Viaggio fotografico sulla Bra Ceva

Alla scoperta di quanto rimane di una linea dal destino già segnato

di Davide Lo Faro

La ferrovia da Bra a Ceva è ubicata in provincia di Cuneo. Essa costituì l'unica relazione ferroviaria fra Torino e Savona fino al 1933, anno in cui fu attivata la tratta a doppio binario Fossano - Mondovì – Ceva, più lineare e veloce del primitivo collegamento. Da allora la Bra – Ceva vide diminuire la sua importanza commerciale fino alla chiusura definitiva del 4 novembre 1994 quando una terribile alluvione provocata dal fiume Tanaro comportò danni ingentissimi alle infrastrutture (crolli di ponti, gallerie invase dal fango, smottamenti del sedime, frane sui binari ecc…). 
 
All'indomani dell'alluvione la linea si trovò in condizioni pietose. Ripristinarla sarebbe costato cifre enormi: basti pensare che soltanto per la ricostruzione della sede su cui riposare l'armamento sarebbe costato qualcosa come 60 miliardi delle vecchie lire! In certi tratti addirittura sarebbe stato impossibile ricostruire sulla vecchia sede perché il Tanaro aveva modificato l'orografia dei luoghi cancellando le colline sui cui fianchi la linea correva. Sarebbe stato il caso del tratto Bastia Mondovì - imbocco galleria Peyron verso Niella ove si sarebbe reso necessario spostare di almeno 2 km la linea verso l'interno di una galleria alla destra del vecchio tracciato! Il tutto dopo solo 2 anni dall’installazione del DCO/CTC che costò intorno agli 8/9 miliardi di vecchie lire.
Prima della chiusura, la frequentazione della linea non era eccezionale, essendo i viaggiatori per la maggior parte composti da pendolari e studenti in servizio locale. Di sicuro chi doveva fare viaggi più lunghi si serviva della linea Torino-Savona via Fossano, con treni più frequenti e veloci, oltre ad essere più breve come percorrenza (64 km contro 70). La maggior parte delle stazioni era ubicata nei paesi o nei pressi: la stazione di Monchiero-Dogliani era nel centro paese di Monchiero mentre per Dogliani esisteva un collegamento con autobus in coincidenza con tutti i treni; Farigliano stazione era a circa 250 metri dal centro paese; Carrù-Clavesana era nel fondovalle vicina al paese di Clavesana e 2 km più in basso rispetto a Carrù; Bastia Mondovì era nel centro del paese; Niella Tanaro  era invece isolata vicino a dei boschi e più in basso rispetto al paese.
 
Negli ultimi tempi di attività della linea, l'orario ferroviario prevedeva principalmente le corse Torino-Ceva e viceversa. Esistevano pure alcune corse Carmagnola-Ceva e diretti Torino-Savona. Vi circolavano le E646 con carrozze a due piani, locali con E636 e carrozze tipo 1959. Negli ultimi anni post DCO (dal settembre 1992 al novembre 1994) esclusivamente Ale724.
 
Dopo l’alluvione, la linea non venne più ripristinata. E’ comunque rimasta in funzione, in regime di raccordo per tradotte merci, la tratta Bra-Cherasco per consentire di raggiungere l’azienda "SICOM Containers S.p.a.". Il tratto Cherasco-Narzole risulta ancora armato ed elettrificato per permettere il  raggiungimento saltuario della sottostazione elettrica di Narzole, che alimenta le linee aeree delle linee del basso cuneese. Risulta invece de-elettificata e disarmata la restante tratta da Narzole a Ceva. Il servizio viaggiatori viene svolto da un autoservizio sostitutivo con 5-6 corse feriali che effettuano fermata presso quasi tutte le stazioni della linea. A tal scopo, le fermate sono state dotate di una pensilina per l’attesa dei viaggiatori.

 

IL TRACCIATO

Di seguito riportiamo il resoconto di un viaggio fotografico sulla Bra – Ceva, un reportage alla scoperta di quello che ne rimane al giorno d’oggi.
Partendo da Bra la ferrovia attraversa il fiume Stura di Demonte per mezzo di un ponte in muratura a sei archi di 20 metri di luce cadauno, raggiungendo la stazione di Cherasco. La stazione di Cherasco è impresenziata ed automatizzata. E’ servita da tre binari antistanti il fabbricato viaggiatori ed è dotata di uno scalo merci costituito da alcuni binari tronchi occupati dai carri merci al servizio della SICOM Containers S.p.a. Una tradotta trainata da 245 a bielle oppure da D145 collega quotidianamente l’azienda con Cherasco, mentre un paio di volte alla settimana i carri vengono avviati verso Torino Orbassano con E633. 

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La stazione di Cherasco
Il servizio di manutenzione termina il suo lavoro presso questa stazione curata e tenuta in ordine come se ci fossero passeggeri (è ancora presente l'obliteratrice!). Dalla successiva stazione di Narzole in poi tutto cade nel dimenticatoio...

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La linea fra Cherasco e Narzole

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La linea fra Cherasco e Narzole
La stazione di Narzole si trova alla periferia Est dell'abitato ed è accessibile da una strada asfaltata. Non è presenziata e tutto giace in stato di abbandono tranne la sottostazione elettrica dove termina il binario e dove raramente giunge qualche motocarrello/draisina per le manutenzioni.

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La stazione di Narzole (facciata)

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La stazione di Narzole (fabbricato viaggiatori)

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La stazione di Narzole (area ferroviaria)

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La stazione di Narzole all'epoca dell'alluvione con il binario sollevatosi
Oltrepassato il fiume Tanaro per mezzo di un ponte misto stradale-ferroviario in pietra a tre archi (ora solo stradale), si giunge alla stazione di Monchiero-Dogliani. La stazione presenta ancora il fabbricato viaggiatori con l'atrio, la biglietteria, la sala d'attesa ed i locali di servizio per il personale, mentre al piano superiore si trovavano gli alloggi.

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La stazione di Monchiero-Dogliani (piazzale esterno e fv)

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La stazione di Monchiero-Dogliani (interno fabbricato viaggiatori)

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La stazione di Monchiero-Dogliani (area ferroviaria)
Fra ponti di varia tipologia e brevi gallerie si incontra la stazione di Farigliano. Si trova ad Ovest dell'abitato ed è facilmente accessibile percorrendo la massicciata dal passaggio a livello. La stazione giace in completo stato di abbandono ed è stata vandalizzata al suo interno. Sul muro esterno è stata scritta una frase che lascia pochi commenti...

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La stazione di Farigliano (piazzale esterno e fv)

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La stazione di Farigliano (scritta sulla facciata del fabbricato viaggiatori)

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La stazione di Farigliano (interno fabbricato viaggiatori)

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La stazione di Farigliano (area ferroviaria)

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Ponte sul Tanaro nei pressi di Farigliano
La stazione successiva di Carrù-Clavesana è invece adibita a birreria che mantiene buono lo stato di conservazione del fabbricato viaggiatori. Da notare che, diversamente dalle altre stazioni, poiché la stazione si trova ad una certa distanza dalla strada statale percorsa dall'autoservizio sostitutivo, la tettoia adibita a riparo per l'attesa dell'autobus sostitutivo non si trova nei pressi del manufatto, ma lungo la statale stessa e servizi igienici erano ricavati all'interno del fabbricato viaggiatori, in una delle ali di testata.

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La stazione di Carrù-Clavesana (piazzale esterno e fv)

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La stazione di Carrù-Clavesana (area ferroviaria)
Poco prima di giungere a Bastia Mondovì, il binario piegava decisamente in direzione Sud-Est, e parallelamente ad esso si innestava quello non elettrificato proveniente da Mondovì col quale, attraversato il torrente Ellero per mezzo di un ponte in muratura a due archi, entrava in stazione. A parte i due capolinea, Bastia Mondovì era la stazione più importante della tratta in quanto da qui aveva origine la ferrovia per Mondovì, chiusa nel 1986 dal decreto “Signorile” come ramo secco. Era dotata di un serbatoio per il rifornimento d'acqua e di un piccolo deposito. Anche qui come a Carrù una birreria ha trovato posto all’interno di parte del fabbricato viaggiatori, mentre la restante parte del pianterreno ed il piano superiore è ormai regno incontrastato di gatti e colombi. Una bella distesa di prato ha sostituito il piazzale dei binari…
 

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La stazione di Bastia Mondovì (fabbricato viaggiatori)

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La stazione di Bastia Mondovì (area ex scalo merci)
 
Seguono le piccole stazioni di Niella Tanaro, Rocca Cigliè e Castellino Tanaro. La prima è completamente abbandonata ed in cattivo stato di manutenzione. La stazione di Rocca Cigliè è stata demolita poco tempo fa a favore dell’allargamento della strada statale di fondovalle. Il fabbricato viaggiatori di Castellino Tanaro è invece abitato.

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La stazione di Niella Tanaro

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La stazione di Rocca Cigliè

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La stazione di Castellino Tanaro
Un viadotto in muratura con i suoi nove archi di 6 metri di luce cadauno e una breve galleria, precedono infine il capolinea di Ceva, importante nodo ferroviario in servizio sull'asse Torino-Fossano-Savona e dal quale ha origine la linea non elettrificata per Ormea.

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Articolo sul recupero della Bra-Ceva all'indomani dell'alluvione

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Articolo sull'appello dei sindaci per il recupero della Bra-Ceva

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Uno degli ultimi orari della linea

Articolo inserito il 7 febbraio 2005

 

Per informazioni e contatti: info@lestradeferrate.it