Le linee ferroviarie |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
LA FERROVIA FABRIANO - PERGOLA - FERMIGNANO - URBINO - SANT'ARCANGELO DI ROMAGNA |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Doveva diventare una valida alternativa alla litoranea adriatica da Pescara fino a Sant'Arcangelo di Romagna. Invece la Subappenninica è rimasta tale solo sulla carta. Costruita solo in parte e per tronchi successivi, raggiunse la massima estensione prima della seconda guerra mondiale quando da Fabriano si poteva giungere a Urbino e poi tornare a Fano. Ma prima il conflitto mondiale, poi la concorrenza del trasporto su gomma, ne hanno portato alla chiusura quasi totale. Oggi ne resta un breve tronco di 32 chilometri fino a Pergola, anch'esso a rischio chiusura. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Indice |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Planimetria della linea mai attivata tra Sant'Arcangelo di Romagna e San Leo |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Planimetria della linea mai attivata tra Auditore (loc. Casinina) e Urbino |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Planimetria della linea dismessa tra Urbino e Acqualagna |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Planimetria della linea dismessa tra Acqualagna e Pergola |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Planimetria della linea in uso tra Pergola e Fabriano |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Già nella seconda metà dell'800, si diffusero in tutta la provincia di Pesaro e Urbino diverse iniziative per vedere realizzate linee ferroviarie che servissero a rendere più agevoli i collegamenti con i capoluoghi. Di idee e progetti ne furono realizzati tanti soprattutto in relazione alle aree interne: generalmente si trattava o di linee che avrebbero dovuto collegare il litorale (Fano o Pesaro) con l'interno fino a spingersi in Umbria e Toscana (Arezzo) o di linee trasversali, grosso modo parallele al litorale ma poste all'interno. Ma fu soprattutto il progetto di una linea subappenninica tra Pescara e l'Emilia a trovare notevoli consensi tanto che il progetto di costruzione venne inserito nella legge 29 luglio 1879 (la c.d. legge Baccarini) come linea di terza categoria. Decisivo fu anche il parere del Ministero della Guerra che considerava una tale linea strategica e più protetta da eventuali incursioni del nemico rispetto alla linea litoranea, della quale costituiva quindi una valida alternativa. Il percorso sarebbe dovuto iniziare a Castellammare Adriatico (allora comune autonomo, oggi parte di Pescara) dove giungeva la linea da Sulmona. Si sarebbe poi inoltrata nell'interno toccando Teramo, Ascoli Piceno, Amandola, Camerino fino a Fabriano ove si congiungeva alla linea proveniente da Roma e Ancona. Poi da qui la linea avrebbe proseguito verso Pergola, Urbino fino a Sant'Arcangelo di Romagna ove si ricongiungeva alla linea adriatica tra Rimini e Bologna. Nella realtà il progetto finale riguardò solo il tratto da Fabriano a Sant'Arcangelo di Romagna, lungo presumibilmente 112 chilometri, che, sulla carta, avrebbe dovuto essere pronto per il 1892 con una spesa presunta di circa 19 milioni di lire dell'epoca. Lunghe ed esasperanti furono gli interventi dei vari enti interessati alla costruzione di questa linea tanto che il progetto esecutivo venne presentato solo nel 1889. La costruzione iniziò nel 1890 e riguardò solo il tratto Fabriano - Urbino che venne inizialmente diviso in quattro lotti, poi diventati tre:
Fu quindi il 20 settembre 1898 la data in cui il primo treno unì Fabriano a Urbino, lungo una linea di 79,575 km dotata di 13 gallerie, 46 viadotti, 195 ponti minori e 25 sottopassaggi, nonché 14 stazioni intermedie e 73 case cantoniere. Il primo orario prevedeva due treni misti di prima, seconda e terza classe al giorno per senso di marcia che percorrevano l'intero percorso in circa 3 ore e 40 minuti. Nella realtà il servizio non fu mai entusiasmante sia in termini di passeggeri che di merci. Fu così che da diverse parti si richiese il completamento della linea e la costruzione di nuovi tronchi che rendessero più veloce raggiungere il litorale, in particolar modo da Urbino. Solo nel 1908 venne approvato il progetto definito della tratta tra Urbino e Sant'Arcangelo di Romagna e l'anno successivo si iniziarono i lavori sul lotto Sant'Arcangelo di Romagna - San Leo ma con l'inizio della prima guerra mondiale si interruppero. Lo scoppio della guerra, tuttavia, confermò la necessità strategica della linea visto che già dal primo giorno del conflitto, i bombardamenti colpirono la linea adriatica. Fu così che nel 1915, nonostante il conflitto in atto, si iniziò la costruzione del tronco Urbino - Casinina e si riprese quella del primo lotto Sant'Arcangelo - San Leo. Nel frattempo, nel 1916 giunse a Fermignano la linea da Fano, il cui esercizio era affidato alla Società Anonima Ferrovie e Tranvie Padane (SAFTP). Fermignano assunse così il ruolo di nodo tanto che venne costruito anche un deposito locomotive. Nel 1918, intanto, i lavori sulla tratta Urbino - Sant'Arcangelo si fermarono per riprendere nel 1925. Nel frattempo, tra alterne vicende, venne finalmente redatto un progetto definitivo del tronco Casinina - Macerata Feltria, mentre per il rimanente tratto Macerata Feltria - San Leo la situazione restava in fase di stallo anche a causa di una estesa frana nell'area di San Leo che costringeva a rivedere l'area di passaggio della ferrovia. Diverse erano le alternative al progetto originario ma alla fine sembrò avere la meglio un percorso che da Macerata Feltria avrebbe portato la ferrovia verso Sassocorvaro e Monte Cerignone fino alla località Agenzia di San Leo. In definitiva da Urbino a Sant'Arcangelo la linea sarebbe risultata lunga 66,700 km di cui ben 20,100 in galleria. Ma i lavori erano ormai fermi. Intanto nel 1926 sulla tratta Fabriano - Urbino venne sperimentato per la prima volta in Italia l'esercizio a dirigente unico con sede a Fabriano: in pratica il dirigente unico, in contatto con tutte le stazioni e 11 case cantoniere della linea, amministrava l'esercizio dell'intera linea, consentendo un notevole abbattimento di costi ed uno snellimento della linea. Dal 1915 le corse giornaliere sulla linea erano diventate tre ma i tempi di percorrenza erano rimasti lunghi (circa 3 ore e 20 minuti). Con l'introduzione della dirigenza unica, le tre coppie di treni vennero sostituite da "accelerati leggeri" ovvero treni sempre con locomotive a vapore ma composti da solo due carrozze, riducendo i tempi di percorrenza a meno di tre ore. Dal 1° gennaio 1933, per gravi difficoltà finanziarie della SAFTP, venne chiusa la linea fra Fermignano e Fano. Nel 1936 sulla tratta Fabriano - Urbino vennero introdotte le automotrici termiche che effettuavano servizio di sola seconda e terza classe. In tal modo il tempo di percorrenza dell'intera tratta si ridusse a circa due ore ed il numero di corse giornaliere aumentò a cinque. Nonostante ciò il traffico passeggeri sulla linea rimase sempre modesto. Notevole era invece lo sviluppo del traffico merci dovuto soprattutto alla presenza delle zolfare di Cabernardi, attive dal 1870 sino a metà degli anni 50, quando i giacimenti si estinsero. Lo zolfo estratto veniva trasportato con una ferrovia decauville all'impianto di raffinamento dello zolfo in località Percozzone. Poi, dopo trattamento e confezionamento in pani, veniva inviato per teleferica alla stazione ferroviaria di Bellisio Solfare, ove il primo binario era specificamente destinato a tale uso. In una settimana si realizzava un treno completo da 10 vagoni e spesso altre 3-4 vagoni erano poi agganciati al treno raccoglitore che transitava sulla linea due volte a settimana. Quest'ultimo raccoglieva anche prodotti dal cementificio di Sassoferrato e da altre due piccole realtà industriali nel campo della produzione di gesso e di laterizi, ubicati il primo a San Donato ed il secondo a Pergola. L'8 maggio 1942, con il passaggio alle Ferrovie dello Stato, venne riaperta la linea Fano - Fermignano, ma fu una riapertura breve. Il colpo di grazie alla subappeninica, così come era stata concepita in origine, le venne dalla seconda guerra mondiale. Nel luglio del 1944, le truppe tedesche in ritirata verso la linea Gotica, distrussero pressoché totalmente la Fabriano - Urbino e la Fermignano - Fano per evitarne un'utilizzazione da parte delle truppe alleate. Al termine del conflitto, nel luglio del 1946 si iniziarono i lavori per ripristinare il tratto fra Fabriano e Pergola: il 20 maggio 1947 questo tronco venne riaperto all'esercizio, anche per il traffico merci che esso generava. Ma l'esaurimento delle miniere di zolfo a Bellisio a metà degli anni '50, comportò una notevole contrazione anche del traffico merci. Nel frattempo lavori di ripristino vennero anche effettuati sul tratto Fano - Fermignano - Urbino che venne riattivato il 2 febbraio 1956. Nessun progetto di recupero venne invece realizzato sulla Pergola - Fermignano, né alcun passo venne fatto per continuare la realizzazione del tratto Urbino - Sant'Arcangelo di Romagna. Orfane di qualsiasi collegamento fra loro, le due tratte superstiti continuarono la loro vita stentata con corse sempre meno frequenti. Negli anni settanta venne attivata una fermata a Bastia - Rucce nei pressi di una casa cantoniera. Nel 1975 sulla Fabriano - Pergola erano presenti 7 corse giornaliere di cui 3 feriali. Agli inizi degli anni ottanta venne attivata la fermata di Fabriano Ca' Maiano. Mentre venne definitivamente soppresso nel 1986 il trasporto merci a carro, un nuovo raccordo industriale venne realizzato nei pressi della stazione di Melano - Marischio a servizio della locale industria Indesit e che ancora oggi genera un buon traffico di tradotte verso Fabriano. La Fermignano - Fano venne chiusa definitivamente il 31 gennaio 1987. A fine 2003 sono state soppresse le fermate di San Donato - Coccore e Bastia - Rucce. Attualmente la Fabriano - Pergola resta l'unica tratta ancora in esercizio dell'originario progetto. La stazioni sono state tutte trasformate in fermate disabilitate ed impresenziate, compreso il capolinea di Pergola e pertanto la linea è esercita con un servizio a spola composto da tre coppie di automotrici giornaliere. Il servizio è poi sospeso i giorni festivi e nei mesi estivi. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Casa cantoniera lungo la tratta Fabriano - Pergola (la scritta "Celso" sulla facciata è riferita al proprietario, ora deceduto) |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Da più parti si parla del futuro ferroviario dell'area settentrionale delle Marche. Di progetti ve ne sono tanti, da quelli più semplici come il ripristino della Urbino - Fano (tutta ancora armata ed in parte tenuta in efficienza e pulita grazie ai volontari dell'Associazione Ferrovia Val Metauro) fino alla realizzazione di una ferrovia che unisca Adriatico a Tirreno (progetto già vagheggiato a fine '800 ma mai realizzato). Rispetto alla ferrovia "subappenninica" purtroppo non vi sono novità incoraggianti. Il tratto attualmente esistente tra Pergola e Fabriano è a continuo rischio chiusura, mentre nessun progetto realmente serio è in corso per recuperare altri tratti. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Orario del 1938 per la tratta Urbino - Fabriano |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Orario del 1975 per la tratta superstite Pergola - Fabriano |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Ecco alcune immagini della situazione attuale della linea. Cliccando sul nome nella tabella che segue è possibile accedere alle schede relative con foto e notizie sulla situazione pregressa e quella attuale. |
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
|||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Per informazioni e contatti: info@lestradeferrate.it |