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La
ferrovia Garganica attualmente corre dalla stazione RFI di S.Severo
alla stazione di Peschici Calenelle, terminale sperduto nelle campagne
di Peschici: è anche questo uno dei motivi per il quale questa
bellissima linea che attraversa emozionanti paesaggi non è utilizzata
molto né dagli abitanti, che più volte ne hanno prospettato la
soppressione, né dai turisti, spesso disinformati.
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LA STORIA
Guardando la penisola
garganica sull’atlante, si capisce benissimo come mai questa parte di Puglia
è stata fino agli anni ’50 isolata dal resto dell’Italia: la posizione
geografica la tagliava fuori da ogni possibile collegamento di passaggio.
Per risolvere tale isolamento, già dalla costruzione della linea Adriatica
gli abitanti richiesero una linea che toccasse anche i loro paesi, ma questa
richiesta non fu recepita dall’allora Rete Adriatica, né poi dalle neonate
FS. Bisognerà aspettare il 1925 per vedere il progetto del Sindacato per le
Strade Ferrate Garganiche per una linea a scartamento ridotto (950 mm) e
trazione a vapore, come era uso fare a quei tempi per ferrovie che non
attraversavano importanti centri, come avvenne anche per la rete a
scartamento ridotto siciliana. Fortunatamente nel 1926 la FTM presentò un
progetto per una linea a scartamento ordinario e, di notevole rilevanza, a
trazione elettrica a 3000 V CC: i lavori iniziarono nel 1930 e si
conclusero, con una celerità indescrivibile, nell’ottobre del 1931, quando
venne inaugurata la trazione a vapore (la TE non era ancora stata
collaudata).
La funzione principale della linea era quella di collegare con Foggia e la
penisola italiana le popolazioni del nord del Gargano, perciò venne armata
con rotaie leggere e vennero limitate le opere architettoniche, lasciando
così curve di stretto raggio e pendenze fino al 30 per mille.
Dopo l’introduzione di nuovi mezzi (elettromotrici) nel 1934, si iniziarono
a stipulare progetti per collegare Peschici a Vieste, ma a causa
dell’incombere del conflitto mondiale si lasciò perdere.
Nel dopoguerra la linea sopravvisse alla soppressione di massa avvenuta
negli anni ’60, e si introdussero dei servizi regionali per Foggia e Bari,
che aumentarono lo scarso traffico. Annoveriamo anche il passaggio di
proprietà dalla FTM alle Ferrovie del Gargano (che tuttora ne detengono la
concessione), che provvidero ad un sostanziale e necessario rinnovo del
parco rotabile.
Risale a questi anni una faccenda curiosa e inspiegabile: le FdG
acquistarono dalle FS delle ALn 776 per ristrutturale e metterle in
servizio, ma pochi anni dopo, quando la ristrutturazione era in fase
avanzata, le ALn vennero demolite, come già detto, inspiegabilmente. Inoltre
negli anni ’70 alcune automotrici FS circolarono sulla rete garganica, per
servizi diretti San Menaio-Bari e San Menaio-Foggia.
Ed eccoci alla storia recente: le FdG iniziarono circa vent’anni fa una
forte opera di ammodernamento della linea, che consisteva nella costruzione
di una variante tra S.Severo e Sannicandro Garganico, per ridurre i tempi di
percorrenza di tale tratto (che non prevedeva nemmeno stazioni nel centro di
paesi), nel rinnovo dell’armamento e della linea aerea, ormai obsoleti.
Purtroppo le aziende cui furono appaltati i lavori versavano in difficili
condizioni economiche e così le FdG si “limitarono” nel 1998 a rinnovare i
rotabili ormai vecchi.
La fortuna della linea è che le Ferrovie del Gargano (che gestiscono anche
una fitta rete automobilistica in provincia di Foggia) non hanno mai
snobbato il trasporto su ferro, anzi hanno sempre cercato di potenziarlo,
come quando nel 2002 iniziarono i lavori per la variante tra Sannicandro e
Cagnano Varano, che una volta realizzata permetterà i teorici 140 Km/h di
velocità. Il tutto andando incontro alle forti e inspiegabili proteste degli
abitanti e degli enti locali convinti di “inutilità della ferrovia e spreco
di soldi che si sarebbero potuti investire nella nuova tangenziale e in
strutture turistiche”.
Per fortuna le FdG non hanno dato loro retta e nel 2006/inizio 2007 hanno
riaperto la tratta, rettificata e ammodernata, che ha permesso un risparmio
di circa 5-8 minuti. Purtroppo anche la natura si è abbattuta sulla nostra
linea e nella primavera del 2006 una frana distrusse parte della ferrovia
tra Peschici e San Menaio: grazie al costante e prezioso lavoro dei tecnici
della società pugliese già a giugno 2007 è stato possibile ripercorrere dopo
più di cinque anni l’intera linea da Peschici a San Severo.
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IL
PERCORSO ATTUALE
Iniziamo il nostro
ipotetico viaggio dalla stazione RFI di San Severo, da dove la nostra
elettromotrice dopo un brevissimo tratto verso sud si sposta verso la
sinistra, allontanandosi dalla linea Bari-Pescara e percorrendo dapprima un
tratto pianeggiante, poi affrontando i primi rilievi presso la fermata di
San Marco in Lamis, il cui paese si trova a una decina di chilometri di
distanza.
Il treno inizia la salita che culmina con la fermata di Apricena
Superiore, contrapposta ad Apricena, dove fermano i treni Trenitalia, da
dove si inizia una lenta, ma inesorabile discesa che finisce a
Sannicandro Garganico, antico borgo che si affaccia sui laghi di Lesina
e di Varano sormontato dall’imponente castello fatto costruire da Federico
II. Inizia da qui il costeggiamento del Lago di Varano, intermezzato dalle
stazioni di Cagnano Varano, Carpino e Ischitella, da
dove si può raggiungere la riserva del lago.
Dopo Ischitella inizia la parte più emozionante del viaggio, dove la
ferrovia costeggia la costa, perlopiù rocciosa, dove tra i pini marittimi si
possono vedere anche le Isole Tremiti. Così si arriva a Rodi Garganico,
affascinante borgo aggrappato alla scogliera, dove per ora la speculazione
edilizia non ha rovinato completamente lo stupendo paesaggio.
Il trenino avanza circondato da agrumeti e limoneti (ricordiamo che agrumi e
una particolare varietà dei limoni sono prodotti Igp della zona) che lo
accompagnano fino alla fermata di San Menaio, che serve anche Vico
del Gargano, bellissimo borgo presso la riserva naturale del Gargano, che
racchiude a sé anche la Foresta Umbra.
Infine si giunge al capolinea di Calenelle, situato a sei chilometri dalla
“perla bianca”, come è giustamente chiamato Peschici, dove tra le
caratteristiche viuzze si trova di tutto, dai venditori occasionali di
prodotti tipici ai piccoli ristoranti, con cucina naturalmente a base di
pesce! |
LA SITUAZIONE ATTUALE
La ferrovia, grazie ai
notevoli investimenti che speriamo proseguino anche nel futuro, sta
assumendo ora un carattere prettamente turistico, soprattutto d’estate nelle
relazioni Bari-Rodi G.-Peschici. Un grave handicap è dovuto al fatto che la
linea si attesta nelle campagne della località balneare, che anche per la
collocazione geografica è particolarmente difficile da raggiungere in treno.
Una volta terminata la ricostruzione della rinata Foggia-Lucera, le FdG
hanno però in programma l’apertura del prolungamento per Vieste, che
porterebbe notevoli quantità di passeggeri, e sarebbe a questo punto
prospettabile una stazione peschiciana distante solo 1-2 Km dal centro, che
incentiverebbe di molto l’uso del treno. E’ pur vero che raggiungere Vieste
in treno comporterebbe la costruzione di numerose opere d’arte a causa della
montuosità del territorio. Solo sulla carta restano invece i progetti di
collegamento con Manfredonia per poter realizzare una ferrovia “transgarganica”.
Reali prospettive realizzabili tra qualche anno o solo sogni di
appassionati? Una cosa è certa: la ferrovia che percorre la parte
settentrionale del Gargano potrebbe avere una fortissima rilevanza
turistica, richiamando visitatori da tutt’Italia ad ammirare Peschici,
Vieste, Vico del Gargano e Rodi Garganico. Speriamo in bene. |