LA FERROVIA ALIFANA
NAPOLI - S.MARIA CAPUA V. - PIEDIMONTE MATESE

LA FERROVIA ALIFANA DAL DOPOGUERRA AGLI ANNI SETTANTA

di Roberto Ferrazza

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4. RIEPILOGO DEI PRINCIPALI PROVVEDIMENTI NORMATIVI RIGUARDANTI LA FERROVIA ALIFANA E LE FERROVIE IN CONCESSIONE TRA IL 1948 E IL 1976

(I provvedimenti con l’asterisco riguardano specificatamente la Ferrovia Alifana

- Legge 1 dicembre 1948, n. 1449, concessione di sussidi integrativi di esercizio alle aziende esercenti pubblici servizi di trasporto in pendenza della regolarizzazione della concessione (GU n. 300 del 27/12/1948)

- Legge 14 giugno 1949, n. 410, concorso dello stato per la riattivazione dei pubblici servizi di trasporto in concessione (GU n. 164 del 20/07/1949)

- Legge 17 gennaio 1951, n. 15, ricostruzione dei pubblici servizi di trasporto concessi all'industria privata, alle aziende municipalizzate o di prevalente proprietà degli enti locali danneggiati dagli eventi bellici (GU n. 024 del 30/01/1951)

- Legge 2 agosto 1952, n. 1221, provvedimenti per l'esercizio e per il potenziamento di ferrovie e di altre linee di trasporto in regime di concessione (GU n. 223 del 25/09/1952)

-*Decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1954, n. 1459, approvazione dell'atto 7 ottobre 1954 di nuova concessione della ferrovia Napoli - Piedimonte d'Alife (GU n. 064 del 18/03/1955)

- Legge 7 marzo 1958, n. 237, modifiche alla legge 2 agosto 1952, n.1221, e disposizioni per l'ammodernamento delle ferrovie Suzzara-Ferrara e Parma-Suzzara (GU n. 081 del 03/04/1958).

-*Decreto del Presidente della Repubblica 14 ottobre 1958, n. 1107, approvazione dell'atto 17 maggio 1958, aggiuntivo all'atto di nuova concessione della ferrovia Napoli - Piedimonte d'Alife per la riduzione della trattenuta di garanzia (GU n. 002 del 03/01/1959)  

-Legge 24 luglio 1959, n. 622, interventi in favore dell'economia nazionale (art. 40*: completamento tronco  Santa Maria Capua Vetere - Piedimonte d'Alife) (GU n. 198 del 19/08/1959)

-*Legge 26 luglio 1965, n. 971, disposizioni per la concessione di una sovvenzione per l'esercizio del tronco ferroviario Santa Maria Capua Vetere - Piedimonte d'Alife (GU n. 205 del 17/08/1965)

-*Legge 16 marzo 1976, n. 86, disposizioni per l'ammodernamento e il potenziamento della ferrovia alifana (GU n. 097 del 13/04/1976)

5. FONTI

Il presente testo, specie per quel riguarda il contratto di noleggio Ferrazza (paragrafo n. 3b), e parte del paragrafo 3a, è stato elaborato in base alla documentazione di famiglia in mio possesso, alla quale vanno aggiunte le testimonianze e i ricordi di coloro che furono coinvolti nei fatti narrati.
I capitoli 1, 2 e 3 sono stati elaborati anche in base ai resoconti degli atti parlamentari della Camera dei Deputati per gli anni 1946 – 1986.
Eventuali errori possono essere dovuti, oltre che nel riportare non correttamente le fonti, anche ad imprecisioni riscontrabili nelle stesse fonti.

Molta documentazione inerente agli argomenti trattati può essere reperita, oltre che nell’Archivio della Ferrovia Alifana, nell’archivio dell’Ispettorato Compartimentale della Motorizzazione civile di Napoli (allora presieduto dall’ing. Leonardo Anastasia), in particolare, per quello che riguarda autorizzazioni, percorsi, orari e numero corse degli autobus, nonché al Ministero dei Trasporti a Roma.
Diverse informazioni possono poi essere rintracciate sulle notizie di cronaca dei giornali e su atti e volantini sindacali dell’epoca.
Per quanto riguarda la documentazione conservata presso l’Ufficio del Registro di Piedimonte Matese, una specifica ricerca non mi ha consentito di trovare le copie dei contratti di noleggio Ferrazza depositate nel 1964 (il 3.8.64 al vol. 70, rispettivamente al n. 141 e al n. 142), in quanto mancanti dalla loro collocazione originaria. In mio possesso è solo una bozza del primo contratto di noleggio (Alifana alta), mentre il secondo contratto è stato in parte ricostruito con altre fonti.
Altro materiale inerente ai contratti di noleggio, anche di altre società, deve certamente trovarsi presso l’Ufficio del Registro di Napoli.

Le foto fanno parte della mia collezione privata (la prima foto era contenuta anche nell’archivio storico della Viberti di Torino).

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