Le linee ferroviarie

LA FERROVIA MODENA - SASSUOLO

di Rosario Serafino

La ferrovia Modena - Sassuolo è l'unica sopravvissuta dell'antica rete delle ferrovie provinciali modenesi che contava su linee ferroviarie e tramviarie che giungevano fino a Mirandola, Finale, Maranello, Vignola, Castelfranco e Bazzano. La fortuna di questa linea è stata quella di trovarsi in un'area lungo la quale si sono sviluppati centri abitati e zone industriali che hanno consentito di mantenere in vita la linea utilizzandola per gli spostamenti da e verso Modena. Dal 2003 la linea è stata raccordata in maniera efficiente con la stazione di Modena RFI che ne costituisce oggi il terminale nel capoluogo con un efficiente sistema di interscambio. Ma la mancanza di fondi per il trasporto locale e le diverse interferenze che la ferrovia ha con il sistema viario, ne potrebbero decretare a breve la soppressione, come già accaduto con altre ferrovie locali. Ecco la storia e le immagini di questa storica ferrovia.

Indice

  1. STORIA DELLA LINEA

  2. IL PERCORSO DELLA LINEA

  3. IL FUTURO DELLA LINEA

  4. DATI TECNICI 

  5. IMMAGINI DELLA FERROVIA

  6. RINGRAZIAMENTI E FONTI

  7. STESURA E AGGIORNAMENTI


Visualizza La ferrovia Modena - Sassuolo in una mappa di dimensioni maggiori

1. STORIA DELLA LINEA

Il 4 maggio 1860 la ferrovia giunse a Modena. Fu un grande avvenimento per l'area in questione, ma fu anche la prima tappa per la progettazione di nuovi collegamenti ferroviari che consentissero di collegare il capoluogo ai centri più importanti della provincia. Furono così progettate ferrovie e tramvie (tutte a scartamento ridotto) per diverse destinazioni, ma la prima ferrovia ad essere costruita fu la Modena Barriera Garibaldi - Sassuolo (di km. 16+772) i cui lavori iniziarono nella primavera del 1882 per terminare con l'entrata in funzione il 1° aprile 1883. Questa ferrovia fu poi prolungata il 16 settembre 1883 da Modena Barriera Garibaldi a Mirandola (di km. 31,070) con una diramazione da Cavezzo a Finale Emilia (di km. 20,021) attivata il 6 aprile 1884. La costruzione e la successiva gestione della ferrovia fu voluta dalla Società anonima Ferrovia Sassuolo Modena Mirandola Finale (FSMMF). La ferrovia aveva uno scartamento ridotto di m. 0,95 e rotaie Vignoles da 20 kg/m. A questa società fece capo anche la tramvia a vapore Modena - Maranello (attivata il 25 giugno 1893) che aveva il capolinea in comune con la ferrovia. Tale capolinea, denominato Modena Barriera Garibaldi, si trovava nell'area fra le attuali Viale Reiter e Via Borrelli. A questa stazione fecero poi capo, successivamente, anche la ferrovia per Vignola la cui gestione era affidata alla Società anonima Ferrovia Modena Vignola (FMV). Inizialmente la trazione fu ovviamente a vapore con l'utilizzo di locomotive di costruzione Krauss. La velocità massima ammessa era di 35 km/h. Le carrozze passeggeri a due assi erano invece di costruzione Felice Grondona & C. di Milano.

La ferrovia Modena - Sassuolo aveva la particolarità di avere una pendenza costante fra i due capolinea. Questo fatto consentiva un curioso modo di far viaggiare il treno da Sassuolo a Modena: l'esercizio a spinta. Da un ordine di servizio del 1893 si apprende, infatti, che nelle ore diurne e quando non vi era troppa nebbia, era consentito che il treno venisse letteralmente spinto a braccia da Sassuolo e viaggiare così solo per effetto della pendenza esistente. Il convoglio doveva essere costituito da non più di otto veicoli di cui almeno la metà dotato di freno e doveva essere mantenuto a non più di 20 km/h. Nelle stazioni ove fermava la spinta poteva poi essere data o da una locomotiva o sempre dalle braccia del personale di servizio. In questo modo il risparmio di carbone era notevole. Non sappiamo fino a quando venne utilizzato questo sistema, detto "a gravità", ma in loco il treno a vapore di questa ferrovia è ancora chiamato "al trenein dal cocc" ossia "il treno del cuccio" dove il "cuccio" è appunto la spinta.

Nel 1913 entrarono in servizio ulteriori locomotive a vapore di costruzione Henschel. Nel 1917 la FSMMF venne incorporata, insieme alla FMV, in una nuova società denominata Società Emiliana Ferrovie Tramvie Automobili (SEFTA) che si trovò pertanto a gestire le ferrovie da Modena per Sassuolo e Mirandola con la diramazione Cavezzo-Finale, per Vignola con la diramazione Spilamberto - Bazzano e le tramvie Modena - Maranello e Castelfranco - Bazzano. Il problema maggiore che la nuova società dovette affrontare era il rinnovamento delle linee che cominciavano a mostrare la loro vetustà. Venne pertanto progettato il passaggio allo scartamento ordinario e l'elettrificazione a 3000 V per le ferrovie, così da rendere più efficienti e veloci le linee. I lavori iniziarono nell'ottobre 1929 e terminarono nel settembre 1932. La particolarità dei lavori è che essi vennero eseguiti senza interrompere il servizio, posando una ulteriore rotaia accanto a quelle esistenti in modo da consentire la coesistenza del doppio scartamento per il tempo necessario alla conclusione dei lavori. Allo stesso tempo si realizzò anche una nuova stazione in sostituzione di quella di Modena Barriera Garibaldi che era ubicata in maniera tale da non poter essere ulteriormente espansa. La nuova stazione venne costruita poco lontano in Piazza Manzoni ed entrò in funzione nel settembre 1932. Naturalmente, col cambiamento di scartamento, entrarono in funzione anche nuovi materiali rotabili: furono pertanto immesse in servizio elettromotrici (immatricolati da 1 a 10 poi diventati, presumibilmente negli anni novanta, da A.1 a A.10) e carrozze passeggeri a due assi di costruzione Breda. Furono inoltre acquistati anche quattro locomotori, sempre di costruzione Breda, per il trasporto merci e immatricolati da 51 a 54 (poi rinominati L.51, L.52, L.53, L.54 presumibilmente negli anni novanta). Nel 1937 viene adottato il sistema di circolazione della Dirigenza Unica.

L'orario della linea nel 1938

 

La seconda guerra mondiale portò inizialmente un aumento del traffico merci sulla ferrovia. Ma i successivi bombardamenti comportarono notevoli danni che provocarono la chiusura della linea già nella seconda metà del 1943. Al termine del conflitto, la ferrovia venne prontamente ripristinata. Negli anni '50 e '60 la ferrovia registrò un notevole aumento dei passeggeri e delle merci, grazie al forte sviluppo industriale dell'area attraversata che era diventata una delle più industrializzate della regione. Purtroppo la vetustà dell'armamento e dei rotabili non consentiva di incrementare ulteriormente il traffico passeggeri e merci, pur essendo presenti le potenzialità a differenza di altre ferrovie gestite dalla SEFTA che invece ebbero destino ben diverso (la tratta Modena - Mirandola e Finale era stata chiusa nel 1964 per scarsità di viaggiatori, mentre nel 1969 venne chiusa al traffico viaggiatori anche la tratta Modena - Vignola, rimasta in uso per il servizio merci fino al 1972).

 

L'orario della linea nel 1953

L'orario della linea nel 1957

L'orario della linea nel 1967

Nel 1976, sopravvissuta la sola ferrovia Modena - Sassuolo, venne costituita l'Azienda Trasporti Consorziali Modena (ATCM) che sostituì la SEFTA. La neonata Azienda iniziò i necessari lavori di ammodernamento della ferrovia: a partire dal 1977 vennero sostituite le rotaie con nuove da 36 kg/m, venne rimodernata la sottostazione elettrica, sistemati diversi passaggi a livello. Nel 1985 vennero acquistati due nuovi elettrotreni dalla Firema (modelli E126, immessi in servizio con ALe88 e rimorchiate) aumentando le corse e portandole fino a 20 coppie feriali. Negli anni '90 si intervenne sulla linea elettrica e vennero ristrutturate le stazioni di Modena Piazza Manzoni, Casinalbo, Formigine, Fiorano e Sassuolo. Nel 1992, per sostituire il materiale rotabile Breda del 1932, ormai vetusto, vennero acquistate usate dalle ferrovie Belghe tre elettromotrici a due casse del gruppo 228. Una quarta elettromotrice dello stesso tipo venne acquistata nel 1993. Alla fine degli anni '90 si iniziò la costruzione della nuova bretella di collegamento fra Modena Piazza Manzoni e Modena FS che venne inaugurata il 14 dicembre 2003. In tal modo i treni si attestarono a Modena FS (ora RFI) rendendo il precedente capolinea di Piazza Manzoni una semplice stazione di transito. Sul tratto fra le due stazioni di Modena è stata anche realizzata una fermata denominata "Modena policlinico".

Dal 2007 il sistema di circolazione basato sulla Dirigenza Unica è stato sostituito dal sistema di Dirigenza Locale basato sul Blocco Conta Assi. Dal 1° gennaio 2008, la gestione di questa ferrovia, insieme alle altre ferrovie regionali dell'Emilia Romagna, è passata alla FER (Ferrovie Emilia Romagna) Srl. Dal 1° febbraio 2012 il ramo trasporti passeggeri della FER è confluito nella TPER (Trasporto Passeggeri Emilia Romagna) SpA.

Elettromotrice A.7 Breda del 1932 accantonata a Modena Piazza Manzoni (fonte: Wikipedia)

2. IL PERCORSO DELLA LINEA

Attualmente la linea ha la sua origine dal binario 7 della stazione di Modena RFI. Da qui la linea si mantiene parallela alla ferrovia per Bologna per poi sovrapassarla e con una curva a 90° sovrapassare anche Via Divisione Acqui per poi iniziare una discesa che la porta ad essere interrata all'altezza di Via Pelusia. Mantenendosi interrata tocca la fermata di Modena Policlinico per poi tornare in superficie all'altezza della stazione di Modena Piazza Manzoni dove ha ancora sede il deposito officina della ferrovia. Da qui la linea attraversa diverse strade della periferia modenese, compreso Via Fratelli Rosselli dov'è un incrocio con la catenaria della linea filoviaria. Dopo aver attraversato la Strada Panni, la linea si inoltra nella campagna, attraversando la Strada Contrada nei pressi dell'ex fermata di Saliceta San Giuliano, fino a giungere alla fermata di Fornaci, dopo aver sottopassato l'autostrada A1. Continuando nelle campagne la linea raggiunge l'area del nuovo ospedale di Modena Baggiovara dove è ubicata la nuova fermata di Baggiovara Ospedale. Con un andamento ad S, la linea attraversa la Via Giardini Nord per giungere alla fermata di Baggiovara. Proseguendo parallelamente a Via Giardini Nord, la ferrovia si inoltra in centro abitato toccando la fermata di Casinalbo. Proseguendo sempre parallelamente a Via Giardini Nord, la ferrovia giunge alla stazione di Formigine, a doppio binario. Con una leggera deviazione la ferrovia prosegue parallelamente alla Via per Sassuolo toccando la fermata di Fiorano. Da qui la linea si addentra nel territorio di Sassuolo raggiungendo prima la fermata periferica di Quattroponti e poi la stazione terminale di Sassuolo, ubicata nei pressi della stazione per la linea di Reggio Emilia.

L'elettromotrice Breda A8 del 1932 mentre effettua un treno ordinario in arrivo a Formigine il giorno 9 giugno 2007. In quella giornata, l'allora direttore d'esercizio dell'ATCM (il Dott. Claudio Cerioli, grande appassionato di ferrovie), su suggerimento dell'autore della foto, mise in linea lo storico convoglio come treno ordinario per la gioia degli appassionati. (Foto per gentile concessione di Alessandro Muratori)

3. IL FUTURO DELLA LINEA

Pareri contrastanti turbano il futuro di questa linea. Da un lato i fautori di un servizio che diventi una vera e propria metropolitana. Dall'altro coloro che invece la ritengono inadeguata e fonte di notevoli interferenze con il traffico veicolare. In mezzo chi vorrebbe lasciare la ferrovia diminuendo la cadenza dei treni e sostituendone una parte con corse di autobus. Insomma non è facile capire quale sarà il futuro di questa storica linea, unica sopravvissuta della rete provinciale modenese. Tra l'altro, il perdurare del problema della mancanza di sufficienti fondi per il trasporto locale, non gioca a favore dello sviluppo del traffico ferroviario.

Sta di fatto che la linea ha una grossa potenzialità riguardo ai passeggeri, visto che i treni raramente viaggiano vuoti, risultando anzi insufficienti negli orari di punta lavorativi e scolastici. D'altronde la linea avrebbe anche una buona potenzialità dal punto di vista delle merci, ma da questo punto di vista la gestione regionale non vuole saperne.

Resta perciò lo spettro della soppressione completa del traffico ferroviario anche su questa piccola ma importante linea.

Elettromotrice ALe228.056 (detta "Belga" perché acquistata dalle ferrovie Belghe) in partenza dalla fermata di Quattroponti

4. DATI TECNICI

Situazione della linea in servizio Progressive chilometriche
  • Km 0+000 Modena

  • km 2+981 Modena Policlinico (fermata)

  • km 3+446 Modena Piazza Manzoni

  • km 4+456 Via Tabaroni (fermata soppressa)

  • km 5+401 Via Panni-Opificio (fermata soppressa)

  • km 6+699 Saliceta San Giuliano (fermata soppressa)

  • km 7+622 Fornaci (fermata)

  • km 9+240 Baggiovara ospedale (fermata)

  • km 9+386 San Martino Modenese (fermata soppressa)

  • km 10+047 Baggiovara vecchia (fermata soppressa)

  • km 10+145 Baggiovara (fermata)

  • km 11+219 Casinalbo (fermata)

  • km 11+498 Raccordo industriale (dismesso)

  • km 11+916 Cartiera (fermata soppressa)

  • km 13+191 Formigine

  • km 15+459 Fossa Modenese (fermata soppressa)

  • km 16+519 Fiorano (fermata)

  • km 18+058 Quattroponti (fermata)

  • km 19+303 Sassuolo

Lunghezza 19+303 km
Numero binari 1
Trazione elettrica 3000 V cc
Scartamento ordinario
Esercizio Dirigenza locale con regime di Blocco Conta Assi
Altitudine massima m. 36 s.l.m. (Modena RFI)
Altitudine minima m. 118 s.l.m. (Sassuolo)
Pendenza massima 29 per mille (raccordo FS)
Fermate intermedie 9
Raccordi industriale a Casinalbo (dismesso), Sassuolo ACT (dismesso)
Province attraversate Modena
Interconnesioni
  • a Modena: linee per Bologna, Milano, Mantova, Mirandola (soppressa), Ferrara (soppressa)
  • a Modena Piazza Manzoni: linee soppresse per Vignola, Mirandola e Maranello

Elettromotrice ALe228.064 in partenza dalla fermata di Baggiovara Ospedale

5. IMMAGINI DELLA FERROVIA

Di seguito vengono riportate le schede di ciascun sito rilevante della ferrovia con notizie e documentazioni, nonché immagini d'epoca e attuali.

6. RINGRAZIAMENTI E FONTI

Per la stesura del presente articolo, si ringraziano:

  • Alessandro Muratori (per le fotografie)

  • Davide Bombarda 

  • Daniele Zironi (per le fotografie) 

  • Claudio Morando per alcune precisazioni sulle stazioni di Modena Piazza Manzoni e Fossa

  • Pier Angelo Marchese.

Nota: abbiamo controllato scrupolosamente il testo e le foto, ma se dovessero risultare inesattezze o fonti errate, preghiamo i nostri lettori di comunicarcelo a info@lestradeferrate.it

7. STESURA E AGGIORNAMENTI

Articolo pubblicato il 25 agosto 2013.

Corrette alcune imprecisioni grazie a Davide Bombarda il 26 luglio 2014.

Aggiornata la scheda di Scalo Nonantolano grazie alle foto di Daniele Zironi il 25 luglio 2015.

Corrette alcune imprecisioni grazie a Claudio Morando il 31 gennaio 2016.

 

Per informazioni e contatti: info@lestradeferrate.it