Le linee ferroviarie |
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LA FERROVIA CIRCUMVESUVIANA: LA LINEA NAPOLI - POMPEI - POGGIOMARINO di Stefano Seno |
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Seconda linea, in ordine cronologico, della Circumvesuviana, la Napoli-Pompei-Poggiomarino è la più trafficata della rete e completa l’anello ferroviario intorno al Vesuvio, seguendo la costa del Golfo di Napoli fino a Torre Annunziata ed è percorsa sia dai treni diretti a Poggiomarino che da quelli diretti a Sorrento. Attraversa comuni tra i più popolosi della provincia di Napoli ed ha un movimento viaggiatori notevole anche dal punto di vista turistico, toccando centri come Ercolano e Pompei. Come per le altre
tratte gestite dall’ Ente Autonomo Volturno (EAV), vive un momento di
profonda
difficoltà gestionale. |
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Indice |
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Il 16 maggio 1901 la Società Anonima Ferrovia Napoli-Ottajano si trasformò nelle Società Strade Ferrate Secondarie Meridionali. Durante l’assemblea dei soci venne firmata la convenzione con lo stato, datata 11 aprile 1901, per la concessione di una nuova linea ferroviaria che seguisse il versante meridionale del Vesuvio. Il progetto, curato dall’ingegner Luigi Mellucci, che ne seguì anche la realizzazione, prevedeva che la nuova linea si dipartisse dalla stazione di Barra della linea per Ottaviano-Sarno, e proseguisse verso sud-est seguendo la costa del Golfo di Napoli, passando però a monte dei centri abitati attraversati, dato che la fascia costiera del territorio in questione era già occupata dalla linea Napoli-Salerno dell’allora Rete Mediterranea (poi Ferrovie dello Stato). Giunta nella zona di Torre Annunziata, la ferrovia doveva deviare verso nord-est fino a ricongiungersi con la linea per Sarno nella appena realizzata stazione di Poggiomarino. I lavori iniziarono nel 1902 per poi terminare due anni dopo. La linea, inizialmente esercita con trazione a vapore, venne elettrificata dopo solo un anno di vita, e in tutta la sua lunghezza, a 650 V in corrente continua, tensione poi portata a 1000 V nel 1925. Secondo un orario del 1913 e 1914, erano previste ben 26 coppie giornaliere di treni, cadenzate ogni trenta, quaranta minuti, ed erano presenti i primi direttissimi. Tutti i convogli partivano da Napoli e, una volta arrivati a Poggiomarino, proseguivano per Sarno. Il tempo di percorrenza era di due ore. Il materiale rotabile era composto da vetture prodotte dalla ditta Benvenuti di San Giovanni a Teduccio, con motrici elettriche fornite dalla Westinghouse. Altre innovazioni avvennero tra il 1928 e il 1933 quando vennero installati gli apparati elettrici con blocco elettromeccanico in tutte le stazioni della rete, e il circuito telefonico selettivo. In questo modo la circolazione ferroviaria passò in dirigenza unica. Dopo la seconda guerra mondiale, e l’eruzione del Vesuvio del 1944, la linea, gravemente danneggiata, venne ricostruita e riattivata in tempi brevissimi. All’inizio del 1948 vennero completati i lavori di raddoppio del binario tra Pugliano (Ercolano) e Torre Annunziata, intervento che portò l’abolizione di tutti i passaggi a livello su tale percorso, che venne ricostruito in sede rialzata rispetto al piano stradale, e la riconversione di molti caselli, soprattutto del territorio comunale di Torre del Greco, in fermate. Inoltre, sempre nell’ambito di questi ammodernamenti, molti fabbricato viaggiatori delle stazioni vennero ricostruiti. Negli anni ’60 venne raddoppiato il tratto restante tra Napoli ed Ercolano, cosa che comportò, oltre all’abolizione dei passaggi a livello e l’interramento in sotterranea o in trincea di alcune parti della linea, anche la costruzione di 5 nuove stazioni. Un nuovo piano di potenziamento della linea, comune tra l’altro a tutta la rete Circumvesuviana, avvenne tra il 1968 e il 1975, con l’allungamento e l’innalzamento delle banchine delle stazioni, per permettere di accogliere i nuovi elettrotreni FE 220 (seguiti nel 1990 dalla seconda serie T 21) entrati in servizio nello stesso periodo, la cui introduzione comportò l’innalzamento della tensione di esercizio a 1500 V cc. Alcune stazioni vennero ristrutturate con l’aggiunta delle pensiline e vennero effettuati lavori di rettifica della massicciata. Nel 1985 la linea venne riscattata dallo stato e posta in Gestione commissariale fino al 1997, quando venne costituita la Circumvesuviana s.r.l., società poi assorbita nel 2012 dall’Ente Autonomo Volturno (EAV). Nello stesso periodo iniziarono il servizio i nuovi elettrotreni ETR 200 Metrostar, che andarono ad integrare i vecchi mezzi, tuttora in attività. Nel primo decennio degli anni 2000 venne costituito il consorzio “UNICO Campania”, che previde la riorganizzazione e l’integrazione di tutti i vettori di trasporto pubblico della regione, tra qui anche la linea Napoli-Pompei-Poggiomarino. Nel 2009
venne completato il
primo intervento di raddoppio tra Torre Annunziata e Boscoreale, mentre
il
resto del percorso fino a Pompei è predisposto per il completamento
dell’opera.
Tali lavori hanno inoltre comportato la dismissione del vecchio
tracciato. La
nuova variante del percorso corre in sotterranea ed ha permesso
l’eliminazione
di 8 passaggi a livello e la costruzione ex novo delle stazioni di
Boscotrecase
e Boscoreale. |
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L'orario della linea nel 1938: sono presenti alcune corse dirette negli orari di punta e diversi convogli sono limitati a Pompei. Mancano ancora diverse fermate |
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L'orario della linea nel 1954/55: oltre ai servizi Napoli - Sarno, sono presenti convogli limitati a Pompei e Scafati ed il servizio copre l'intera giornata fra le 4,30 e le 22,30 circa |
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La linea ha origine nella stazione terminale di Napoli-Porta Nolana, condivide la prima parte del percorso con la linea per Ottaviano, dalla quale si distacca nella stazione di Barra. Da questo punto la linea piega verso sud-est toccando la fermata di Santa Maria del Pozzo e, dopo questa, la stazione di San Giorgio a Cremano, dove si congiunge con la “bretella” proveniente da Botteghelle. Uscita dalla stazione la linea scende nel sottosuolo toccando la stazione di San Giorgio-Cavalli di Bronzo, dopodichè esce di nuovo all’aperto e, proseguendo in trincea, tocca le stazioni di Portici-Bellavista e Portici-Via Libertà. Proseguendo la linea si interra nuovamente fino alla stazione di Ercolano-Scavi, dove ritorna in superficie e tocca la fermata di Miglio d’Oro e poi la stazione di Torre del Greco. Da questa stazione la linea prosegue in sede rialzata e rettilinea, a monte dell’abitato, toccando nell’ordine le fermate di Via Sant’Antonio, Via del Monte, Via dei Monaci, Villa delle Ginestre, la stazione di Leopardi e la fermata di Via Viuli, ultimo scalo al servizio del comune di Torre del Greco. Da qui la linea scende di nuovo al piano stradale e tocca le stazioni di Trecase e Torre Annunziata, dalla quale si distacca la linea per Sorrento. Dopo
Torre Annunziata la linea piega verso nord-est e, scavalcata
l’autostrada
Napoli-Salerno, percorre la nuova variante di tracciato inaugurata nel
2009,
che scende in sotterranea toccando la nuova stazione di Boscotrecase,
dove
termina il doppio binario, poi la nuova stazione di
Boscoreale.Dopodichè
la linea torna in superficie e si ricongiunge al tracciato originario,
che
prosegue verso sud-est toccando la fermata dismessa di Pompei Valle, e
successivamente la stazione di Pompei Santuario. Da qui si prosegue
verso est
fino alla stazione di Scafati, situata già in provincia di Salerno, poi
piega
verso nord-est fino alla fermata di San Pietro, e poi, piegando
decisamente
verso nord, la linea si immette in un lungo rettilineo in piano dove
tocca la
fermata di Cangiani, e dopo questa raggiunge il capolinea nella
stazione di
Poggiomarino, dove si ricongiunge alla linea per Sarno via Ottaviano,
chiudendo
l’anello intorno al Vesuvio. |
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L'orario della linea nel 1972: il servizio è davvero capillare e copre buona parte della giornata |
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3. LA SITUAZIONE ATTUALE ED IL FUTURO DELLA LINEA Al momento attuale (giugno 2015) la linea è attiva in tutta la sua lunghezza, tutte le stazioni e fermate, tranne una, sono in funzione e completamente armate. Si sviluppa su doppio binario dal capolinea di Napoli-Porta Nolana alla stazione di Boscotrecase, da qui fino a Poggiomarino si prosegue su binario singolo. Come detto, la ferrovia percorre il suo tragitto passando alternativamente dal livello del suolo, al sottosuolo, al rialzato, di conseguenza, fino a più o meno metà percorso, non sono presenti interferenze stradali alla circolazione dei treni. Con le modifiche apportate al tracciato negli anni tra il 1948 e il 1969, infatti, vennero aboliti tutti i passaggi a livello tra Napoli e Trecase. Oltre alle stazioni, gli altri fabbricati ferroviari ancora presenti sono la casa cantoniera nella stazione di Torre Annunziata, il casello del passaggio a livello su via Vesuvio, adiacente la stazione di Trecase e quello sul passaggio a livello abolito sulla Strada Provinciale 21 a Scafati (oggi trasformato in bar-tabaccheria). Come nel caso della linea Napoli-Ottaviano-Sarno, quasi tutte le fermate più piccole che si trovano in adiacenza a dei passaggi a livello, erano nate in origine come semplici caselli, stesso discorso dicasi per la fermata di Miglio d’Oro, di Santa Maria del Pozzo, e quelle nel territorio comunale di Torre del Greco, tra questa stazione e Via Viuli, le strade da cui questi impianti prendono il nome passano tutte al di sotto del piano binari, segno che, fino al 1948, quando la linea venne rialzata, qui erano presenti dei passaggi a livello. Infatti, accanto ai piccoli fabbricati viaggiatori, sono ancora presenti gli originari caselli di colore rosso, che oggi sono abitazioni private, molto probabilmente abitate ancora dalle famiglie dei vecchi casellanti. Lungo la linea sono presenti cinque sottostazioni elettriche, situate nelle stazioni di Barra (in comune con la linea per Sarno), San Giorgio a Cremano (in comune con la “bretella” per Botteghelle), Ercolano-Scavi, Torre Annunziata (in comune con la linea per Sorrento) e Scafati. La ferrovia, come
le
sue “sorelle” della rete Circumvesuviana, è gestita oggi dall’Ente
Autonomo
Volturno (EAV) su mandato della Regione Campania. Ne condivide
quindi anche il grave momento di difficoltà che attraversa il trasporto
pubblico regionale. I tagli alle spese di gestione hanno portato
all’impresenziamento di quasi tutte le fermate più piccole della linea
e alla
disabilitazione di molte biglietterie. Alcune
stazioni non offrono di conseguenza alcun servizio, e quelle poste in
zone
isolate, sono spesso a rischio vandalismo. L’installazione dei sistemi
di
videosorveglianza nella maggior parte degli impianti, supplisce solo
parzialmente al problema dell’assenza di controlli. A
differenza delle altre linee della
rete, la frequenza delle corse non ha subito drastici tagli, anche
perché la
linea, oltre ad avere un’affluenza decisamente maggiore e distribuita
su tutte
le stazioni del percorso, è utilizzata anche dai treni diretti a
Sorrento. Sono
invece state abolite da almeno una decina d’anni, le corse-navette che
terminavano nelle stazioni di Ercolano-Scavi, Torre del Greco e Torre
Annunziata. Non
mancano, comunque, rischi di soppressioni dell’ultimo minuto, spesso a
causa di
“mancanza materiale”, ovvero l’indisponibilità fisica del treno, visto
che i
mezzi rotabili più vecchi, soprattutto quelli della serie FE 220,
stanno
venendo cannibalizzati, per l’impossibilità dell’azienda di rifornirsi
di pezzi
di ricambio nuovi. Per
il futuro, l’unico progetto approvato, e in attesa di realizzazione, è
il
completamento del raddoppio tra Boscotrecase e Poggiomarino. |
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La stazione di San Giorgio a Cremano in una cartolina all'epoca dell'inaugurazione ai primi del novecento: è ancora assente l'elettrificazione che verrà poco dopo l'inaugurazione e la stazione è quella originaria in superficie, visto che poi negli anni sessanta venne interrata |
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Uno dei rari caselli superstiti della linea originaria: questo è ubicato a Trecase |
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Di seguito vengono riportate le schede di ciascun sito rilevante della ferrovia con notizie e documentazioni, nonché immagini d'epoca e attuali. |
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Panoramica della stazione di Pompei, una delle più importanti della linea, ubicata nei pressi del frequentato Santuario |
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Per la stesura del presente articolo, si ringrazia:
Nota: abbiamo controllato scrupolosamente il testo e le foto, ma se dovessero risultare inesattezze o fonti errate, preghiamo i nostri lettori di comunicarcelo a info@lestradeferrate.it |
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Per informazioni e contatti: info@lestradeferrate.it |