Le linee ferroviarie

LA FERROVIA VELLETRI - COLLEFERRO SEGNI PALIANO

di Rocco Della Corte e Rosario Serafino

La prima ferrovia tra Roma e Napoli aveva il suo percorso attraverso Velletri e Colleferro per poi seguire il tracciato via Frosinone e Cassino. Ma ci si rese conto che l'andamento iniziale era tortuoso e lungo. Per questo dopo 30 anni venne inaugurata una variante via Zagarolo e Palestrina che sostituì l'originario percorso. Mentre la linea fra Roma e Velletri restò in funzione come prima parte della linea per Terracina, la tratta residua fra Velletri, Lariano e Colleferro rimase in funzione come collegamento locale. Ma la sua frequentazione era bassa tanto che a febbraio del 1957 questa breve tratta venne chiusa al servizio passeggeri, restando in funzione per qualche anno ancora solo come raccordo merci. In questo articolo ripercorriamo la storia di questa breve ferrovia.

Indice

  1. STORIA DELLA LINEA

  2. IL PERCORSO DELLA LINEA

  3. DATI TECNICI 

  4. IMMAGINI DELLA FERROVIA

  5. RINGRAZIAMENTI E FONTI

  6. STESURA E AGGIORNAMENTI


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1. STORIA DELLA LINEA

Questa breve linea nacque in realtà come parte del primitivo collegamento fra Roma e Napoli attraverso Ceprano, Cassino e Caserta. Come già analizzato nella monografia sulla Roma Cassino Napoli, quando si decise di collegare le due importanti città, il progetto prevedeva di unire Ciampino a Capua sfruttando le linee già esistenti fra Roma e Ciampino e fra Napoli e Capua. Venne scelto un percorso che da Ciampino raggiunse Velletri, il più popoloso fra i comuni dei Castelli Romani, e Segni-Paliano (oggi Colleferro-Segni-Paliano) per poi procedere verso la Campania. Il collegamento fra Ciampino e Ceprano, attraverso Velletri e Segni Paliano, venne inaugurato il 1° dicembre 1862. Le locomotive utilizzate erano quelle a vapore del gruppo 870, poi 875.

Sicuramente Velletri fu il centro che maggiormente apprezzò la ferrovia. Ancora oggi lapidi commemorative fatte apporre all’epoca dal Comune di Velletri ricordano con gratitudine l’arrivo del treno, ringraziando il pontefice Pio IX intervenuto, mentre sono documenti storici quelli conservati negli archivi che annunciano una grande festa con fuochi pirotecnici per l’inaugurazione della linea. Anche se la diffidenza verso il nuovo mezzo di trasporto era palese per la distanza che la stazione aveva dal centro abitato. Oggi in realtà lo scalo si trova in pieno centro per i noti fenomeni di urbanizzazione, ma ai tempi dell’apertura della ferrovia bisognava scendere di 1,5 km dal centro storico per prendere il treno. Il tracciato della ferrovia arrivò ad avere altre tre stazioni nel comune veliterno oltre a quella principale: Casale di Velletri (fermata aperta nel dopoguerra nella campagna Sud della cittadina), Colle Cagioli (fermata aperta anch'essa nel dopoguerra nella popolosa contrada oggi appartenente al comune di Lariano) e Lariano (oggi comune autonomo ma fino al 1967 frazione di Velletri, il cui fabbricato viaggiatori è stato ristrutturato ma sono state mantenute le scritte storiche e l’ “arredamento” ferroviario con cancellate e staccionate FS).

La linea venne costruita a unico binario ma già predisposta per il raddoppio come ancora è possibile osservare in alcuni tratti (come sul ponte nei pressi di Casale di Velletri). Tale raddoppio non ebbe però mai luogo se non nel tratto iniziale fra Roma e Ciampino. Anzi, la lunghezza dell'itinerario portò alla costruzione di una variante del percorso fra Ciampino e Colleferro attraverso Zagarolo e Palestrina, variante che venne inaugurata il 27 maggio 1892. In tal modo la linea fra Roma e Velletri venne poi prolungata su Sezze e Terracina diventando un importante collegamento con il litorale, mentre la tratta fra Velletri e Colleferro rimase relegata a semplice collegamento locale con traffico modesto. Essa contava solo due stazioni intermedie, Lariano e Artena, alle quali nel 1936 si aggiunse la fermata di Macere.

L'orario della linea nel 1938

Pochi furono i danni dovuti alla seconda guerra mondiale che portarono ad una breve interruzione del servizio fra marzo 1944 e maggio 1945, ma dopo il conflitto la ricostruzione e la risistemazione delle linee dell'area riguardarono solo marginalmente la Velletri – Colleferro che non venne interessata neanche dai lavori di elettrificazione che nel 1948 si fermarono a Velletri. Si provvide esclusivamente a creare due nuove fermate a Casale di Velletri e a Colle Cagioli. Le pressioni del trasporto su gomma, con compagnie di zona interessate ad osteggiare la ferrovia per accaparrarsi l’utenza pendolare, iniziò a farsi sempre più forte. Purtroppo come spesso accade gli autobus e le ditte private ebbero il sopravvento, anche perché i tempi di percorrenza non eccellenti per i problemi logistici presenti sin dalla costruzione della linea e mai migliorati rendevano di fatto competitivo anche l’autobus. Sarebbe stata opportuna una valorizzazione della tratta, vista anche l’importanza dei centri abitati: Artena conta 16.000 abitanti, Lariano oltre 12.000, Colleferro è interessata da un forte pendolarismo verso Roma. Fu così che il 20 febbraio 1957 la linea venne chiusa, inizialmente solo per il servizio passeggeri, mentre il traffico merci rimase in vita ancora fino al luglio 1958 sulla tratta Lariano – Colleferro e fino ad aprile 1966 fra Velletri e Lariano dove venivano effettuate tradotte trasportanti legname utilizzato dall'amministrazione postale per i pali telegrafici.

Uno degli ultimi orari ferroviari della linea nel 1955

 

L'orario dell'autoservizio sostitutivo nel 1963

 

Dagli orari storici si evince una frequentazione piuttosto diffusa della linea, con il massimo di coppie negli anni ’30 in numero di otto. Generalmente negli anni precedenti ne circolavano cinque o quattro, sufficienti per il traffico locale tra i comuni interessati colpiti da un’autentica cultura della ferrovia con le stazioni ben curate e fiore all’occhiello delle comunità locali.

Una cartolina d'epoca della stazione di Colleferro-Segni negli anni 40 con una ALn56 sul primo binario in procinto di partire per Velletri

2. IL PERCORSO DELLA LINEA

Il percorso della linea non era molto tortuoso e attraversava le campagne veliterne prima di deviare verso Artena. In uscita dalla stazione di Velletri costeggiava la S.S. Appia prima di voltare a destra e inoltrarsi nella campagna dove in un paesaggio all’epoca incontaminato il treno sbuffava vapore indisturbato. Il primo tratto di circa 8 km era prevalentemente rettilineo e affiancato alla linea per Terracina da cui si discostava poi nei pressi della fermata di Casale di Velletri. Avanzando per oltre 5 km toccando prima la fermata di Colle Cagioli e poi la stazione di Lariano, la linea si inerpicava nei boschi attraversando il parco dell’Ontanese (oggi accessibile solo passando sotto l'ex ponte ferroviario) e raggiungeva Artena dove il fabbricato viaggiatori è oggi sede di un albergo intitolato alla vecchia ferrovia. Da lì, pochi km e si giungeva a Colleferro, sullo storico binario 1. 

Casa cantoniera ed edificio della fermata di Colle Caggioli come si presentano oggi

3. DATI TECNICI

Situazione della linea ferrovia dismessa tra il 1957 ed il 1966 Progressive chilometriche
  • Km 0+000 Stazione di Velletri

  • Km 3+038 Fermata di Casale di Velletri

  • Km 5+859 Fermata di Colle Cagioli

  • Km 7+935 Stazione di Lariano

  • Km 9+219 Fermata di Macere

  • Km 15+473 Stazione di Artena

  • Km 23+333 Stazione di Colleferro-Segni

Lunghezza 23+333 km
Numero binari 1
Trazione vapore e poi diesel
Scartamento ordinario
Armamento rotaie da 46 kg/m
Pendenza massima 25,2 mm/m
Altitudine massima m. 308 s.l.m. (in linea)
Altitudine minima m. 204 s.l.m. (Stazione di Colleferro)
Fermate intermedie 5
Province attraversate Roma
Interconnesioni
  • a Velletri: linee per Roma e per Terracina (dismessa)
  • a Colleferro: linea per Roma e Cassino

Il fabbricato della stazione di Lariano come si presenta oggi

4. IMMAGINI DELLA FERROVIA

Di seguito vengono riportate le schede di ciascun sito rilevante della ferrovia con notizie e documentazioni, nonché immagini d'epoca e attuali.

5. RINGRAZIAMENTI E FONTI

Per la stesura del presente articolo, si ringrazia:

  • Pier Angelo Marchese.

Nota: abbiamo controllato scrupolosamente il testo e le foto, ma se dovessero risultare inesattezze o fonti errate, preghiamo i nostri lettori di comunicarcelo a info@lestradeferrate.it

6. STESURA E AGGIORNAMENTI

Articolo pubblicato il 29 dicembre 2013.

 

Per informazioni e contatti: info@lestradeferrate.it