetto della conversione in percorso turistico del tratto tra la stazione di Villamar e quella di Sanluri Centro che contempla anche il recupero di edifici, caselli ed altre opere d’arte. |
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L'orario degli autoservizi nel 1967
Foto d’epoca del Viale Stazione di Isili (per gentile concessione della Direzione FdS di Sassari) |
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In alto, foto d’epoca della
locomotiva Breda FCS n° 6 “Planargia”, in uso sulle due tratte soppresse nel
luglio 1956 In basso, Carrozza Bauchiero aperta utilizzata sulle tratte delle ferrovie secondarie sarde (per gentile concessione della Direzione di Sassari delle FdS) |
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Di seguito vengono riportate le schede di ciascun sito rilevante della ferrovia con notizie e documentazioni, nonché immagini d'epoca e attuali. Nota: la Provincia indicata non è l’attuale, ma quella al tempo della ferrovia in servizio.
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Il tracciato ferroviario è oggi in parte convertito a percorso stradale
Un casello in rovina presso il tratto in uscita da Barumini per Las Plassas dove era posto il passaggio a livello sulla S.S.197 |
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Per la stesura del presente articolo, si ringrazia la Direzione di Sassari delle Ferrovie della Sardegna per la concessione delle foto d'epoca e per il materiale fornito. Si ringraziano altresì:
Nota: abbiamo controllato scrupolosamente il testo e le foto, ma se dovessero risultare inesattezze o fonti errate, preghiamo i nostri lettori di comunicarcelo a info@lestradeferrate.it |
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Per informazioni e contatti: info@lestradeferrate.it |