Le stazioni |
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Stazione di ALIFE (Ce) Ferrovia Napoli - Santa Maria Capua Vetere - Piedimonte Matese (Alifana alta) |
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Storia e descrizione del sito |
La stazione di Alife è
ubicata nei pressi del quadrivio della Pioppeta, dove la Statale N.
158 dirama verso Piedimonte Matese da un lato e Gioia Sannitica
dall'altro.
E’ presenziata in alcuni orari. L’attuale stazione è stata ricostruita nel dopoguerra sul luogo della vecchia stazione anteguerra (progressiva originaria km 73+971), oggi abitazione privata a pochi metri dall'attuale fabbricato. E’ presente anche uno scalo merci ormai inutilizzato. |
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Dati tecnici |
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Turismo |
Alife, cittadina ubicata nell'ampia
valle del Volturno, conserva ancora inalterato l'impianto urbanistico
dell'antica città romana. La sua origine sembrerebbe osco-sannitica, come
dimostra il fatto che Plinio il Vecchio elenca gli Alifani fra le
popolazioni discendenti dagli Osci. La città sembra che in origine fosse
chiamata "Allibo" (nel significato di "olio" per la presenza dei numerosi
uliveti che ancora oggi ne caratterizzano il paesaggio) e, intorno al
380-350 a.C., sembra che coniasse moneta propria (due esemplari sono
conservati nel Museo Archeologico Nazionale di Napoli), sebbene gli studiosi
non siano concordi su tale tesi. Nel 326 a.C. la città venne conquistata e
distrutta dai Romani. Sullo stesso luogo venne poi eretta un nuovo centro, "Allifae",
nominato municipio "sine suffragium" (senza diritto di voto) nel 307 a.C. e
poi successivamente cittadina romana a tutti gli effetti. Centro popoloso e
fiorente per l'agricoltura, la pastorizia ed il commercio, venne poi
distrutto nel IX secolo dai Saraceni e ripopolato in età moderna.
Dell'età romana resta praticamente
intatta la struttura urbanistica ad impianto ortogonale racchiusa da
possenti mura a pianta rettangolare (m. 540 x 405). Quelle attualmente
visibili risalgono al I sec. a.C. nella loro parte inferiore in opera
incerta di calcare, ed al periodo medioevale (forse longobardo o angioino)
nella loro parte superiore. L'altezza attuale è di circa 7 metri, ma occorre
tener presente che altri 2 metri sono interrati. Su ciascuno dei quattro
lati presentano una porta (Porta Napoli, Porta Piedimonte, Porta Roma, Porta
Volturno), nonché alcune postierle. Ciascuna porta era sormontata da
bastioni quadrati in buona parte distrutti, mentre lungo le mura erano mezze
torrette quadrate o circolari. All'interno della città le strade erano
organizzate in maniera ortogonale. La via principale che univa Porta Napoli
a Porta Roma era chiamata Decumano Massimo, mentre quella che univa le altre
due porte era denominata Cardine Massimo. |
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Le immagini |
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L'esterno della stazione |
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L'interno della stazione |
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Lo scalo merci |
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Il viale d'accesso alla stazione con, in primo piano, il fabbricato della vecchia stazione. Si notino in facciata le cornici di porte e finestre, tipiche delle costruzioni dell'Alifana originaria (si vedano ad esempio le stazioni di Secondigliano e Capua sull'Alifana bassa) |
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Per informazioni e contatti:info@lestradeferrate.it |