LE RETI ESTERE |
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DA BARONISSI IN BIELORUSSIA: in Polonia Il nostro ingresso in Polonia avviene il 13 aprile, poco dopo aver lasciato Berlin, nella grande (ma spesso stretta) strada che dalla capitale tedesca porta a Moskva. É il mio primo ingresso nell'Europa orientale e il mutare del paesaggio ha un suo impatto psicologico, tra la fascinazione e un po' di "spavento". Il primo vojvodato, quella del Lubuskie ci lascia un po' attoniti, ma quella strana campagna dal sapore antico e dai tramonti sabbiosi riuscirà a rapirci strada facendo. Warszawa si apre come un miraggio nel primo pomeriggio, come un fotogramma fermo all'Italia del 1958, dai sapori perduti. L'indomani ci attendeva la corsa verso Terespol, verso Brést; dai cui cancelli si sarebbe poi stagliato un Oriente così immenso da li a Tokyo che sembrava dovesse travolgerci come un treno in corsa... Andavamo incontro a qualcosa di enorme, quelle che ti cambiano la visione del quotidiano e che ti restano dentro per sempre. Una maratona emotiva, sia all'andata che nel ritorno notturno tra il 18 ed il 19, verso Kraków, Oswiecim e la frontiera ceka. E quell'intricato giro notturno per Warszawa, tra un'interruzione ed un lavoro in corso sulle superstrade, a ripensarci... Magnificente... Sorte nel 1842, in un paese soggetto a continui mutamenti geografici riguardo i confini nel secolo scorso, le PKP possono comunque vantare una delle reti nazionali più estese. Nella parte occidentale, tedesca fino al 1945, la rete vanta un'estensione molto capillare con svariate diramazioni ed un'attenzione particolare agli scali merci. La parte orientale (la Grande Polonia 1919-1945 che comprendeva anche Lituania e metà della Bielorussia) ha avuto fino al 1917 le linee da Warszawa verso Grodno e Brést con lo scartamento "russo" (1.524 mm) ed attualmente ha ancora una linea a scartamento misto (1.435 e 1.524) che dalla conurbazione industriale di Katowice arriva fino al confine ucraino di Ludin. Serviva per trasporti industriali verso Krivijrig, evitando il cambio-ruote alla frontiera. I treni AV ancora mancano, la metrò é ai suoi albori nella capitale (invece, per fortuna, i tram ci sono e parecchi), ma a mio avviso le PKP sono una vera avanguardia ante litteram su svariati fronti. L'elettrificazione é seconda, in percentuale solo alle reti di Francia e Germania; ed anche i raddoppi sono praticamente ovunque. Quanto al concetto di linee TAV, la Polonia ha sposato (vedi linea Warszawa-Gdansk) il concetto di quadruplicazione (come in Gran Bretagna): più economico, meno snaturante ed a bassissimo impatto a livello ambientale. Nelle zone di frontiera con Russia (oblast Kaliningrad), Lituania, Bielorussia ed Ucraina vi sono dei brevi tratti a doppio scartamento dove poi si svolge la faticosa operazione del cambio-ruote. A riguardo dei trasporti ferroviarii urbani, in Polonia il metrò funziona a WARSZAWA (Varsavia), con una linea funzionante ed altre 2 in costruzione, oltre ad una discreta rete tranviaria. Una metrò di tipo tram-veloce ha da poco aperto a Poznan e presto a Kraków. Su tutto il territorio nazionale l'estensione della rete Tranviaria é capillare, una delle più vaste percentualmente, e si trova nelle seguenti altre città oltre la capitale : LÓDZ (un Metrò é in progettazione), KRAKÓW (Cracovia, con una metrotranvia veloce in costruzione), WROCLAW (con metrotranvia allo studio), POZNAN (con metrotranvia funzionante), GDANSK (Danzica), SZCZECIN (Stettino), KATOWICE , CZESTOCHOWA , BYDGOSZCZ, LUBLIN (forse), BYALYSTOK (forse), RSESZÓW (forse), GORZOW , TORUN , ZABRZE , ELBALG , SOSNOWIEC , DABROWA , GLIWICE , BYTOM , BEDZIN , SWIETOCHLOWICE , MYSLOWICE , GRUDZIADZ , SIEMIANOWICE , CHORZOW , RUDA , PIEKARY e CZELADZ. ENZO DE DOMENICO © 2006 |
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