Le linee ferroviarie

LA FERROVIA A CHIOGGIA DA CAVOUR ALLA COSTITUZIONE

di Matteo Boscolo

Nel 1846 Camillo Cavour individuò l’importanza e il grande significato del fatto di avere un valido sistema ferroviario per uno Stato competitivo e proiettato verso il futuro.

Cavour era convinto che le ferrovie possano imprimere alle industrie un grande slancio, in modo da migliorare in modo considerevole e significativo le condizioni delle nazioni1. Egli prefigurava uno dei compiti principali di una ferrovia: far quasi scomparire le distanze che separano le principali città italiane da città europee quali Parigi e Londra2. In quest’ottica, il collegamento tra Venezia e Torino era considerato da Cavour per i grandi risultati che con altre ferrovie italiane e straniere può generare3. Ed evidenziava come la ferrovia abbia un sicuro e proficuo risultato sia per il trasporto delle derrate agricole, che per il settore industriale, conscio che essa possa fungere da stimolo per l’impresa e da momento creativo per lo sviluppo4. Considerazioni analoghe compiva per il settore commerciale, per il quale Cavour indicava nel collegamento tra le ferrovie e i porti un veicolo di commercio tra i vari Stati europei e dall’Europa sino all’India e alla Cina5.

 

Nel tempo tale felice intuizione, maturata in Cavour dopo aver conosciuto ed essersi confrontato con modelli stranieri e tra questi, in primis, con il modello inglese, fu applicata anche all’Italia.

Nell’ottica di questa trama di sviluppo, che condusse alla realizzazione e all’ampliamento di varie stazioni nel territorio nazionale, la concretizzazione legislativa di questa felice intuizione portò in seguito alla costruzione della ferrovia di Chioggia. Erano quelli anni in cui, guardando avanti, si aveva un forte impegno a costruire il presente con le migliori e più recenti opportunità di progresso economico e, segnatamente, sociale. Per questo motivo, quando nel 1841 la città faceva ancora parte dell’impero austro-ungarico, nacque l’intuizione di agganciarla al futuro. E la ferrovia fu ritenuta uno degli strumenti più idonei a tale scopo.

La città di Chioggia prestò interesse alla costruzione di collegamenti ferroviari per incentivare gli scambi economici originati nel porto commerciale cittadino. Infatti, nel 1845 il conte Marcantonio Sanfermo rilevava nell’Euganeo, giornale del tempo, l’utilità di una strada ferrata tra Chioggia e il fiume Po, vicino ad Adria. Questo progetto, realizzato in unione con il conte Alvise Mocenigo, fu accolto con favore dal I. R. Direttore Generale delle Pubbliche costruzioni per le Province Venete.

Nel 1851 il Ministro austriaco De Bruch riconobbe l’utilità di questo progetto per la sua attitudine ad abbreviare e a rendere più economico il trasporto delle merci dell’Ungheria e dei Paesi nord-orientali dell’Europa verso il centro Italia. L’idea della ferrovia cominciò a prendere forma soltanto quando il Ministero dei Trasporti austriaco concesse notevoli sgravi fiscali alla Società delle Strade ferrate, in cambio della costruzione da parte di questa di un certo numero di ferrovie, tra le quali la Rovigo – Adria – Chioggia.

Dopo l’Unità d’Italia fu necessario riprendere il progetto ex novo. E così, nell’ottobre 1861 il deputato Sante Bullo e il sindaco di Chioggia Antonio Naccari intrapresero i propri contatti con il Presidente del Consiglio. Il 21 maggio 1870 il Consiglio Municipale di Adria convocò i sindaci interessati alla costruzione della ferrovia Rovigo – Chioggia. Per la compilazione del progetto tecnico fu incaricato l’ingegner Domenico Sfriso. Egli presentò nel novembre 1871 il proprio progetto, approvato il 18 maggio 1872 dal Ministero dei Lavori Pubblici. Il percorso era ripartito in tre tratti: Rovigo –Adria, Adria – Loreo, e Loreo – Chioggia.

L’accordo per la realizzazione del tratto Legnago – Rovigo - Adria fu raggiunto tra la Provincia di Rovigo e la Società Ferrovie Alta Italia (SFAI) il 1 settembre 1873. Problemi sorti in seguito fecero venir meno l’accordo, che fu successivamente siglato tra il Comitato ferroviario permanente della provincia di Rovigo e la Società Veneta il 19 aprile 1874. L’esecuzione fu affidata all’ingegner Cesare Bianchi, che apportò lievi modifiche al progetto Sfriso6.

 

Tracciato del progetto della ferrovia di Chioggia, risalente all' 800, tratto da "MUNICIPIO DI CHIOGGIA, Sulla ferrovia Chioggia – Loreo – Adria – Rovigo, Rovigo 1872" (per gentile concessione della Biblioteca civica di Chioggia)

 

Un’altra questione fu data dal finanziamento della costruzione della ferrovia. Esso avvenne mediante l’approvazione della legge n. 5002 del 29 luglio 1879, che venne a considerare tale ferrovia opera di II categoria. Ciò significava che la linea ferroviaria veniva ritenuta opera di grande utilità nazionale e regionale. Il progetto presentato dall’ingegner Domenico Sfriso prevedeva, infatti, la prosecuzione dello scalo ferroviario sino alle saline abbandonate. Ciò per la riconosciuta importanza strategica e commerciale, e quindi manifestamente nazionale, che implica la costruzione di una ferrovia marittima7. Per questo motivo, lo Stato si impegnava a sostenere i 9/10 della spesa.

L’utilità della ferrovia come strumento di comunicazione tra il Polesine e il Basso ferrarese fu di grande importanza, dal momento che in tal modo si sarebbe potuto unire il commercio con città vicine come Legnago, Verona e Rovigo, e, inoltre, con luoghi lontani, quali Trieste e le città meridionali d’Europa8. Dovette quindi, essere stabilita l’assegnazione della ferrovia di Chioggia. Con la legge n. 3048 del 27 aprile 1885 si compiva l’assegnazione di un tratto del tracciato ferroviario nazionale; il quale era complessivamente ripartito tra Rete Mediterranea, Rete Adriatica, rete Sicula e Rete Sarda. Il primo tratto fu inaugurato il 23 ottobre 1876. Il secondo tratto fu inaugurato il 25 settembre 1884.

Il 23 maggio 1887, superate le non poche difficoltà frapposte nel cammino per la sua costruzione, fu inaugurata la ferrovia di Chioggia.

Negli anni a seguire, la ferrovia è stata utilizzata per il trasporto di passeggeri, i quali sono stati in primo luogo studenti verso le scuole superiori e, da Rovigo, verso l’università. In secondo luogo, la ferrovia Chioggia – Rovigo ha trasportato lavoratori; ultimi, ma non in ordine di importanza, i viaggiatori da e verso Chioggia.

Con l’approvazione della Costituzione, entrata in vigore l’1 gennaio 1948, e ancor più a seguito della revisione del suo Titolo V, avvenuta con Legge costituzionale n. 3 del 18 ottobre 2001, la competenza in materia di trasporti ferroviari locali, rientra nella potestà regionale. Ciò ha comportato il riconoscimento del nesso strutturale tra il territorio e il trasporto ferroviario che su di esso localmente insiste.

Nel quadro del conferimento di funzioni dal Governo agli enti locali, e della separazione delle funzioni di programmazione, indirizzo controllo da quelli di gestione, è stata trasferita, tra le altre, alla Regione la funzione di approvazione del Piano regionale del trasporto pubblico locale, tenendo conto della programmazione degli enti locali. E’ stato trasferito, inoltre, alla Regione il compito di provvedere ad organizzare, secondo le finalità e gli obiettivi della programmazione regionale, i servizi di trasporto pubblico locale su ferrovia in concessione a Ferrovie dello Stato spa, e quello di stipulare il relativo contratto di servizio. Alla Regione compete anche la definizione dei servizi minimi del trasporto pubblico locale e l’affidamento dei servizi. Quanto sopra in un nesso decisionale con lo Stato.

 

 

La ferrovia è gestita da anni da parte di Rete Ferroviaria Italiana9, del gruppo Ferrovie dello Stato, mentre Sistemi Territoriali svolge per conto di Trenitalia il servizio passeggeri. Trenitalia S.p.A. svolge la propria attività in base alla sottoscrizione, in data 18.09.2009, di contratto di servizio pluriennale (2009 – 2014) del Protocollo di intesa tra la Regione Veneto e Ferrovie dello Stato S.p.A10.

Al 2013 la ferrovia di Chioggia collega anche Venezia – Mestre, oltre alla consueta tratta Rovigo – Chioggia. Nel periodo estivo sono state attivate le tratte Schio – Vicenza – Padova - Chioggia, e Verona (Porta Nuova) – Legnago – Chioggia.

Grande è l’interesse dimostrato nel tempo da parte della Regione Veneto nei confronti della costruzione di un tracciato ferroviario che colleghi Chioggia con Padova.

Significativa, al riguardo, è la legge con la quale è stata compiuta la delega da parte della Regione Veneto alla Provincia di Padova per promuovere uno studio di fattibilità di un collegamento ferroviario Chioggia - Padova11. La Relazione allegata alla legge ha sottolineato che “il collegamento a ovest verso Padova, risponde alla necessità di collegamento metropolitano con gli insediamenti della ricerca ed il sistema Parco Scientifico e Tecnologico innervato sulle aree della Zona Industriale (CNR, Centro Innovazione), dei comuni di Ponte San Nicolò, Saonara, Legnaro, Polverara, (Agripolis, Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, Istituto Zooprofilattico, ESAV, Facoltà di Agraria e Veterinaria Agripolis). L'area est sud est ha visto aumentare a dismisura le sue garantire un efficiente trasporto di massa, sia studentesco che degli addetti.

Non può essere trascurato il fatto che sull'area est della città è in via di completamento lo scalo merci delle ferrovie dello Stato, il cui collegamento potrebbe in parte essere utilizzato anche per il trasporto passeggeri12.”

Questo nel 1994. Nel tempo l’attenzione per un utilizzo anche commerciale della ferrovia di Chioggia ha condotto all’ampliamento del porto commerciale. Infatti, entro il 2010 è stato completato il collegamento di 4500 metri di ferrovia con il porto di Chioggia, nel quadro di un insieme di infrastrutture indispensabili per un adeguato funzionamento del porto.

Uno studio sul tracciato della nuova ferrovia Chioggia – Padova considera una linea di 56 Km. con 6 stazioni o fermate esistenti e 15 nuove. Si tratta di un percorso che potrebbe utilizzare in parte la linea Mestre - Adria tra Piove di Sacco e Pontelongo. La nuova ferrovia potrebbe catturare il 20 % del traffico automobilistico, e consentirebbe il trasferimento del traffico commerciale, considerati i centri attraversati e il porto di Chioggia13.

 

 

L’interessamento a unire la ferrovia di Chioggia con altre stazioni non si è rivolto soltanto alla ferrovia di Padova. Infatti, per costruire un collegamento tra le ferrovie di Chioggia e Venezia la Regione Veneto ha posto in essere uno stanziamento finalizzato a realizzare uno studio di fattibilità. Importante per il futuro della ferrovia di Chioggia è il Piano regionale dei Trasporti (PRT), adottato dalla Giunta Regionale con provvedimento n. 1671 del 5 luglio 2005 e pubblicato sul Bollettino Ufficiale della Regione (BUR) n. 73 del 2 agosto 2005. Il PRT dovrà essere definitivamente approvato dal Consiglio Regionale. Il Corridoio V costituisce pertanto la più naturale proiezione infrastrutturale delle tendenze espansive dell’economia regionale verso i nuovi mercati dell’Est europeo, sia per quanto riguarda la produzione sia per i consumi. Segnatamente il Corridoio Adriatico, che collega i poli economici della costa adriatica con quelli del Nord e dell'Est Europeo e del Mediterraneo centro-orientale, costituisce un veicolo commerciale di grande importanza. In questo quadro, l’itinerario ferroviario merci medio-padano renderà nel lungo periodo opportuni interventi, quali l'adeguamento tecnico e l'elettrificazione di tutto l'itinerario, l'ammodernamento degli impianti tecnologici e l'adeguamento delle caratteristiche della linea Rovigo-Adria-Chioggia, allo scopo di integrare il porto di Chioggia nel nuovo sistema ferroviario medio-padano14. Il Sistema Ferroviario Metropolitano Regionale (SFMR) è un sistema integrato di trasporto ove la ferrovia rappresenta l’elemento portante e si pone l’obiettivo di soddisfare le esigenze di mobilità del Veneto, riducendo nel contempo l’inquinamento ambientale, la congestione e l’incidentalità sulla rete stradale. Ciò attraverso l'integrazione ferro-gomma. La ferrovia di Chioggia potrebbe essere interessata dalla terza fase di espansione del SFMR, tenuto conto delle disponibilità finanziarie. Uno studio compiuto dalla Regione Veneto nel 2009 ha evidenziato che la realizzazione della tratta ferroviaria Padova – Chioggia, considerata come ipotetica, è funzionale a favorire gli scambi commerciali che corrono lungo l’area di Padova e il porto commerciale di Chioggia. Essa fungerebbe, inoltre, da elemento deterrente per il traffico stradale, mettendo in relazione le città di Mestre, Adria, Piove di Sacco e Pontelongo, con una frequenza dei treni ogni 20/30 minuti, nelle ore di punta, e ogni 50/60 minuti nel resto della giornata15. Considerate le ipotesi di traffico, sufficiente per una potenzialità giornaliera di 80 treni16.

Tuttavia, attualmente non esiste un progetto approvato, relativo allo sviluppo commerciale della ferrovia di Chioggia, per il suo collegamento con Padova o con Venezia, né lo stanziamento di un finanziamento che la possa attuare. Chi scrive è testimone, assieme a molti altri, del fatto che la ferrovia di Chioggia è funzionale a favorire l’accesso allo studio, al lavoro e allo svago per gli abitanti di Chioggia e per i viaggiatori che vengono in città.

Se in futuro la ferrovia dovesse continuare a svolgere unicamente o prevalentemente il trasporto di persone non sarebbe necessario aumentarne la capacità. A maggior ragione in tempi di recessione economica come quello presente. E il fatto che attualmente non sia stato approvato un progetto e non sia stato stanziato il finanziamento che unisca la ferrovia di Chioggia con quella di Padova o di Venezia, induce a una considerazione pragmatica.

 

 

Nell’attuale situazione economica, come peraltro è avvenuto di recente per il progetto rivolto a ristrutturare grandi stazioni, particolarmente importanti a livello nazionale, e a costruire nel contempo treni e ferrovie per l’alta velocità, realizzati all’interno di progetti di caratura nazionale, è ragionevole ritenere che la ferrovia di Chioggia sarà implementata anche in senso commerciale soltanto ed eventualmente nel quadro di un’opera inerente complessa. La quale sia tesa a dare contemporaneamente valore a una molteplicità di stazioni, ritenute importanti per i commerci.

E una spesa di tale portata potrà essere affrontata soltanto qualora sia accertato che la ferrovia di Chioggia possa effettivamente contribuire alla crescita economica complessiva.

E’, pertanto, realistico riconoscere che l’ampliamento della ferrovia di Chioggia, verso Padova o verso Venezia, è possibile soltanto una volta soddisfatte determinate condizioni:

1) un progetto economico di lunga durata, che renda l’investimento economico per la ferrovia un riscontro complessivamente utile per un lungo lasso di tempo;

2) l’approvazione del progetto tecnico, che comporti in modo determinato il tracciato della ferrovia;

3) lo stanziamento del finanziamento dell’ampliamento della ferrovia.

All’interno di un progetto molto ampio, che vada ben al di là della singola stazione locale, la ferrovia di Chioggia può non solo favorire l’incontro tra popoli tra loro differenti, ma diviene anche veicolo di crescita economica, capace di cogliere in modo vincente i grandi mutamenti economici di un mondo globalizzato. 

 

NOTE ALL'ARTICOLO

1 C. CAVOUR, Le strade ferrate in Italia, Firenze 1976, p. 7.
2 C. CAVOUR, Le strade ferrate in Italia, p. 17.
3 C. CAVOUR, Le strade ferrate in Italia, p. 17-19.
4 C. CAVOUR, Le strade ferrate in Italia, p. 51-55.
5 C. CAVOUR, Le strade ferrate in Italia, p. 57 – 58

6 M. BOTTAZZI, Binari nel Polesine, Cortona 1995, p. 9-20.
7 D. SFRISO, Sulla ferrovia Chioggia - Loreo – Adria, Rovigo, Chioggia, 1883, p. 18-19.
8 MUNICIPIO DI CHIOGGIA, Sulla ferrovia Chioggia – Loreo – Adria – Rovigo, Rovigo 1872, p. 11-16.

9 http://www.rfi.it/cms-file/allegati/rfi/documenti/VENETO2013.pdf
10 http://www.regione.veneto.it/c/document_library/

11 L. R. Veneto n. 53/1994. Legge abrogata dall’articolo 1, comma 1, della L. R. n. 3/2004.
12 Studio preliminare di fattibilità di un collegamento ferroviario Chioggia Padova.

13 http://tornado.provincia.padova.it/oldwebsit/ptcp/pdf/3_08_-_PTCP_Rapporto_Ambientale_-_Strategie_del_piano_-_Cap6.pdf, p. 92.
14 http://www.regione.veneto.it/static/www/mobilita-e-trasporti/Capitolo10.pdf, p. 311- 334.
15 Giunta Regionale del Veneto, Parere n. 51 del 30 giugno 2009 (o.d.g. 1 del 30 giugno 2009), p. 22.
16 http://www.regione.veneto.it/static/www/mobilita-e-trasporti/Capitolo10.pdf, p 363-364.

RINGRAZIAMENTI

Per la stesura di questo articolo, si ringrazia Romina Boscolo per la concessione delle foto.

STESURA E AGGIORNAMENTI

Articolo pubblicato il 26 luglio 2014.

 

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